Ruby. Sesso e Potere ad Arcore, la recensione
Pubblicato il 21 Aprile 2014 alle 13:00
Il resoconto del Rubygate in graphic novel da Round Robin Editrice.
Ruby. Sesso e potere ad Arcore
Autori: Gianni Barbacetto, Manuela D’Alessandro con disegni di Luca Ferrara
Casa Editrice: Round Robin Editrice
Provenienza: Italia
Prezzo: 15€, 152 pagine bianco e nero
Data di pubblicazione: marzo 2014
Round Robin Editrice si rimbocca le maniche e prova a portare in Italia l’inchiesta giornalistica sotto forma di graphic novel realizzando per la collana Tortuga, nata per l’occasione, questo corposo volume che narra le vicende tristemente note del Rubygate in “Ruby. Sesso e Potere ad Arcore”.
Iniziamo subito con il dire che nel marasma di disinformazione e sensazionalismo tipici dei media italiani la ricostruzione del duo Barbacetto/D’Alessandro spicca per coerenza, chiarezza e lucidità ma d’altronde da due giornalisti professionisti non ci si potrebbe aspettare diversamente.
Le qualità sopra elencate trovano applicazione pratica nell’utilizzo della figura di Ruby che da protagonista di telegiornali e talkshow passa qui quasi in secondo piano lasciando agli autori la possibilità di mostrare come la vera “notizia” non fosse la stessa Ruby quanto il sistema attorno a cui ruotavano le ragazze, Silvio Berlusconi e le feste di Arcore.
Le vicende vengono narrate con dovizia di particolari, dapprima con una corposa introduzione, e poi grazie alle ottime matite di Luca Ferrara che con tratto spigoloso e moderno (assimilabile a quella nuova ondata di giovani disegnatori provenienti dagli USA) caratterizza ottimamente i molti personaggi che si avvicendano nella storia e non si tira indietro quando deve disegnare i particolari più piccanti o i momenti di tensione.
Ferrara si dimostra inoltre un disegnatore con personalità perché riesce a non cadere nel caricaturale e grazie ad un layout sempre dinamico mantiene alta l’attenzione del lettore.
La lettura è incalzante e il volume si legge tutto d’un fiato anche se non posso esimermi dal notare come le ultime 50 pagine del volume siano occupate da intercettazioni telefoniche e atti d’ufficio riportati in prosa.
Questa forse è l’unica pecca di un volume che mi ha positivamente sorpreso: per il futuro di questa collana auspico che la casa editrice romana riesca a fondere meglio la parte fumetto con la parte inchiesta di modo da ottenere un volume maggiormente omogeneo.
La cura carto-tecnica è come sempre ottima: stampa senza sbavature, carta e copertina spesse.