Strangers In Paradise vol. 1, la recensione del capolavoro di Terry Moore

Pubblicato il 14 Marzo 2014 alle 11:10

Bao Publishing propone una delle opere che hanno ridefinito il concetto di fumetto indipendente: Strangers In Paradise, capolavoro assoluto del grande Terry Moore! Scoprite le intricate e appassionanti vicissitudini di Francine, Katchoo e David nel primo volume della loro serie integrale!

Strangers in Paradise_1_cover volume 1Strangers In Paradise vol. 1

Autore: Terry Moore (testi e disegni)

Casa Editrice: Bao Publishing

Genere: Intimista

Provenienza: USA

Prezzo: € 18,00, 16 x 24, pp. 352, b/n

Data di pubblicazione: ottobre 2013

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Che Terry Moore sia uno dei più grandi autori di comics in attività è evidente a coloro che stanno leggendo l’intrigante Rachel Rising, saga horror tradotta da Bao Publishing. Ma l’etichetta ha per fortuna ottenuto l’esclusiva di altri suoi due importanti esiti creativi: il fantascientifico Echo, proposto integralmente in un corposo volume, e soprattutto Strangers In Paradise, il fumetto che ha dato fama e successo al bravo cartoonist.

E non è un evento di poco conto. Infatti in Italia, purtroppo, certe pietre miliari del comicdom sono state presentate in edizioni discutibili che di sicuro non hanno contribuito a valorizzarle. Echo e Strangers In Paradise sono significative in tal senso, dal momento che le precedenti versioni (non della Bao, specifichiamolo) erano penose, tanto che mi sento di affermare con sicurezza che questo primo volume dei sei che compongono l’intera serie di Moore può di fatto essere reputato la prima valida edizione italiana di un gioiello del fumetto a stelle e strisce, a causa della qualità di stampa, della cura editoriale e della traduzione.

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Insomma, se finora non avete letto questo capolavoro, è giunto il momento di colmare la lacuna. In Strangers In Paradise non troverete supereroi, scazzottate, esplosioni e tutti gli elementi tipici dei comic-book made in USA; ma la story-line ideata da Moore è più avvincente delle storie di qualsiasi giustiziere in calzamaglia esistente e si incentrano su due splendidi personaggi femminili, Francine e Katchoo. Sono amiche per la pelle sin dalle superiori e il loro legame è talmente stretto che potrebbe persino sfociare in un rapporto di coppia. Perlomeno è ciò che vorrebbe Katchoo, innamorata pressoché da sempre di Francine, e che sostiene di non apprezzare gli uomini. È bella, affascinante, sicura di sé e aggressiva ma ha molte cose da nascondere.

Francine, dal canto suo, è diversa. E’ più tranquilla, a volte insicura e timida; può essere carina ma non sempre cura il suo aspetto e tende a lasciarsi andare e ad ingrassare. Ha una storia con Freddie, un autentico stronzo, il classico maschio pronto a fare sesso con altre donne, e già questa situazione provoca tensione tra le due amiche. Ma le cose si complicano quando nelle loro vite entra il giovane David. È un poeta, studia arte, è dolce, fascinoso e sensibile e si innamora perdutamente di Katchoo. Ma a lei i maschi non interessano. E se invece non fosse così? E che succede quando si scopre che in passato Katchoo ha fatto scelte discutibili che potrebbero mettere in pericolo sia lei sia i suoi amici?

Moore inizia la story-line di Strangers In Paradise giocando con i ritmi delle sit-com e dei romanzi chick-lit in maniera irresistibile, scrivendo dialoghi spassosi e divertenti che in certi momenti, però, si rivelano profondi e intensi. Scava in maniera magistrale nella psiche di Francine e Katchoo, mettendone a nudo le fragilità, le intime paure, i desideri e i sogni più profondi, partendo da situazioni quotidiane che però si evolvono trasformandosi ora in una commedia demenziale, ora in un thriller. Strangers In Paradise infatti mixa tanti generi narrativi: ci sono le love story, la comicità ma anche stilemi hard-boiled (nella trama un ruolo rilevante lo giocherà la spietata leader di una gang mafiosa che si occupa di prostituzione) e le vicende, da questo punto di vista, sono imprevedibili.

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Così come sono imprevedibili gli script di Moore con le storie a volte inframmezzate da brevi racconti in prosa oppure da poesie, da testi di canzoni (il citazionismo è onnipresente) e da sequenze di impostazione onirica di grande valenza suggestiva. Alla raffinatezza dell’aspetto testuale corrisponde poi l’eleganza dei disegni. Lo stile di Moore è fluido, dinamico, raffinato e la visualizzazione della delicata bellezza delle protagoniste, delle emozioni mutevoli dei character, delle ambientazioni, siano esse un loft disordinato, un attico lussuoso, un museo, una tavola calda o una spiaggia delle Hawaii è impeccabile. Anche l’aspetto grafico è comunque versatile; in effetti, malgrado predomini uno stile realistico, in certe tavole Moore si diverte ad imitare quello dei cartoni animati e dei fumetti per ragazzini alla Archie con risultati deliziosi. Inoltre, va segnalata l’inventiva composizione del lay-out.

Con Strangers In Paradise si ride, ci si diverte, ci si appassiona alle vicissitudini di personaggi reali, credibili, autentici e ci si commuove. Perché quest’opera trasmette l’essenza della vita vera, caratteristica tipica della grande Arte. E Strangers In Paradise non è solo fumetto ma Arte nel vero senso del termine, fiore all’occhiello del catalogo di una casa editrice. E nella fattispecie della Bao Publishing questo capolavoro è effettivamente uno dei suoi fiori all’occhiello. Quando lo si pubblica, si può essere orgogliosi. E a quelli che non possono vantarsene non resta da fare altro che rosicare.

Voto: 9

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