Superior Spider-Man Team-Up n.1, la recensione

Pubblicato il 21 Marzo 2014 alle 11:30

Spider-Man Universe, l’antologico della Panini dedicato all’universo ragnesco, cambia di nuovo pelle e si trasforma in Superior Spider-Man Team-Up, ospitando l’omonima serie USA e la nuovissima Superior Foes of Spider-Man, incentrata su alcuni nemici di serie zeta dell’Uomo Ragno ! Prosegue infine la serie dell’agente Venom scritta da Cullen Bunn !!!

SSMTU_coverSuperior Spider-Man Team-Up n.1

Autori: Chris Yost, David Lopez, Nick Spencer, Steve Lieber, Cullen Bunn, Pepe Larraz, Kim Jacinto

Casa editrice: Panini Comics

Provenienza: Stati Uniti

Genere: Supereroistico, 17×26, S., 80 pp., col.

Prezzo: 3,30 euro

Anno di pubblicazione in Italia: 2014

La nascita di Superior Spider-Man Team-Up potrebbe tranquillamente essere definita una mera operazione commerciale, visto che, aldilà del titolo, i contenuti e gli autori della serie restano sostanzialmente gli stessi di Avenging Spider-Man, testata di cui ha preso il posto.

La sola differenza che potremmo rilevare sta nel fatto che l’Octavius presente adesso nella mente di Peter Parker è completamente libero da freni inibitori o condizionamenti di altro tipo, visto che ha eliminato tutto ciò che rimaneva della coscienza del povero Peter…. Questa totale libertà permette a Octopus di dare libero sfogo a tutte le sue manie di grandezza e alle sue macchinazioni diaboliche e contorte, che l’hanno portato a controllare l’intera città attraverso degli spider-bot o a formare un vero e proprio esercito al suo servizio con il quale ripulire le strade dal crimine, come avvenuto recentemente a Shadowland.

La sua mente brillante e megalomane non può fare a meno di pensare in grande e mal sopporta chiunque pretenda d’impartirgli ordini o restrizioni, a cominciare da Max Modell, capo di Peter agli Horizon Labs, per arrivare a Capitan America e i Vendicatori, giustamente preoccupati da questo improvviso cambio di personalità del Ragno.

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Dopo un primo confronto avvenuto su Superior Spider-Man 3, in cui Cap minacciò l’uscita dal gruppo di Spidey, anche in questo primo numero di SSM Team-Up Octopus dovrà fare i conti con i supereroi più potenti della Terra, visto che ha iniziato ad attaccare altri colleghi eroi senza un apparente motivo. La verità verrà presto a galla, ma è comunque interessante vedere come questo “supercriminale travestito da eroe” si rapporta e interagisce con i veri paladini della giustizia, che ormai dovrebbe considerare come alleati e non fastidiosi ostacoli alla sua missione. Ma per quanto ancora riuscirà a nascondere la sua natura malvagia ???

Chris Yost come al solito riesce ad esprimersi al meglio anche in storie autoconclusive, concentrando tanto ritmo e azione in trame semplici e divertenti, dove non mancano sottotrame più a largo respiro, in un’impostazione narrativa che ricorda molto quella dei serial televisivi. I fan del Ragno anni novanta, inoltre, troveranno pane per i loro denti quando scopriranno chi sono i villain responsabili degli eventi in questione…

Raggiungono a malapena la sufficienza, invece, i disegni di David Lopez, piuttosto grezzi e poco curati, specialmente per quanto riguarda volti e anatomie. Per una ripartenza come questa, che oltretutto vedeva coinvolti anche i Vendicatori, sarebbe stato preferibile un artista dal tratto più dirompente e incisivo.

