Nemo: Cuore di Ghiaccio, la recensione del volume di Alan Moore e Kevin O’ Neill
Pubblicato il 13 Marzo 2014 alle 12:15
Bao Publishing propone un ulteriore tassello del grande affresco steampunk ideato da Alan Moore imperniato sulla Lega degli Straordinari Gentlemen: Nemo! Cosa succede alla figlia del Capitano Nemo coinvolta in una missione pericolosa dai toni lovecraftiani? Ce lo spiega il Bardo di Northampton con i disegni di Kevin O’ Neill!
Nemo: Cuore di Ghiaccio
Autori: Alan Moore (testi), Kevin O’ Neill (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Genere: Fantascienza
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,00, 16 x 24, pp. 56, col.
Data di pubblicazione: maggio 2013
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Quando si ha a che fare con un lavoro di Alan Moore si può star certi che non si tratterà di un’opera qualsiasi. Il geniale Bardo di Northampton, infatti, ha la capacità di realizzare fumetti superiori alla media. Ovviamente nella sua produzione non tutto è allo stesso livello ma difficilmente si legge qualcosa di suo e si rimane insoddisfatti o ci si sente in dovere di dire che ha sbagliato. Nel peggiore dei casi avremo letto buone storie e nel migliore capolavori. In quest’ultima categoria vanno inseriti Watchmen, naturalmente; V for Vendetta e From Hell. E poi aggiungerei a pari merito Promethea che solo incompetenza può spingere qualcuno a definire ‘uno dei lavori meno riusciti di Alan Moore’ e The League of Extraordinary Gentlemen.
La saga della Lega è da lodare per la vastità e la complessità dell’universo narrativo che il Magus con la complicità del penciler Kevin O’Neill sta delineando. E non va trascurata nemmeno l’originalità dell’idea di base, quella cioè di partire dal presupposto che i grandi personaggi della letteratura mondiale esistono realmente e agiscono per difendere l’umanità da terribili minacce. Ciò ha permesso a Moore di usare a suo piacimento tantissimi character (e le potenzialità sono infinite!) e di inserire le story-line in contesti storici e cronologici precisi, alcuni reali e altri collegati alla fiction.
Chi ha già letto i vari capitoli che formano l’entusiasmante epopea della Lega degli Straordinari Gentlemen sa a cosa alludo. Bao Publishing propone un ulteriore avventura inserita nell’universo della Lega, un albo speciale dedicato a Janni Dakkar, affascinante figlia del Capitano Nemo. La ragazza ha da tempo preso il posto del padre e la vicenda si svolge nel 1915. Janni si è messa in testa di conquistare l’Antartide, cosa che non era riuscita al genitore. Coadiuvata dalla sua squadra di sottoposti, quindi, si dirige verso il Polo Sud ma per una serie di ragioni alcuni individui tentano di ostacolarla.
Tra essi si contano tre inventori assoldati nientemeno che da Kane, lo spietato magnate dell’editoria reso celebre dal film Citizen Kane di Orson Welles. A complicare la situazione ci si mettono il tesoro trafugato di una fantomatica regina africana e mostruosità ancestrali che sembrano uscite da un racconto di Lovecraft. E in effetti gli orrori lovecraftiani sono una delle influenze più evidenti della trama (a quanto pare il Magus ne è ossessionato, dal momento che costituiscono un elemento importante pure del suo Neonomicon) e lo scrittore fa riferimenti espliciti alle famigerate Montagne della Follia descritte dal visionario di Providence. E ci sono echi di H.G. Wells, di Jules Verne, della fantascienza classica e prevale un’atmosfera deliziosamente steampunk che non mancherà di affascinare il lettore.
Come al solito, i testi di Moore sono lirici e profondi, pieni zeppi di rimandi culturali, accenni, collegamenti all’arte, alla filosofia, alla scienza e alla letteratura. Dal canto suo, Kevin O’Neill si dimostra efficace e riesce a rappresentare abilmente le situazioni sconcertanti concepite dal cervello del Magus. Il suo stile è di fatto grezzo e legnoso ma non manca di espressività e risulta convincente nella visualizzazione delle immense e innevate distese polari, delle caverne labirintiche e delle mostruosità gigantesche provenienti da dimensioni inconcepibili. È sufficiente osservare l’enorme idolo di ghiaccio con la testa a forma di stella marina per accorgersene.
Inoltre, in appendice c’è l’ennesimo racconto in prosa di Alan, sempre legato agli avvenimenti narrati, e stavolta il Bardo si concede di mimare gli stilemi della tradizione letteraria diaristica e giornalistica di impronta tipicamente anglosassone e per giunta con un tocco di ironia. Insomma, Nemo: Heart of Ice è un ulteriore gemma donataci dal più importante autore di fumetti vivente e non bisogna ignorarla.