Garth Ennis Presenta Goddess n. 2: recensione

Pubblicato il 31 Marzo 2014 alle 18:15

Si concludono le deliranti vicissitudini di Rosie Nolan, la singolare eroina protagonista di Goddess, incisiva miniserie scritta dall’irriverente Garth Ennis e disegnata dal sopraffino Phil Winslade! Chi è davvero Rosie e come mai è in possesso di incredibili poteri? Scopritelo in questo volume!

vertigo_library_10_garth_ennis_presenta_goddess_02Garth Ennis Presenta Goddess n. 2

Autori: Garth Ennis (testi), Phil Winslade (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,6, pp. 128, col.

Data di pubblicazione: marzo 2014

Si conclude con questo secondo volume Goddess, la dirompente miniserie scritta da Garth Ennis e disegnata da Phil Winslade che proprio con questo lavoro si mise in luce nel panorama fumettistico statunitense. Naturalmente, quando c’è di mezzo Ennis non si può avere a che fare con una storia qualsiasi, dal momento che il visionario e irriverente autore di Preacher non conosce mezze misure. E Goddess è chiaramente destinato a dividere i lettori, come ogni storia ennisiana che si rispetti: o la ami alla follia o la detesti, senza sfumature. Gli estimatori di Garth, comunque, troveranno i tipici elementi della sua ispirazione: violenza sopra le righe, turpiloquio e situazioni visionarie al limite dell’assurdo, condite dal suo proverbiale umorismo nero.

Goddess è imperniato su un concetto supereroico: quello del personaggio dotato di incredibili poteri che a stento riesce a controllare, braccato da gente priva di scrupoli che intende studiarlo per interessi legati agli apparati scientifico-militari. Solo che in questo caso al centro dell’attenzione c’è una bella ragazza, Rosie, che per una serie di vicissitudini scopre di essere capace di emanare energia verdastra e distruttiva dal corpo. È stata questa misteriosa forza a provocare un terremoto che ha separato la Scozia dall’Inghilterra e, come è facile intuire, i servizi segreti britannici e statunitensi non si fermeranno di fronte a nulla pur di catturarla.

Nella situazione rimangono poi invischiati Jeff, uno sfigato che si è innamorato di lei; un attivista animalista, Mudhawk, e la sua ex ragazza Samantha. Insieme formano un quartetto implicato in vicissitudini pericolose. In questo tp che include i nn. 5-8 del comic-book originale scopriremo tutta la verità su Rosie e le risposte saranno inaspettate. In precedenza, infatti, di tanto in tanto la ragazza percepiva una strana bambina che sembrava sapere tutto ciò che la riguardava. E anche stavolta apparirà ma le atmosfere narrative, che all’inizio erano più che altro fantascientifiche, sfociano nel misticismo propriamente detto. Forse Rosie non è una semplice supergirl. Forse è qualcosa di più e la sua esistenza è legata alla divinità.

Ma, come ben sanno i fan di Ennis, la concezione di Dio dell’autore irlandese non è mai stata canonica; anzi, spesso ha avuto sfumature blasfeme e, senza spoilerare, anticipo che la rappresentazione della forza onnipotente che alcuni chiamano Dio descritta da Ennis di sicuro non piacerà ai cattolici integralisti. Quanto al resto, non mancano dialoghi sarcastici, sangue e mutilazioni; ma ogni momento della trama è sempre caratterizzato da un umorismo irresistibile. E ci sono invenzioni immaginifiche, basti pensare a quella dei soldati che di punto in bianco si trasformano in canguri, nonché riflessioni a tematica ambientalista che fanno di Goddess un lavoro non banale e da tenere d’occhio.

La sceneggiatura è ottima ma bisogna ammettere che è valorizzata dalle matite incantate del grande Phil Winslade e forse senza il suo imprescindibile apporto la miniserie sarebbe stata trascurata. Come ho scritto all’inizio, il penciler fu notato negli Stati Uniti proprio grazie a questo lavoro e giustamente poiché si tratta di un esito creativo riuscito. Il tratto di Winslade è molto personale, chiaramente mutuato dallo stile di scuola 2000 AD, e la caratterizzazione dei personaggi ben concepita; gli sfondi delle vignette hanno poi contributi parzialmente pittorici che rendono l’opera ulteriormente intrigante e suggestiva dal punto di visita visivo, con effetti quasi psichedelici. Phil infatti si è occupato anche dei colori dalla valenza lisergica e in molte pagine si ha la sensazione di assistere a un trip da LSD. Insomma, Goddess è una delle migliori proposte Vertigo mai realizzate e vale la pena prenderla in considerazione.

Voto: 8 ½

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