Rio 2: Missione Amazzonia – Recensione in anteprima
Pubblicato il 17 Aprile 2014 alle 13:30
Il pappagallo Blu e la sua compagna Jewel vivono sereni a Rio de Janeiro con i tre figli, Carla, Bia e Tiago. I cinque sono rinomati come ultimi esemplari della specie Ara di Spix. Quando l’ex-padrona di Blu, Linda, e il marito ornitologo Tulio scoprono l’esistenza di altri esemplari nella foresta amazzonica, Blu e la sua famiglia decidono di raggiungerli. Dovranno però fare i conti con il ritorno vendicativo del malvagio cacatua Nigel e con gli sgherri del contrabbandiere Big Boss.
Titolo originale: Rio 2
Genere: Animazione
Regia: Carlos Saldanha
Interpreti (doppiatori): Jesse Eisenberg, Anne Hathaway, Jamie Foxx, Andy Garcia, Kristin Chenoweth, Rodrigo Santoro, Leslie Mann
Provenienza: USA
Durata: 101 min.
Casa di produzione: 20th Century Fox, Blue Sky Studios
Distribuzione (Italia): 20th Century Fox Italia
Data di uscita: 11 aprile 2014 (USA), 17 aprile 2014 (Italia)
Il Brasile è tornato fortemente d’attualità. Tra meno di due mesi ospiterà i mondiali di calcio, anticipati la scorsa estate dalla Confederations Cup, e tra due anni Rio de Janeiro sarà le sede delle Olimpiadi. L’organizzazione delle due più grandi competizioni sportive al mondo, che andranno ad arricchire le classi già abbienti del paese, ha fatto esplodere il malcontento della popolazione con i successivi disordini civili e la situazione non sembra migliorare. A questo si aggiunge la drammatica condizione delle favelas nelle quali sono in atto interminabili faide sanguinose tra polizia governativa, narcotrafficanti e miliziani.
Forse per questo motivo, per non presentare un’ipocrita, edificante cartolina del paese, il regista brasiliano Carlos Saldanha, già autore del primo episodio nonché co-regista dei primi tre episodi de L’Era Glaciale, si allontana velocemente da Rio, nonostante il titolo del film, e ambienta la storia nella giungla amazzonica, lontano dal rumore della civiltà. La pappagallina Jewel ritrova la sua famiglia e a farne le spese sarà l’imbranato compagno Blu.
La storia pare così un incrocio tra Ti presento i miei e Madagascar 2. Blu è costretto a socializzare con il suocero, una sorta di colonnello dei marines che detesta gli umani e i modi urbani e addomesticati del genero. Jewel viene invece insidiata dall’amico d’infanzia Roberto. Tutti gli archi narrativi sono però spezzettati, dispersivi ed inconcludenti. I comprimari vengono abbandonati a se stessi e si sente la mancanza del bulldog Luiz, forse il personaggio più riuscito del primo episodio. Anche i tre figlioletti di Blu e Jewel non servono a nulla e non riescono ad essere il catalizzatore emotivo che dovrebbero.
Tra qualche puerile gag comica visiva, il film sembra essere stato costruito solo per i numeri musicali, coreografati senza neanche troppa inventiva ma supportate da un buon 3D soprattutto per quel che riguarda le suggestive riprese aeree. Buona la mimica dei personaggi. A strizzare l’occhio ai mondiali di giugno (la nostra nazionale giocherà proprio a ridosso della giungla amazzonica in condizioni climatiche che si preannunciano proibitive), una partita tra pappagalli blu e rossi, come nel calcio balilla.
Dopo un’ora e un quarto di facezie e risvolti comici triti e ritriti, il film tira le somme con uno scontato messaggio ecologista e uno scontro finale che può ricordare concettualmente Avatar. Per la cronaca, tornano i doppiatori del capostipite. Blu e Jewel hanno di nuovo la voce di Jesse Eisenberg e Anne Hathaway in originale e di Fabio De Luigi e Victoria Cabello in italiano.
Se il primo Rio deludeva le aspettative, dimostrandosi poco originale e coraggioso, questo è ancor più pigro, fiacco e privo di idee, malamente sorretto da una sceneggiatura raffazzonata e confusa. Se volete vedere un simpatico pappagallo brasiliano in un divertente musical animato, andate a riguardarvi il mitico José Carioca, insieme a Paperino e al gallo messicano Panchito, in quei meravigliosi classici disneyani che sono Saludos Amigos e I Tre Caballeros. Non c’è paragone.