Son of Batman – Recensione USA

Batman scopre di aver avuto un figlio dalla relazione con Talia Al Ghul. Si tratta di Damian, un letale e geniale ragazzino cresciuto e addestrato dalla Lega degli Assassini. Investigando sul rapimento di Kirk Langstrom e della sua famiglia, il Cavaliere Oscuro deve tenere a bada la sete di vendetta del figlio per la morte di Ra’s Al Ghul, ucciso da Deathstroke. Scegliere tra la propria brama di sangue e gli etici ideali di Batman potrebbe fare di Damian il nuovo Robin.

Son of Batman

Titolo originale: Son of Batman
Genere: Supereroi
Regia: Ethan Spaulding
Interpreti (doppiatori): Jason O’Mara, Stuart Allan, Thomas Gibson, Morena Baccarin, Giancarlo Esposito
Provenienza: USA
Durata: 74 min.
Prezzo: Combo pack (Blu-ray, dvd, digital copy) $ 24,98; DVD $ 19,98
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 6 maggio 2014 (USA)

Nel 1982, venne pubblicata la graphic novel Batman: Il Figlio del Demone, scritta da Mike W. Barr e disegnata da Jerry Bingham, al termine della quale si scopriva che il Cavaliere Oscuro aveva avuto un figlio con Talia Al Ghul. Nonostante fosse fuori continuity, la storia è stata ripescata da Grant Morrison per dare inizio della sua lunga run sulla serie regolare di Batman nel 2006 con la story-arc Batman e Figlio da cui è tratto questo ventesimo film d’animazione direct-to-video della collana DC Universe.

Lo sceneggiatore Joe R. Lansdale, noto romanziere che ha lavorato anche nelle serie animate di Superman e Batman, non commette l’errore di ripercorrere per filo e per segno la storia ideata da Morrison con il rischio di renderla prevedibile ai fans del fumetto, bensì imbastisce un nuovo intreccio mantenendo i punti essenziali dell’opera originale senza alterarne contenuti e personaggi. Il regista Ethan Spaulding si barcamena con grande equilibrio tra la componente investigativa, le dinamiche intimiste e le sequenze action sfruttando al meglio i risicati 74 minuti di durata.

La vicenda si concentra sul tema della discendenza. Il giovanissimo Damian è combattuto tra l’addestramento da assassino inculcatogli da sua madre Talia e da suo nonno Ra’s e i valori etici di suo padre Bruce. A mediare tra padre e figlio giunge Nightwing, alias Dick Grayson, il primo Robin, che rappresenta il successo di Bruce come genitore. Il Cavaliere Oscuro è tormentato però anche dal fallimento con Jason Todd, il secondo Robin, ucciso dal Joker e resuscitato diventando il sanguinario giustiziere Cappuccio Rosso. Nessun riferimento nel film a Tim Drake, il terzo Robin.

Deathstroke è invece l’erede ripudiato da Ra’s Al Ghul che gli ha preferito Bruce come successore a cui dare in sposa Talia. Assetato di vendetta e desideroso di mostrare il suo valore, Deathstroke mette in moto un terribile piano che coinvolge lo scienziato Kirk Langstrom, alias Man-Bat, costretto a collaborare per la salvezza di sua moglie e di sua figlia, quindi sono sempre i legami di sangue e l’amore per i propri cari al centro della narrazione. Inserito un po’ a forza Killer Croc, puramente funzionale.

Il film scivola via che è un piacere. La qualità dell’animazione non raggiunge certo le vette di un prodotto cinematografico ma è certamente superiore al livello televisivo. Le scene d’azione denotano buona inventiva e sono spassose. Buona l’enfasi epica fornita dalla colonna sonora di Frederik Wiedmann anche se sarebbe il caso di realizzare un tema musicale fisso per Batman per quel che riguarda i film di questa collana che rientrano nella stessa continuity anziché doverne comporre sempre uno nuovo.

Eredità, padri ritrovati e figli negletti, giustizia e vendetta. Il film mette in tavola alcune delle tematiche fondamentali nella mitologia di Batman al servizio di una storia ben strutturata che si mantiene costantemente in bilico tra l’approfondimento dei personaggi e la componente più ludica e spettacolare del racconto. 74 minuti che sintetizzano tutto quanto vorremmo vedere sempre in una buona storia di Batman.

Voto: 7