Haddon Hall, la recensione del volume dedicato a David Bowie

Pubblicato il 12 Marzo 2014 alle 10:15

Si può realizzare un fumetto sul grande David Bowie? O sulla casa in cui abitò prima di inventare il personaggio di Ziggy Stardust? Certo che si può e ce lo dimostra Nejib con uno splendido volume, Haddon Hall, dedicato a tutti gli amanti del rock!

Haddon Hall COVERHaddon Hall

Autore: Nejib (testi e disegni)

Casa Editrice: Bao Publishing

Genere: Intimista

Provenienza: Francia

Prezzo: € 16,00, 19 x 26, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: marzo 2013

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Solo dopo aver concluso la lettura di questo volume mi sono reso conto di averlo amato profondamente. Sì, perché nel corso della lettura sono rimasto talmente avvinto dalla poesia, la leggerezza e la delicatezza di Haddon Hall da non aver prestato attenzione al mio inconscio. E la graphic novel del bravissimo Najib è avvincente. E non solo a causa della sua originalità, dal momento che, pur trattandosi di un fumetto su David Bowie, si concentra sull’abitazione da lui occupata nel periodo precedente la nascita di Ziggy Stardust (ed è la casa il narratore della storia); ma anche perché costituisce il ritratto e la descrizione, oltre che dell’artista, di un’epoca irripetibile.

Haddon Hall era appunto una casa in cui visse Bowie, la moglie Angie e i suoi collaboratori per un determinato periodo di tempo che rappresentò un momento rilevante dell’imprevedibile e sfaccettata esistenza di un mito indiscusso del rock. David vi si trasferisce quando non era ancora una star, malgrado il successo di ‘Space Oddity’, e cercava di trovare un’identità artistica. Partito da suggestioni hippy, folk e vagamente cantautorali, Bowie era lontano dall’immagine trasgressiva e androgina di Ziggy. Haddon Hall quindi racconta al lettore i dubbi, le insicurezze, i problemi di un giovane che desidera la fama a tutti i costi. Il riscontro che il rivale Marc Bolan sta ottenendo gli provoca non poca invidia e Haddon Hall annota anche i problemi familiari che di certo non aiutano il cantante.

HADDON HALL 01

Con sensibilità, Nejib descrive il legame doloroso che lega Bowie al fratello Terry, mentalmente instabile, e ai genitori che non sempre comprendono l’eccentricità di un figlio che si è messo in testa di fare musica. E non mancano le riflessioni sulla moglie Angie, personaggio chiave del percorso bowiano, un autentico vulcano di idee ma priva di talento. Le discussioni e i contrasti avvengono sotto lo sguardo silenzioso della casa che registra tutto: le incomprensioni con il producer Tony Visconti, gli scazzi con i musicisti che lavorano con David, gli ospiti che spesso fanno capolino, a cominciare dal folle Syd Barrett. Najib, con il pretesto di un racconto su Bowie, come scrivevo all’inizio, descrive un’epoca che stava ormai dimenticando le utopie del Flower Power per abbracciare l’estetica glam.

Ecco perciò apparire i T-Rex che danno via al trend; e le feste a base di droga che vedono coinvolto persino il carismatico John Lennon; e i violenti Stooges di Iggy Pop che provocano un autentico shock su David e lo spingono a mutare radicalmente stile; e così via. Nejib rievoca l’aura mitica di Carnaby Street, dei festival musicali londinesi, dei film come Arancia Meccanica di Kubrik che sconvolgono la psiche collettiva: insomma, lo ripeto, fa il ritratto di un’epoca. E Haddon Hall è onnipresente con la sua voce narrante. E il libro si conclude con l’apparizione di Ziggy Stardust, il primo, vero passo che avrebbe portato Bowie al successo mondiale.

HADDON HALL 02

Haddon Hall è un gioiello di liricità e malinconia con testi intensi d espressivi e l’autore gioca con la nostalgia. Ma in ogni parola si percepisce l’amore nei confronti dell’autore di pezzi immortali come ‘Life On Mars’, ‘Changes’, ‘Heroes’, Ashes to Ashes’, e chiunque apprezzi Bowie e in generale il rock non potrà rimanere indifferente leggendo questo splendido volume. Ma ovviamente stiamo ragionando su un fumetto e l’aspetto grafico non è trascurabile. Haddon Hall, infatti, è altresì valido dal punto di vista del disegno.

Nejib opta per uno stile fluido, stilizzato e non esente da suggestioni pop e psichedeliche appropriate per la tematica affrontata. E sono da lodare i colori intensi in sintonia con la visionarietà di Bowie. C’è inoltre uno spiccato elemento cinetico soprattutto quando Najib interrompe bruscamente la narrazione per regalarci inserti a tutta pagina con curiosi flashback, rappresentazioni degli abiti di scena o delle pettinature o sequenze senza testo su Bowie che in piena notte si alza dal letto e si precipita in sala di registrazione, colpito da subitanea ispirazione; e tale cineticità è quasi da cartone animato. In poche parole, Haddon Hall è una pietra miliare che non annoia, diverte, emoziona, commuove; e piacerà agli estimatori di Bowie e a coloro che amano il buon fumetto. Da provare.

Voto: 8

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