Battling Boy vol. 1, la recensione del volume di Paul Pope
Pubblicato il 11 Marzo 2014 alle 09:45
Arriva la nuova opera fumettistica di Paul Pope: Battling Boy! Chi è il ragazzo semidivino che per una serie di circostanze diventa il nuovo eroe di Arcopolis? Scopritelo nel primo volume di una saga che vi lascerà senza fiato!
Battling Boy vol. 1
Autore: Paul Pope (testi e disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 19,00, 16 x 22, pp. 208, col.
Data di pubblicazione: luglio 2013
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Se esiste nell’ambito del fumetto americano un autore personale quello è Paul Pope, geniale cartoonist che ci ha donato opere come Batman Year 100, Heavy Liquid e 100%. Coloro che hanno avuto modo di leggerle sanno che Pope ha uno stile grafico aggressivo che mixa mainstream, underground, estetica pop e manga in una sintesi insuperabile. È anche versatile per ciò che concerne l’ispirazione narrativa, dal momento che è capace di delineare vicende supereroiche, cyberpunk e persino romance in maniera intrigante e originale.
Bao Publishing è riuscita ad avere i diritti del suo più recente lavoro, Battling Boy, che pubblica in contemporanea con gli Stati Uniti. E’ previsto in due volumi e chi leggerà questa prima uscita avrà a che fare con un fumetto inconsueto, come d’altronde è lecito aspettarsi da un artista di tale calibro. Innanzitutto, a che genere appartiene? È arduo rispondere. Per comodità, possiamo inserirlo nella categoria dei comics supereroici, considerando che il protagonista è un eroe dedito alla difesa del genere umano. Ma non mancano elementi sci-fi e altri che si richiamano al fantasy e di conseguenza Battling Boy è un riuscito amalgama di molteplici influssi narrativi.
La trama si svolge ad Arcopolis, città in cui agisce un giustiziere in calzamaglia: Haggard West, difensore ufficiale della metropoli. E in effetti la difesa è necessaria poiché Arcopolis è stata invasa, per ragioni che almeno adesso non vengono spiegate, da mostri ostili con il pessimo vizio di rapire bambini indifesi. La situazione è talmente grave che alle prime ore della sera c’è il coprifuoco, allo scopo di impedire che i ragazzini finiscano nelle mani di questi esseri. Come se non bastasse, esistono orribili creature che si cibano di macchine e di oggetti vari. Haggard West cerca in tutti i modi di proteggere Arcopolis ma perde la vita nel corso di una battaglia.
Arcopolis dunque non ha più protezioni? Niente affatto. Al suo posto arriva infatti Battling Boy. È un dodicenne che vive in un mondo parallelo, una specie di Asgard popolata da divinità che fanno pensare a quelle nordiche di marvelliana memoria. È figlio del regnante del luogo e, come ogni ragazzo della sua comunità, al compimento del dodicesimo anno di età deve compiere una prova: abbandonare momentaneamente il suo mondo e affrontare minacce di vario tipo che gli consentano di diventare uomo e sviluppare un istinto guerriero. Perciò finisce ad Arcopolis. Ma la città per lui è sconosciuta e soprattutto incomprensibile. Tuttavia lotta contro i mostri con l’ausilio di vari manufatti, legati al potere di diversi animali, donatigli dal padre prima della partenza.
A complicare la sua vita si mettono il carattere ingenuo, l’insicurezza, la fragilità nonché la paura dell’ignoto. Nello stesso tempo, però, le circostanze lo spingono a crescere e le sue avventure diventano la cronaca di un processo di maturazione. Le autorità di Arcopolis lo acclamano come eroe ufficiale della città, chiamandolo Arcolad; ma forse il sindaco e i vari politici che lo accolgono con un entusiasmo sospetto hanno finalità poco chiare; e pure il leader dei mostri, intuendo la natura semidivina di Battling Boy, intende catturarlo per motivi personali. Per giunta, la figlia del defunto Haggard West non è felice del fatto che il ragazzo abbia preso il posto del padre agli occhi dell’opinione pubblica.
Pope gioca con i supereroi, narrando una storia ironica, divertente e intrigante contrassegnata da un ritmo veloce e sincopato e numerosi colpi di scena. E abbondano idee immaginifiche: magliette magiche, enormi ragni senzienti, tirannosauri famelici e così via. È come se Pope avesse avuto voglia di divertirsi con personaggi stile Thor e con la cosmicità del leggendario Jack Kirby, rivisitati da una sensibilità indie. I disegni sono efficaci. Pope utilizza figure contorte, architetture futuribili e ambientazioni oscure, visualizzate dal suo tratto sporco, quello che già aveva sfoggiato in Batman Anno 100, per esempio; il lay-out è dinamico, e anche dal punto di vista grafico quindi Battling Boy è valido. Il Pope che amo è quello in bianco e nero ma stavolta il fumetto è a colori. Le scelte cromatiche di Hilary Sycamore sono azzeccate: vivaci nelle sequenze di lotta, tenebrose nelle pagine incentrate sui mostri o sull’intimidente universo divino da cui proviene l’eroe; e solari in quelle riguardanti il biondo e giovanile Battling Boy. Il libro è, a mio avviso, consigliabile e piacerà ai fan di Paul Pope.