Chew vol. 7, la recensione della gustosa serie Bao
Pubblicato il 11 Marzo 2014 alle 11:15
Ritorna Tony Chu, l’agente cibopatico protagonista di una delle serie più intriganti e strampalate della Image: Chew! Cosa succede quando Tony dovrà vedersela con una setta che odia a morte i mangiatori di polli? Scopritelo in questo volume!
Chew vol. 7
Autori: John Layman (testi), Rob Guillory (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Genere: Fantascienza
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,00, 16 x 24, pp. 128, col.
Data di pubblicazione: luglio 2013
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Tra le serie pubblicate dall’Image Chew si distingue per la sua originalità. Si tratta di una proposta stravagante che, partendo da una crisi aviaria che ha spinto le autorità a mettere fuori legge qualunque tipo di pollame, si è nel corso dei mesi evoluta in un’incisiva satira della società occidentale, affrontando tematiche importanti come l’ecologia, il terrorismo e il salutismo. L’autore è John Layman che ha delineato trame divertenti contrassegnate da un mix di elementi narrativi: fantascienza, thriller, a volte qualche dettaglio horror, filtrati da un’attitudine sarcastica e sopra le righe.
Il sarcasmo è evidente nei dialoghi che in determinati momenti sembrano usciti da una sit-com demenziale e pure nelle idee espresse dall’autore che non lasciano indifferenti. Nel precedente tp, Tony Chu, protagonista della serie, ha dovuto affrontare la perdita dell’amata sorella. Il nostro agente cibopatico, cioè dotato della capacità di percepire informazioni psichiche da qualunque cosa mangi, sta cercando faticosamente di elaborare il lutto.
Considerando però che si tratta di una serie come Chew, i suoi atteggiamenti non sono prevedibili. Se in passato Tony era stato infatti coraggioso e spavaldo, si poneva comunque limiti. Ora, invece, è più aggressivo e in questo volume compirà azioni impensabili. Per ciò che concerne la sua vita privata, comunque, inizierà ad avvicinarsi alla figlia Olive, anch’essa cibopatica, ed è facile pensare che il rapporto tra loro, mai troppo idilliaco, subirà qualche cambiamento.
Dal canto suo, il collega cyborg John avrà diversi problemi con i superiori e come se non bastasse è in arrivo una nuova minaccia, quella di una setta di fanatici terroristi devoti delle uova che non vedono di buon’occhio i mangiatori di polli (ora il pollame è di nuovo in circolazione). Tony dovrà fermarli e non è detto che la setta sia poi completamente estranea alla morte di sua sorella. Inoltre, una strana creatura che afferma di essere immortale e che potrebbe essere un vampiro complica una situazione già di per sé ingarbugliata.
I testi di Layman sono ironici e stavolta lo sceneggiatore prende di mira il fanatismo delle religioni e la story-line è l’analisi impietosa dei danni che le fedi hanno sempre causato provocando conflitti, guerre sante e discriminazioni. Chew è quindi un comic-book non banale, da non confondere con le tantissime serie mensili presenti nelle fumetterie americane.
I disegni del penciler regolare Rob Guillory sono di buon livello. Lo stile di Rob è un riuscito amalgama di cartoon, underground e manga, appropriato per le strampalate vicissitudini narrate da Layman. La costruzione delle tavole è inventiva, contrassegnata da una spiccata dinamicità che rimanda alle pellicole cinematografiche e ai cartoni animati.
Se si pensa che un tempo l’Image era considerata una casa editrice capace solo di pubblicare brutte copie dei fumetti Marvel e DC c’è da riflettere. Gli anni sono passati e il contesto è mutato. Ora l’etichetta fondata da Todd McFarlane e altri transfughi della Casa delle Idee è capace di proporre non solo supereroi ma pure comic-book anti-convenzionali come appunto Chew. E se ad essa aggiungiamo altri gioielli come Saga, tanto per fare un esempio a caso, non è difficile trarre una conclusione: che ormai l’Image è sinonimo di qualità. Bene ha fatto perciò Bao Publishing ad acquistare i diritti di Chew. Se non avete ancora letto le avventure di Toni, dovreste cercare di colmare la lacuna. Avrete a che fare con una serie diversa e non ve ne pentirete.