Supereroi Il Mito n. 17 – Thor Ragnarok & Roll: Recensione
Pubblicato il 20 Marzo 2014 alle 11:30
Panini Comics ripropone le storie di Thor contro il demone del fuoco Surtur scritte e disegnate dal grande Walt Simonson! Scoprite la magia della Marvel anni ottanta in un nuovo volume della collana Supereroi Il Mito!
Supereroi Il Mito n. 17
Thor Ragnarok & Roll
Autori: Walt Simonson (testi), Walt Simonson, Sal Buscema (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 9,99, pp. 192, col.
Data di pubblicazione: marzo 2014
Quando Stan Lee e Jack Kirby inventarono Thor non utilizzarono subito gli elementi mitologici e fantasy che fecero la fortuna del Dio del Tuono. Le prime avventure del biondo asgardiano, infatti, erano più assimilabili a quelle di supereroi stile Superman e, con l’unica eccezione di Loki, le divinità e le ambientazioni mitiche mancavano. Dopo alcuni mesi, però, Lee si rese conto che esisteva un intero pantheon divino da usare e mutò drasticamente l’atmosfera della serie, ottenendo il riscontro del pubblico. Mighty Thor divenne uno dei comic-book più amati della Marvel e nel corso dei seventies gli autori che ne scrissero le storie non si discostarono dalle impostazioni del Sorridente.
Verso la fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta, però, Migthy Thor era noioso e ripetitivo. Alcuni scrittori rinunciarono al fantasy, facendo agire il personaggio alla stregua di un supereroe qualsiasi; altri, come Roy Thomas, esagerarono con incomprensibili origini di Asgard che scontentarono molti. Mancavano le idee e nel 1983 la testata era a un passo dalla chiusura. L’allora editor in chief Jim Shooter capì che era necessario rinnovare Thor, conservando però le sue radici mitologiche. Era il periodo del Rinascimento Americano in cui diversi cartoonist svecchiavano i comics statunitensi. Alla Marvel, Chris Claremont e John Byrne avevano stravolto la testata degli X-Men, rendendola il più grande successo commerciale della casa editrice; Frank Miller faceva impazzire i fan con la sua memorabile run di Daredevil; lo stesso Byrne si occupava di Fantastic Four con storie al passo con i tempi ma legate alla tradizione di Lee e Kirby.
E Walt Simonson fece un’operazione analoga con Thor. In passato si era già occupato dei disegni del serial ma il suo tratto mal si coniugava con le chine di Tony De Zuniga e non aveva lasciato il segno. A partire dal 1983, però, ricominciò a disegnare il Dio del Tuono e a scrivere le sceneggiature. Il risultato fu uno shock: nel giro di un episodio, Walt eliminò l’identità mortale di Don Blake e introdusse l’alieno Beta Ray Bill, in grado di compiere un’impresa impossibile: sollevare il martello di Uru! Costui si trasformò poi in una specie di versione extraterrestre del Dio del Tuono. Inoltre, nel cast giunse la splendida e perfida Lorelei, sorella dell’Incantatrice, e gli altri personaggi come Odino, Balder, Karnilla, Sif, i Tre Guerrieri e Loki risultarono più in linea con i modelli delle leggende nordiche e, dal punto di vista psicologico, profondi. I disegni spettacolari di Walt, decisamente efficaci, fecero il resto e nel giro di pochi mesi Mighty Thor ebbe un notevole riscontro commerciale e fu reputato uno dei mensili più inventivi e imprevedibili della Marvel.
Sin dal principio, Simonson inserì accenni e riferimenti riguardanti il terribile Surtur, il dio del fuoco, e si intuiva che ci sarebbe stato uno scontro tra il Dio del Tuono e l’essere demoniaco. Dopo aver concluso le vicende dell’Elfo Nero Malekith e dello Scrigno degli Antichi Inverni, quindi, l’autore ideò una story-line incentrata proprio su Surtur. Ed è questa sequenza, originariamente pubblicata nei nn. 349-357 di Mighty Thor, ad essere ora proposta da Panini Comics in un volume della collana Supereroi Il Mito. Thor è costretto ad affrontare Surtur ma stavolta la lotta non assomiglia a quelle verificatesi in passato. Il demone infatti non intende solo distruggere l’odiata Asgard ma ha pessime intenzioni nei confronti dell’intero universo poiché desidera provocare il temuto Ragnarok e pure la terra rimane coinvolta nelle sue macchinazioni (e ci saranno apparizioni di altri eroi Marvel). Nel clima di ambiguità morale degli anni ottanta, non vedrete una netta distinzione tra buoni e cattivi e persino l’ambiguo Loki darà una mano al fratellastro nel tentativo di fermare Surtur.
La storia è piena di azione e pathos e rappresenta uno dei momenti più alti della storia Marvel. I testi e i dialoghi di Simonson sono verbosi ma non privi di ironia e i disegni sono di grande impatto visivo. Il penciler rielabora in maniera personale il gigantismo kirbyano e sono da notare le peculiari onomatopee che fuoriescono dalle vignette. Lo stesso capita con tanti personaggi e tale soluzione grafica conferisce alle pagine una piacevole tridimensionalità. Un episodio è illustrato da Sal Buscema che in quel periodo si avvicinava a un tratto più stilizzato. Sarà lui, del resto, a prendere il posto di Simonson quando questi preferirà concentrarsi sulle sceneggiature perché impegnato a disegnare anche X-Factor. Buscema si occupa della storia in cui appare Tiwaz, il nonno di Thor, ennesima innovazione simonsoniana; è meno suggestivo di Walt ma fa un ottimo lavoro, dimostrandosi adatto alle ambientazioni asgardiane (e lo confermerà con la miniserie Balder The Brave, sempre scritta da Simonson). Nel complesso, dunque, questa uscita è imperdibile.