Lei (Her) – Recensione in anteprima

Pubblicato il 12 Marzo 2014 alle 22:00

Theodore è un uomo solitario, con un matrimonio fallito alle spalle, incapace di allacciare nuove relazioni sentimentali e si guadagna da vivere scrivendo lettere piene di sentimento che non gli appartengono. La sua vita cambia quando acquista un nuovo sistema operativo portatile di nome Samantha con la quale allaccerà una surreale storia d’amore.

Lei

Titolo originale: Her
Genere: Commedia, Drammatico
Regia: Spike Jonze
Interpreti: Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Scarlett Johansson
Provenienza: USA
Durata: 120 min.
Casa di produzione: Annapurna Pictures
Distribuzione (Italia): Bim Distribuzione
Data di uscita: 10 gennaio 2014 (USA), 13 marzo 2014 (Italia)


Autore singolare, cerebrale, in grado di scavare nella sfera emotiva dei suoi personaggi attraverso spunti stralunati ed eccentrici, Spike Jonze propone una suggestiva analisi del rapporto tra l’elemento umano e quello tecnologico e dell’influenza che l’uno può avere sull’altro. Dopo aver diretto e co-sceneggiato Essere John Malkovich, Il Ladro di Orchidee e Nel Paese delle Creature Selvagge, acclamati dalla critica, Jonze firma stavolta la regia di uno script completamente suo, brillante per lo sviluppo delle tematiche proposte seppure lievemente didascalico in alcuni punti.

Nel ruolo di Theodore, Joaquin Phoenix mette a segno una delle performance più mature della sua carriera tracciando in maniera profonda e tangibile una personalità estremamente complessa, intelligente, fragile e smarrita. Attraverso l’uso di handicam, il regista segue Phoenix per tutto il film senza mai staccarsi da lui, un po’ come visto nel recente La Vita di Adele o come Aronofsky aveva fatto con Natalie Portman ne Il Cigno Nero. Il protagonista si muove in un futuro prossimo, o un presente alternativo se vogliamo, lievemente distopico e straniante, tra le scenografie asettiche di una Los Angeles così ricca di luci artificiali da sembrare una Tokyo americana.

Theodore è uno scrittore che si guadagna da vivere lavorando per un’azienda che preconfeziona le lettere sentimentali richieste dai clienti. Di fatto, quindi, il protagonista vive i sentimenti altrui mentre non riesce a superare l’impasse di un matrimonio finito. Finisce così per proiettare le sue necessità sentimentali nel sistema operativo portatile Samantha, un’avanzata intelligenza artificiale con la voce di Scarlett Johansson in grado di intuire e processare lo stato d’animo del suo proprietario. Un legame che si farà via via più intenso, tra momenti di felicità e autentiche crisi di coppia. Di straordinaria potenza concettuale il momento in cui Samantha decide di voler avere un corpo e si sceglie una avatar per poter avere un contatto fisico con Theodore.

Rooney Mara è l’ex-moglie del protagonista, è la voce dell’assoluta razionalità che ritiene folle un rapporto sentimentale con un sistema operativo. Le fa da contraltare Amy Adams, migliore amica di Theodore, che riesce invece ad empatizzare con lui e a dargli sostegno. Presente in un breve cameo anche Olivia Wilde nel ruolo di una stramba ed aggressiva ragazza col quale Theodore ha un appuntamento al buio.

Jonze riesce a mantenere un miracoloso equilibrio tra commedia e dramma sentimentale, un mix perfetto per il tono surreale della vicenda. Gag e dialoghi comici sono esilaranti, in particolar modo i momenti in cui Theodore ha a che fare con mezzi tecnologici di puro svago come i videogames olografici popolati da personaggi del tutto irriverenti o i servizi telefonici a luci rosse. Una regia ricca di inventiva, il raffinato gusto estetico della fotografia, gli ottimi effetti visivi e una colonna sonora eclettica e sempre suggestiva rendono la fruizione del film un assoluto piacere su ogni livello.

Romantico, struggente, delicato, divertente, commovente e sorretto da uno Joaquin Phoenix mastodontico, Her è un’opera estremamente autoriale, di grande intensità emotiva. Un’analisi introspettiva onesta e profonda ma anche una riflessione sul ruolo della tecnologia nella società odierna. Splendido.


Voto: 9

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