PIL di Mari Yamazaki, la recensione Rizzoli Lizard
Pubblicato il 10 Aprile 2014 alle 17:15
A ritmo di punk arriva in edicola il graphic novel della famosa autrice di Thermae Romae
PIL
Storia e Disegni: Mari Yamazaki
Casa Editrice: Rizzoli Lizard
Provenienza: Giappone 2010 ( volume unico)
Target e Genere: Josei, Slice of Life
Prezzo: € 16,00 17×24, B, 192 pp, b/n, Brossura con alette
Data di pubblicazione: aprile 2014
“La vecchiaia non è così male se considerate l’alternativa”, recita un’ aforisma di Maurice Chevalier, e Tokishirou, arzillo pensionato dalle mani bucate è un’alternativa vivente al tramonto della sua giovinezza, tanto che la nipote Nanami deve armarsi di una maturità precoce per arginarne l’anima punk.
PIL, graphic novel di Mari Yamazaki,originale autrice di Thermae Romae, è il racconto delle peripezie agrodolci di Tokishirou, anziano ex banchiere dedito allo sperpero e della nipotina Nanami, affidata alle sue cure dalla figlia, cantante squattrinata itinerante. La storia è ambientata nel Giappone degli anni ’80 ed è velatamente autobiografica: l’autrice l’ha scritta ispirandosi alla sua adolescenza ribelle vissuta alla costante ricerca della propria identità. Il titolo PIL è l’acronimo di Public Image Limited, band post-punk londinese di cui Nanami è una fan accanita.
L’opera, dal battito musicale e l’anima punk, è ricca di altri riferimenti al panorama musicale dell’epoca: sono citati, infatti, tra gli altri i gruppi pop dei Duran Duran e degli Spandau Ballet che fecero rivivere il mito della rivalità tra i Beatles e i Rolling Stones. Il cuore londinese del graphic novel è reso dalle numerose terminologie anglosassoni, nonché dall’ inglese parlato spesso e volentieri da Tokishirou. Le vicende che vedono coinvolti i protagonisti sono molto semplici, e si risolvono in spaccati di vita quotidiana conditi dai soliti problemi che tormentano le famiglie comuni: riuscire ad arrivare a fine mese con a disposizione una sola pensione, cercare di instaurare un rapporto alla pari con un figlio o un nipote. Sono le personalità dei due protagonisti a rendere il racconto piacevole e la storia profonda.
Per certi versi assistiamo a un vero e proprio rovesciamento dei ruoli: ai capricci e le stranezze infantili di Tokishirou fa da contraltare il raziocinio di Nanami che dopo l’ultimo sperpero del nonno, si trova persino costretta a cercare un lavoro di fortuna per mettere insieme il pranzo e la cena. All’inizio Tokishirou fa davvero venire l’orticaria al lettore: con la faccia più tosta di questo mondo, spende e spande a scapito della nipote, intrappolata in un mondo dai meccanismi troppo seri per la sua anima libera, che le impongono una forma dalla quale uscirà con un gesto plateale. Quando la sua professoressa la incalza a tagliare la frangetta perché i capelli, a detta sua, sono la cornice del viso, Nanami infatti realizza di non aver bisogno di una cornice e dopo aver visto dei lavoratori col cranio rasato sorridere dopo un estenuante turno di lavoro capisce quanto sia vera e autentica la loro forma, decidendo così di dare un taglio netto alla sua chioma e al suo passato.
La rasatura dei capelli di Nanami è sicuramente l’episodio clou dell’intera opera perché traccia il punto di partenza di quello che sarà il suo viaggio nel mondo adulto e contribuirà a cambiare il rapporto fino ad allora conflittuale con l’anziano nonno. Tokishirou da parte sua, tra alti e bassi e anche una bella delusione d’amore, rivelerà capitolo dopo capitolo la sua reale natura genuina, tenera e sicuramente più punk di quei giovani con la cresta che credono di esserlo solo per il look e la musica che ascoltano. “You are a fake!” grida mentre punta il dito contro un ragazzo che gli ha rubato un ombrello, rivendicando che il vero punk vive negli uomini di buona volontà che si sudano il pane ogni santo giorno.
Alternativo è sinonimo di autenticità: è questo il messaggio che la Yamazaki lancia attraverso le pagine di PIL, storia comune interpretata però da protagonisti straordinari e indimenticabili.