Batman n.23, la recensione dell’Anno Zero di Snyder e Capullo
Pubblicato il 7 Marzo 2014 alle 19:15
Debutta anche in Italia Anno Zero, il nuovo evento batmaniano che riscriverà le origini dell’Uomo Pipistrello, secondo il punto di vista della coppia d’oro Snyder/Capullo. Inoltre, il secondo Annual della serie Batman, che ci farà scoprire il più vecchio paziente del Manicomio Arkham !!!
Batman n.23
Autori: Scott Snyder, James Tynion IV, Marguerite Bennett, Greg Capullo, Rafael Albuquerque, Wes Craig
Casa editrice: RW–Lion Comics
Provenienza: Stati Uniti
Genere: Supereroistico, 16,8×25,6, S. col., 72 pp.
Prezzo: 3,50 euro (vers. regular); 5,50 euro (vers. jumbo)
Anno di pubblicazione in Italia: 2014
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Era dal lontano 1987, anno in cui fu pubblicato il leggendario Batman: Anno Uno di Frank Miller, che nessun’altro scrittore aveva provato a riscrivere o reinterpretare in maniera netta i primi passi del Cavaliere Oscuro, prima che si trasformasse in un’autentica leggenda e un simbolo di terrore per i criminali, ma anche di speranza per gli onesti cittadini di Gotham City.
Con il reboot dei New 52 e il rilancio dell’intero universo Dc era abbastanza scontato che prima o poi sarebbero arrivate delle nuove origini anche per il personaggio di punta della casa editrice, forte oltretutto di un’accoppiata come Scott Snyder e Greg Capullo, che per adesso ha fatto faville sulla serie principale del Crociato Incappucciato. La recente morte di Damian, inoltre, aveva provocato un punto di rottura forte a livello narrativo, non certo facile da smaltire in breve tempo, e questo tuffo nel passato era l’ideale per ripartire con una grande storia, lasciando in sospeso la drammaticità del lutto.
S’inizia con una Gotham City quasi in versione post-apocalittica per poi riallacciarsi al numero zero di qualche mese fa, dove facemmo la conoscenza della temibile gang di Cappuccio Rosso. Dopodiché la trama si focalizza sul giovane Bruce Wayne ( da tutti creduto morto ) e sulla sua determinazione nel portare avanti la crociata contro il crimine, con flashback che rivelano ulteriori dettagli sulla sua infanzia, quando i genitori non erano ancora stati uccisi.
A tutto questo aggiungiamo la fondamentale figura del maggiordomo Alfred, sempre fedele al suo padrone ma molto titubante in merito alla sua nuova “vita”, e l’introduzione della sinistra figura di Philip Kane, zio di Bruce potente e ambizioso, nonché attuale CEO delle Wayne Enterprises. Come si scoprirà alla fine di questo numero, dietro al suo successo imprenditoriale si cela uno storico villain del Pipistrello, a cui viene data una nuova e interessante interpretazione.
Snyder mantiene fede al taglio conferito da sempre alla sua serie, più improntata su azione e mistero, discostandosi dalle atmosfere cupe e realistiche di Miller, per realizzare una trama ad ampio respiro che approfondisca il passato di Bruce Wayne e la sua famiglia, e lo stretto legame con la loro città. La visione di Snyder è più solare e brillante, caratterizzata da intrecci narrativi e misteri che si dipanano spesso in ordine non cronologico, alternando azione spettacolare a momenti più riflessivi, con lo scopo di coinvolgere al meglio il lettore e introdurlo in un passato ancora tutto da scoprire….
Fermo restando che Anno Uno rimane un assoluto caposaldo della mitologia batmaniana, è evidente che Snyder abbia voluto realizzare qualcosa di diverso e in sintonia con il nuovo universo Dc, contando su un ampissimo background narrativo da cui attingere e su cui costruire qualcosa di completamente nuovo ed originale, che rispecchiasse il suo modo di vedere il Pipistrello e l’ambiente che lo circonda.
Dopo una storia breve, scritta da Snyder e James Tynion IV, con Rafael Albuquerque ai disegni, nella quale vediamo un giovane Bruce Wayne prendere lezioni di guida spericolata da un criminale di Rio de Janeiro, passiamo all’altro piatto forte di questo numero, ovvero il secondo Annual della serie Batman.
Sempre scritto da Snyder, con l’aiuto di Marguerite Bennett ai testi, questa lunga storia si svolge nel famigerato Arkham Asylum, dove faremo la conoscenza di due interessanti personaggi: il giovane inserviente Eric Border, alla sua prima notte ad Arkham e ancora pieno di speranza e buoni propositi, e poi Anacoreta, la più vecchia paziente del manicomio.
Questa vecchia signora è dotata di poteri che le permettono di attraversare gli oggetti ed entrare nella testa delle persone, ma in realtà si è autoesiliata nel manicomio per espiare le sue colpe passate. L’unica persona per cui prova rancore è proprio l’Uomo Pipistrello, in quanto il suo arrivo ha riempito la struttura di pazzi maniaci e mostruosi, trasformandola di fatto da luogo di cura a prigione di massima sicurezza per detenuti “speciali”.
La trama scorre piacevolmente ed è ben scritta, anche se il suo punto di forza sta proprio nell’originalità delle motivazioni del villain di turno. Anacoreta infatti amava l’Arkham Asylum e sperava che un giorno sarebbe stata guarita, ma la presenza di Batman ha portato solo altra violenza e follia, rovinando ogni sua speranza di redenzione e di cura.
Le storia ambientate nel manicomio Arkham sono sempre suggestive e inquietanti, in quanto finiscono per svelare e mettere a nudo la parte più marcia e oscura della città, ma anche della dura crociata del Cavaliere Oscuro, spesso messa a dura prova da tanta insensata follia.
Ai disegni troviamo il tratto pulito ed efficace di Wes Craig, che purtroppo risente un po’ dell’avvicendamento di numerosi inchiostratori, non sempre all’altezza, per cui manca una continuità precisa a livello di stile e qualità del ripasso che sarebbe stato meglio evitare, ma nel complesso il risultato è apprezzabile.
Per festeggiare l’evento la Lion ha deciso di far uscire questo numero 23 di Batman anche in una speciale versione Jumbo, comprensiva di tutte le tavole originali degli ottimi Greg Capullo e Rafael Albuquerque e la relativa sceneggiatura “director’s cut” di Scott Snyder, con una sua introduzione sul progetto. Insomma, un bel regalo per collezionisti e appassionati del Cavaliere Oscuro.