Superman Action Comics vol. 1, la recensione

Pubblicato il 8 Aprile 2014 alle 15:30

Arriva l’edizione in volume dei primi episodi di Action Comics scritti da Grant Morrison! Cosa ha fatto il geniale autore di Invisibles con il primo supereroe della storia dei comics? Scopritelo nelle storie che hanno introdotto il Superman nell’ambito del New52!

new_52_limited_09_superman_action_comics_01Superman Action Comics vol. 1

Autori: Grant Morrison, Scholly Fisch (testi), Rags Morales, Andy Kubert, Brent Anderson, Gene Ha, Brad Walker, Chriscross (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 24,95, 16,8 x 25,6, pp. 256, col.

Data di pubblicazione: marzo 2014

RW-Lion ha iniziato a proporre i primi episodi delle principali serie DC del reboot in volume allo scopo di accontentare i lettori che non apprezzano gli albi antologici. Sono già disponibili quelli relativi a Wonder Woman, la Justice League e Aquaman, tra gli altri, e ora arriva quello dedicato ad Action Comics. Quando la DC varò l’operazione New52, i fan attesero con trepidazione l’uscita di quest’ultima serie. Del resto, il mensile aveva e ha una rilevanza storica, non solo perché vi nacque Superman, il primo supereroe dei fumetti, ma anche perché diede vita al genere supereroico che ancora oggi avvince tantissime persone, e non solo negli Stati Uniti.

Un ulteriore elemento che rendeva Action Comics imperdibile era il nome dell’autore coinvolto: Grant Morrison, in pratica colui che, al pari di Geoff Johns, negli ultimi anni ha fatto la fortuna della DC. Tuttavia, come sanno anche le pietre, Morrison è controverso. Alcuni lo amano alla follia, altri non lo sopportano. Indubbiamente versatile, sa scrivere storie lineari così come altre complicate e sperimentali e di conseguenza molti si chiesero: cosa combinerà un pazzoide come lui con il personaggio che è una vera e propria icona dell’immaginario contemporaneo?

La responsabilità di Morrison era enorme poiché bisognava ripartire da zero. In seguito agli eventi di Flashpoint, infatti, l’intero DCU ricominciava dal principio e, nello specifico di Action Comics, Morrison aveva il compito di rinarrare le origini di Supes, cercando di rinnovarne l’universo narrativo. Morrison si era già occupato di lui nella celebrata All Star Superman ma in quel caso si trattava di utilizzare un eroe senza cambiare nulla o quasi. Con Action Comics, invece, la situazione era diversa.

Alcuni si concentrarono superficialmente sul nuovo look sfoggiato dal nostro. Indossa infatti una maglia con la proverbiale esse, un mantello e un paio di jeans. Superman è più casual e anche nella sua identità civile di Clark Kent non porta il completo che tutti ricordano; si veste in maniera più credibile per un giovane reporter alle prime armi a caccia di notizie. Ma questo è solo l’aspetto esteriore. Morrison modifica altre cose. Innanzitutto, la story-line si svolge non nel presente del DCU ma durante i primi anni di vita di Clark a Metropolis. Non lavora per il Daily Planet ma per un giornale concorrente. Lois Lane non sta con lui; tra loro non sembra esserci simpatia e la donna ha una concezione del giornalismo diametralmente opposta a quella di Clark. Jimmy Olsen è suo amico ma il loro rapporto ha un’impostazione decisamente informale.

Un altro dettaglio importante è l’assenza di Jonathan e Martha Kent che sono già morti all’inizio della saga. Clark è quindi doppiamente orfano, avendo perso sia i genitori kryptoniani che quelli adottivi. Agisce comunque da supereroe ma l’opinione pubblica non lo acclama; anzi, lo teme e lo considera una minaccia, tanto che, da questa ottica, sembra di leggere un albo Marvel contrassegnato dal motto ‘supereroi con superproblemi’.

E non mancano le minacce, a cominciare ovviamente da Lex Luthor, qui in una versione più altezzosa del solito, che reputa Superman una ‘cosa’, un ‘virus’, un elemento perturbante dell’ordine sociale ed è disposto a tutto pur di distruggerlo. E in questi primi otto numeri del comic-book, Morrison lo utilizza insieme a un altro famoso villain DC, il terribile Brainiac; introduce poi un misterioso e infido nano (per ammissione dello stesso Grant, ispirato a quello di Twin Peaks) e fa apparire il Generale Lane, Acciaio e la Legione dei Supereroi. In ossequio al titolo della serie, Morrison insiste sull’azione adrenalinica, ideando una story-line veloce, divertente, caratterizzata da atmosfere da b-movie fantascientifico non prive di visionarietà.

Se qualcuno si aspetta il Morrison sperimentale e schizoide di certi suoi lavori, non lo troverà. Action Comics è un fumetto supereroico che mantiene ciò che promette, cioè un sano passatempo e basta. Forse in futuro questa run non sarà considerata importante come quella del suo Batman, tanto per capirci, ma è valida. Alle matite ci sono gli ottimi Rags Morales e Andy Kubert che rappresentano efficacemente le situazioni immaginifiche concepite da Grant, con contributi di Gene Ha, Brad Walker e Brant Anderson. In appendice, sono inoltre incluse alcune interessanti backup stories imperniate su Acciaio e sui coniugi Kent. A scriverle è Scholly Fisch che fornisce informazioni che rendono più comprensibile la trama principale mentre Chriscross e Brad Walker si occupano dell’aspetto grafico. Nel complesso, questa uscita è importante e rappresenta comunque un momento fondamentale della storia di Superman e della DC Comics.

Voto: 8

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