Saucer Country n. 2, la recensione

Pubblicato il 30 Marzo 2014 alle 13:30

Si conclude Saucer Country, la serie fantascientifica di Paul Cornell dai toni cospiratori. Cosa è accaduto davvero alla prima donna candidata alla Presidenza degli Stati Uniti? È stata realmente rapita dagli alieni? Scopritelo in questo volume illustrato da Ryan Kelly!

vertigo_hits_29_saucer_country_02_il_candidato_reticulanoSaucer Country n. 2

Autori: Paul Cornell (testi), Ryan Kelly, David Lapham, Mirko Kolac, Andrea Mutti (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Fantascienza

Provenienza: USA

Prezzo: € 14,95, 16,8 x 25,6, pp. 276, col.

Data di pubblicazione: marzo 2014

Arriva il secondo e conclusivo volume di Saucer Country, serie Vertigo dai toni fantascientifici e mystery ideata da Paul Cornell che, malgrado la qualità, non ha convinto i lettori americani. Dal punto di vista della trama l’autore britannico ha utilizzato una pletora di elementi dell’ufologia e delle varie teorie della cospirazione con un’attitudine alla X-Files, tanto per capirci. Inoltre, la scelta di fare di una donna di colore ispanica, per giunta candidata alla Presidenza degli Stati Uniti, la protagonista dell’albo è stata originale.

Arcadia Alvarado è la governatrice del New Mexico. Idealista e sinceramente democratica, decide di correre per la Casa Bianca, avversata dall’America repubblicana che non ne vede di buon occhio l’etnia e i programmi. E c’è un elemento che potrebbe danneggiarla: la donna è convinta di essere stata rapita da alcuni alieni che l’hanno sottoposta insieme ad altri malcapitati a strani esperimenti. Forse potrebbe trattarsi di un’allucinazione ma Arcadia crede che gli extraterrestri esistano davvero e abbiano pessime intenzioni nei confronti degli USA. Diventando presidente, quindi, potrebbe cercare di fermare i piani degli invasori e scoprire qualcosa di più sulla loro natura.

I componenti del suo staff sono a conoscenza della cosa e cercano, ognuno a suo modo, di sostenerla e di non far trapelare la notizia che la renderebbe una pazza visionaria agli occhi dell’elettorato. Tra essi, si annoverano l’ex marito di Arcadia, anche lui vittima del rapimento; e il professor Kidd, eccentrico ufologo che percepisce due esseri che potrebbero essere venuti fuori da una favola. Ma non ci sono solo loro e negli episodi precedenti si intuiva l’esistenza di un complotto che coinvolge infidi militari, esponenti dei servizi segreti e gente senza scrupoli.

Ma gli alieni sono reali? È l’enigma principale di Saucer Country e in questo tp che include i nn. 7-14 della testata originale Cornell fornisce le risposte e non mancheranno colpi di scena e riferimenti all’immaginario ufologico, dagli Uomini in Nero ai rettiliani di David Icke. L’autore costruisce abilmente un’atmosfera di suspense, intrigo e paranoia degna di un romanzo di Philip K. Dick, divertendosi a spiazzare il lettore con inaspettati ribaltamenti di prospettiva. Se, per esempio, il complotto esiste, non è detto che sia ai danni di Arcadia. E se invece fosse a suo vantaggio? Forse qualcuno ha interesse a farla vincere. E se è così, per quale ragione?

Come ho scritto, Cornell non lascia nulla in sospeso e dà una risposta a tutti i misteri; ma la conclusione è ambigua e provoca un senso di incertezza. Benché ci sia un lieto fine, la sensazione che si ricava dalla lettura non è allegra e prevale il dubbio: cosa sappiamo della realtà e degli Ufo? E saremo mai in grado di scoprire veramente qualcosa? Cornell non affronta solo tematiche fantascientifiche ma analizza in maniera incisiva pure le contraddizioni della politica, il cinismo delle campagne elettorali che non risparmiano colpi bassi a nessuno e la corruzione del potere, in un riuscito mix di thriller e spy-story. Sebbene a tratti si rilevi qualche lentezza nella trama, la sceneggiatura è valida.

Ryan Kelly, penciler regolare del mensile, fa un buon lavoro e si dimostra funzionale, anche se il suo tratto è privo di inventiva. Un episodio è illustrato da David Lapham che sfoggia il suo consueto stile indie mentre un altro è realizzato da Mirko Kolac e Andrea Mutti. Si tratta di un contributo di notevole raffinatezza, ambientato in una specie di universo fiabesco che costituisce uno dei dettagli determinanti della story-line. In definitiva, Saucer Country, pur non essendo al livello di altri prodotti Vertigo più sofisticati, merita di essere letto. Da provare.

Voto: 7 ½

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