Ekhö Mondo specchio, volume 1: New York, la recensione
Pubblicato il 12 Marzo 2014 alle 09:45
Che cos’è il Mondo Specchio? E perché ci sono finiti la bella Formicola e l’impacciato Yuri? Ce lo spiegano Christophe Arleston e il bravissimo Alessandro Barbucci in uno splendido volume fantasy targato Bao Publishing!
Ekho Mondo Specchio vol. 1
New York
Autori: Christophe Arleston (testi), Alessandro Barbucci (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Genere: Fantasy
Provenienza: Francia
Prezzo: € 15,00, 21 x 29, pp. 64, b/n
Data di pubblicazione: ottobre 2013
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La popolarità del fantasy non accenna a diminuire e basta fare una ricerca per accorgersi della mole abnorme di romanzi, fumetti, film e serial televisivi appartenenti a questo particolare settore della fiction. In genere non l’apprezzo, perlomeno a livello letterario, ma bisogna ammettere che nell’ambito dei comics molte produzioni fantasy sono di ottima fattura. Tra esse si può senza ombra di dubbio inserire Ekho, scritto da Christophe Arleston, disegnato da Alessandro Barbucci e tradotto in Italia da Bao Publishing in un volume dall’impeccabile qualità di stampa.
L’inizio della storia è ambientato nella nostra realtà quotidiana e più precisamente all’interno di un aereo. Tra i passeggeri ci sono la splendida Formicola, ragazza decisamente sexy che studia arte e si dirige a New York per assistere a una mostra, e il suo vicino di sedile, l’impacciato Yuri. Ma proprio mentre l’aereo sta per atterrare accade qualcosa di inconsueto e non una catastrofe alla Lost. Una strana creatura che sembra uscita da una favola, infatti, si manifesta di fronte alla giovane facendo discorsi per lei incomprensibili. E come in un sogno, o in un incubo, a seconda dei punti di vista, lo stesso aereo si trasforma in una gigantesca creatura alata.
La stupita Formicola e lo sconvolto Yuri scoprono di essere a New York; ma non si tratta della metropoli che tutti conoscono. È una versione diversa della Grande Mela, più assimilabile a un universo fantasy. L’elettricità, per esempio, non esiste; i draghi sostituiscono gli aeroplani, i vagoni della metropolitana si trovano sul dorso di millepiedi giganti e così via. Non è una realtà parallela, come scoprirà Formicola, ma un luogo denominato Mondo Specchio; una dimensione speculare alla nostra, appunto, evolutasi in modo differente. L’amministrazione è appannaggio dei cosiddetti Preshaun, somiglianti a creature fatate e dotate di una logica comportamentale difficile da comprendere.
Passato il primo momento di smarrimento, Formicola si sforza di adattarsi e lo stesso fa, suo malgrado, Yuri. Tuttavia c’è da domandarsi: per quale ragione proprio loro sono finiti a Mondo Specchio? Che ruolo gioca la defunta zia di Formicola che di tanto in tanto possiede il suo corpo? Con una serie di intriganti misteri e divertenti vicissitudini, Arleston scrive una storia appassionante, sbizzarrendosi con personaggi ben caratterizzati: spogliarelliste che si sballano con saliva allucinogena di rospi; poliziotti farseschi; burocrati che impazziscono per il tè e così via. L’autore gioca con il cliché della ragazzina stile Alice finita in un contesto strampalato dosando sapientemente humour e colpi di scena. A tratti Ekho può anche far pensare a certe cose di Neil Gaiman e nel complesso l’opera è valida, sia per i testi sia per i dialoghi mai verbosi e ridondanti ma sorprendentemente vivaci.
Il volume è da tenere d’occhio pure per gli stupendi disegni di Alessandro Barbucci il cui stile è un riuscito mix di cartoon e vaghi influssi manga senza eccedere nella caricatura. Il suo non è un tratto realistico e vale soprattutto per gli esserini che popolano il Mondo Specchio perfetti per un libro illustrato; ma, lo ripeto, non sfocia mai nel cartoonesco propriamente detto. Inoltre, Barbucci riesce a rappresentare con bravura mozzafiato la voluttuosità maliziosa di Formicola e delle procaci stripper ed è capace di evocare un lieve, delicato erotismo che contribuisce a rendere ulteriormente interessante il libro. Un altro punto di forza è rappresentato dagli sfondi e dalle incredibili, minuziose architetture della New York fantasy immaginata da Arleston e già solo questo elemento fa di Ekho un’opera da prendere in considerazione. Il tutto è poi valorizzato da un suggestivo bianco e nero. In poche parole, abbiamo a che fare con un’opera di gran classe che sicuramente potrà interessare gli estimatori del fantasy e i lettori che amano il fumetto, al di là dei discorsi di genere. Da provare.