Worlds’ Finest n. 3: recensione

Pubblicato il 23 Marzo 2014 alle 13:30

Tornano le due affascinanti eroine di Terra 2 alle prese con le macchinazioni del terribile Desaad! Riusciranno Power Girl e la Cacciatrice a sconfiggerlo? Ce lo spiega il veterano Paul Levitz nel terzo volume di Worlds’ Finest!

dc_universe_18_worlds_finest_03_gioco_mortaleDC Universe n. 18 – Worlds Finest n. 3

Autori: Paul Levitz (testi), Robson Rocha, Emanuela Lupacchino, RB Silva, Scott McDaniel (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp.  96, col.

Data di pubblicazione: marzo 2013

Nell’ambito del reboot la DC ha riproposto il concetto dei mondi paralleli, con l’ottima Earth 2 di James Robinson e alcune miniserie collegate a questa tematica. E si deve aggiungere Worlds Finest che ai tempi d’oro dei comics americani era imperniata sui team-up di Superman e Batman. Attualmente invece si concentra su due eroine di Terra 2: Robin, figlia del Bruce Wayne e della Selina Kyle di quel mondo, che sul nostro pianeta ha assunto l’identità della Cacciatrice; e Supergirl che veste i panni di Power Girl.

Terra 2 è stata devastata dalle orde di Darkseid e la triade Superman, Batman e Wonder Woman è caduta in battaglia. Esistono comunque eroi che difendono l’umanità; ma altri si sono rifugiati su Terra 1 ed è il caso di Mr. Terrific e delle due sensuali eroine protagoniste di Worlds Finest. Finora la serie è stata scritta dal veterano Paul Levitz, storico autore di Legion of Super-Heroes e altri classici DC, molto attivo pure nel contesto del reboot. Se Levitz mi aveva deluso con l’attuale comic-book della Legione, mi era parso invece più interessante con le due superdonne.

Worlds Finest, intendiamoci, è mainstream nei toni ma le story-line dei precedenti episodi risultavano divertenti e intriganti e i disegni di George Perez e Kevin Maguire le rendevano accettabili. Power Girl e la Cacciatrice hanno scoperto che alcuni seguaci di Darkseid si sono nascosti su Terra 1 e tra essi uno dei più letali, il perfido Desaad. In questo tp che include i nn. 13-16 del comic-book originale il villain decide di uscire allo scoperto, attaccando le due protagoniste.

Tuttavia, bisogna ammettere con rammarico che il livello qualitativo si è abbassato. Levitz, infatti, si limita ad imbastire una vicenda banale e commerciale, basata solo su lotte adrenaliniche prive di costrutto, non dissimili da quelle che si vedono in tanti albi americani. L’analisi psicologica dei personaggi è assente e testi e dialoghi sono piatti e convenzionali. Manca l’inventiva e tutto sa di già letto. Altro punto debole della sequenza è rappresentato dall’aspetto grafico. In effetti, Worlds Finest non ha mai avuto uno stile visivo ben definito e i pur bravi Perez e Maguire si alternavano nell’ambito dello stesso episodio, conferendo alla serie eccessiva eterogeneità stilistica, non sempre riuscita. Ma si trattava di due maestri del fumetto e i loro disegni erano di ottimo livello.

Ora però vengono sostituiti da Robson Rocha, Emanuela Lupacchino, RB Silva e Scott McDaniel con risultati altalenanti. Rocha e Silva sono due onesti artigiani della matita e si dimostrano efficaci, senza, però, fare sfoggio di chissà quale creatività. Le cose vanno meglio con la Lupacchino che realizza belle versioni di Power Girl e della Cacciatrice e con Scott McDaniel che alcuni ricorderanno per Daredevil. Il tratto contorto di quest’ultimo, però, è poco appropriato per una serie incentrata sulle forme sensuali di Power Girl e della Cacciatrice e forse la DC avrebbe dovuto compiere una scelta differente.

Il tp è poi inficiato da un dettaglio fastidioso. Le tavole di un episodio sono inserite nell’ordine sbagliato e ciò contribuisce a rendere poco comprensibile una storia già di per sé non eccelsa. In tutta sincerità, non so se tale difetto sia presente in ogni copia del tp o solo in quella in mio possesso ma è ugualmente una deplorevole leggerezza della RW-Lion. Per quanto mi riguarda, quindi, con Worlds Finest mi fermo qua e non continuerò a supportarla, indipendentemente, però, da questo inconveniente. È proprio Il comic-book di Levitz, a mio avviso, ad essere realmente peggiorato. Peccato.

Voto: 5

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