Batwoman n. 6, la recensione del volume di J.H. Williams III e W. Haden Blackman

Pubblicato il 9 Aprile 2014 alle 15:45

Ritorna Batwoman con il nuovo volume della sua serie! La singolare eroina non vuole più collaborare con il D.E.O. ma cosa dovrà fare per allontanarsi dall’organizzazione? Ce lo spiegano J.H. Williams III e W. Haden Blackman!

batwoman_06Batwoman n. 6

Autori: W. Haden Blackwell, J. H. Williams III (testi), Trevor McCarthy, Francesco Francavilla (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16 x8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: marzo 2014

Tra le bat-serie del reboot, quella dedicata a Kate Kane, alias Batwoman, è la più anomala. Sebbene inserita in un contesto mainstream, è caratterizzata da atmosfere adulte che non sfigurerebbero in un mensile Vertigo e il fatto di aver poi varato un comic-book su una supereroina dichiaratamente lesbica è coraggioso. Oltre a ciò, le story-line si sono rivelate un riuscito amalgama di thriller e horror con suggestioni di impronta mistico/esoterica indubbiamente peculiari. Pur non trascurando l’azione adrenalinica, gli autori W. Haden Blackwell e J.H. Williams III non hanno rinunciato a una profonda analisi psicologica di Kate e degli altri personaggi del cast.

In questo sesto volume che include i nn. 19-22 della testata originale inizia una nuova sequenza narrativa che si preannuncia drammatica e non priva di conseguenze per la vita della vigilante. Dopo la sconfitta dell’organizzazione denominata Medusa, Kate ha fatto una scoperta sconcertante: la sorella Alice, che credeva morta, è in realtà viva e vegeta ed è stata tenuta prigioniera dal D.E.O., l’agenzia che monitora l’attività dei meta-umani guidata dal macabro Bones, per motivi non del tutto chiari. Per Kate questa è l’ultima goccia. Il rapporto con il D.E.O. non è infatti mai stato idilliaco e, alla luce di quest’ultimo sviluppo, la ragazza intende troncarlo. Ma Bones e l’aggressiva Cameron Chase non vogliono rinunciare facilmente alla sua collaborazione.

Bones quindi propone un accordo: Batwoman dovrà partecipare a un’ultima, pericolosa missione e poi potrà agire liberamente da supereroina. Senza spoilerare, specifico solo che tale missione implica il coinvolgimento di Batman e, considerando che tra Kate e il Cavaliere Oscuro non corre buon sangue, se ne vedranno delle belle. Dal canto suo, Maggie Sawyer, compagna di Kate, non ha ancora superato il trauma delle recenti esperienze e tra le due donne c’è parecchia tensione. Bette, cugina di Batwoman, agisce nei panni di Hawkfire, allenata e guidata dal padre di Kate, e nemmeno questo è per lei motivo di gioia. Per giunta, Bones nasconde qualcosa che potrebbe essere collegato proprio alla famiglia Kane e ciò non lascia presagire nulla di buono.

Blackwell e Williams III delineano una story-line intrigante e avvincente e anche in questa uscita l’analisi dei personaggi è sopraffina. È evidente nel caso di Cameron Chase: nel primo episodio la donna si rivelerà non priva di fragilità interiori e di incertezze. Ed è palese nella storia imperniata sul mostruoso Killer Croc che, nelle mani degli scrittori, non è un semplice cattivo ma, a suo modo, una creatura triste e disperata. Un altro degli elementi tipici di Batwoman è la preponderante presenza femminile. Kate, Maggie, Cameron Chase e Beth sono donne credibili e tridimensionali, dalla forte personalità. Non mere creazioni di carta, tanto per intenderci.

I bat-fan comunque avranno pane per i loro denti e, oltre a Killer Croc, appariranno altri importanti character della saga batmaniana come, per esempio, il terribile Bane, Maschera Nera, il Professor Pyg e altri. Se i testi sono di buon livello, si può affermare lo stesso per la parte grafica, benché si senta la mancanza del tratto e dell’incredibile lay-out del grande J.H. Williams III. A sostituirlo c’è Trevor McCarthy che fa un buon lavoro e in certe tavole cerca di avvicinarsi proprio allo stile di Williams. E non si può non citare l’episodio di Killer Croc illustrato dal bravissimo Francesco Francavilla. Il penciler nostrano realizza una versione cupa e intimidente del villain, facendo uso di riusciti chiaroscuri e costruendo la tavola con maestria. Insomma, pure stavolta Batwoman si conferma un must e sarebbe davvero un peccato non seguire questa serie. Da tenere d’occhio.

Voto: 8

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