Il Trono di Argilla 02 – Recensione

Pubblicato il 26 Marzo 2014 alle 19:30

Immergiamoci nelle vicende storiche di una Francia sull’orlo del disastro: riuscirà il figlio di Carlo VI a tenere testa alla responsabilità e alle aspettative??

TDA_cover_02_FRONT_altaIl Trono di Argilla 02

AutoriJarry, Richemond, Theo

Formato: 19×26, B+al, col. , 96 pp

Genere:

Provenienza: Francia

Editore: Rw edizioni – Lineachiara

Prezzo: 12.95 euro

Per tutti quelli in trepidante attesa della quarta stagione di Game of Thrones, per gli appassionati di storia o in generale del fumetto francese, Trono di Argilla si rivela sicuramente un’ottima scelta.
La storia è ambientata in un periodo molto complesso dal punto di vista storico, e nel suo complicato intreccio rivela una grande cura nella trama ma anche un grande lavoro compiuto dagli autori, sia per i personaggi sia per l’ambientazione.

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Siamo infatti verso la fine della guerra dei cent’anni, che vide contrapposte Francia e Inghilterra ma anche Borgognoni e Almagnacchi, in una sanguinosa guerra civile per la conquista della Francia.
La serie, più che concentrarsi sul filone principale della guerra e delle battaglie, tenterà di darci un complesso spaccato delle situazioni politiche che si crearono nelle varie corti: intrighi, tradimenti, spietati tentativi di corruzione.

Il lettore si deve aspettare quindi da questo volume una quantità fittissima di dialoghi, ma anche scene di azione, e una grande battaglia all’inizio della seconda storia.
A essere tratteggiata in particolare in questo volume sarà quella di Carlo Vi di Francia, detto il pazzo non a caso: dilaniato da una doppia guerra. quella con gli inglesi e quella con la casata di Borgogna, arrivò a cedere la Francia a Enrico di Inghilterra, di fatto diseredando suo figlio.

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La storia cerca quindi di darci uno spaccato di questi eventi, con i retroscena che poi portarono alla ribellione dei francesi, contro la stessa scelta del re, guidata da Giovanna d’Arco.
Sicuramente parte del valore di questo volume sono i disegni dell’italianissimo Theo: espressioni facciali curate e che quasi parlano al posto delle vignette, colorazioni degne di un dipinto, contorni morbidi e proporzionati. Quanto mai adatti per il tipo di storia, fa sempre piacere vedere un connazionale che si fa valere, anche se in questo caso oltre le Alpi.

Una lettura in definitiva impegnativa, che richiede al lettore una buona comprensione dei fatti a sfondo, ma che vale il prezzo speso.

Voto: 8

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