Passiamo poi alla vera novità di questo antologico, ovvero The Superior Foes of Spider-Man, una serie sicuramente anomala e fuori dalle righe, per più di un motivo. Innanzitutto i protagonisti non sono eroi, ma supercriminali, perdipiù di serie zeta, e il fulcro della vicenda non sono le loro super-scazzottate, di cui tra l’altro conosceremmo benissimo gli esiti, ma piuttosto la loro vita di tutti i giorni, in cui cercano di sbancare il lunario al meglio delle loro possibilità….

superior_foes_of_spider-man_vol_1

Questo tipo di approccio, ironico e intimista, che cerca di raccontare i personaggi in calzamaglia in maniera più umana e disincantata, ha avuto già un ottimo riscontro con l’Occhio di Falco di Matt Fraction, che comunque riguardava un Vendicatore, e quindi un personaggio “positivo”. In questo caso invece lo scrittore Nick Spencer ha la possibilità di scavare nella vita triste e sregolata dei supercriminali di basso profilo come Boomerang, Shocker, Ovderdrive, Speed Demon e Scarabeo, frustrati per i loro continui fallimenti e in perenne ricerca di riscatto.

Trattandosi di personaggi minori, Spencer si può permettere di giocare molto con loro e prenderli in giro, mettendo a nudo tutti i loro difetti e le loro debolezze, spesso anche esasperandole. Il senso di questa serie, infatti, è quello di raccontare da un altro punto di vista la vita dei supercriminali, senza prendersi troppo sul serio….

Azzeccata la scelta di Steve Lieber per la parte grafica, visto che il suo tratto semplice e un po’ retrò, così come le griglie delle tavole, molto fitte e lineari, si adattano perfettamente al tipo di storia che deve raccontare, focalizzata soprattutto sui personaggi e poco sull’azione o sull’effetto spettacolare. Tutto questo conferisce alla serie un tocco quasi underground, che si discosta dalla produzione Marvel più mainstream.

Proseguono infine le avventure dell’agente Venom, vale a dire Flash Thompson. Ex bulletto della scuola, reduce da problemi di alcol e una carriera militare in cui ha perso entrambe le gambe, adesso Flash ha deciso di dare una svolta alla sua vita e buttarsi definitivamente il passato alle spalle.

Per fare ciò si è trasferito a Philadelphia, dove cerca di condurre una vita regolare e tranquilla, senza però rinunciare alle sue ronde notturne a caccia di malviventi. Philadelphia infatti non è New York e non pullula di supereroi e supercriminali, ma la criminalità comunque non manca e ben presto s’imbatterà in un pezzo grosso della malavita organizzata, invischiato anche nel traffico di schiavi. La vita semplice e lineare auspicata da Flash diventerà presto un’utopia, ma non c’è da meravigliarsi quando si combatte il crimine con indosso un costume alieno mutaforma….!

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Lo scrittore Cullen Bunn continua a raccontarci la parabola di questo antieroe tormentato, sempre più alla ricerca di se stesso e di un ruolo all’interno della società. Il viaggio che sta affrontando Flash, sia fisico che interiore, è un segnale evidente della sua voglia di cambiare e ricominciare da zero, con la speranza di creare qualcosa di buono, che faccia uscire fuori l’eroe e non il mostro, ovvero le due personalità perennemente in conflitto dentro di lui.

Anche in questo caso i disegni fungono da degno contraltare alla trama, grazie al tratto sinuoso e dinamico di Pepe Larraz, che raffigura un Venom particolarmente energico e aggressivo. Nella seconda storia ( tagliata a metà in questo numero ) prende il suo posto il talentuoso Kim Jacinto, dallo stile più sporco e spigoloso, con un consistente utilizzo del retino, altrettanto interessante ed efficace per un character cupo e mostruoso come Venom.

Adesso che il serial dedicato a Morbius è stato “congelato” per qualche mese, questo antologico della Panini vanta un sommario complessivamente valido e convincente, che merita di essere tenuto d’occhio, specie se amate serie supereroistiche più dark e fuori dalle righe.

Voto: 7

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