Supereroi Il Mito n. 15 – Avengers Gli Illuminati: recensione

Pubblicato il 4 Marzo 2014 alle 14:15

Chi sono gli Illuminati? E cosa vogliono? Qual è il loro ruolo nel Marvel Universe? Ce lo spiega Brian Michael Bendis in un volume illustrato da Alex Maleev e Jim Cheung! Inoltre, troverete la prima apparizione degli Inumani e le origini del Dr. Strange!

Supereroi Il Mito 15 – Avengers Gli IlluminatiSupereroi Il Mito n. 15
Avengers Gli Illuminati

Autori: Brian Michael Bendis, Brian Reed, Stan Lee (testi), Alex Maleev, Jim Cheung, Jack Kirby, Steve Ditko (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,99, pp. 192, col.

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Brian Michael Bendis è l’autore di punta della Marvel nonché l’ideatore principale della maggior parte delle saghe che hanno rivoluzionato l’universo narrativo ideato da Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko. Tuttavia, non è tra i miei autori preferiti. Gli riconosco la capacità di scrivere ottimi dialoghi, sebbene spesso pecchi di autocompiacimento; ma non gradisco la dilatazione eccessiva delle story-line, l’uso insistito dei flashback e l’abuso della ret-con che ha compromesso, specialmente all’inizio della sua attività, la coesione del Marvel Universe. Sovente ha dimostrato di non rispettare le psicologie dei personaggi storici, contraddicendo in maniera plateale tante storie del passato e ignorando anni di continuity. Però è anche vero che tutte le sue trame, se avulse dal contesto generale, hanno una loro coerenza. In pratica, Bendis ha avuto sin dal principio le idee chiare sul modo in cui l’universo Marvel si dovesse evolvere.

E gli Illuminati sono in linea con i suoi obiettivi. Bendis parte da un concetto, quello della fantomatica setta degli Illuminati che secondo i teorici della cospirazione domina il mondo e si è infiltrata negli ambienti dell’economia, della politica, dell’informazione, dello spettacolo, dell’editoria e così via (peraltro, uno dei ricercatori che denuncia gli intrighi degli Illuminati, David Icke, sostiene che Marvel e DC siano al soldo della setta e cita Grant Morrison tra i suoi rappresentanti). Anche nell’universo di Spider-Man e compagnia esiste quindi un gruppo con tale nome.

L’idea parte da Tony Stark, sconvolto dalle vicissitudini della guerra Kree-Skrull. Come sanno i fan che ricordano quella mitica saga, le macchinazioni degli alieni mutaforma provocarono un forte senso di sfiducia verso i supereroi. Iron Man, perciò, comprende che un ulteriore evento di quella portata potrebbe far nascere un sentimento di odio nei confronti dei giustizieri in calzamaglia, spingendo le autorità a prendere provvedimenti (come, del resto, accadrà con Civil War). Decide allora di creare un gruppo, gli Illuminati, formato da Mr. Fantastic, il Dr. Strange, Il Professor Xavier, Freccia Nera e Sub-Mariner. Viene anche contattato Pantera Nera che però rifiuta la proposta di unirsi alla squadra. Ogni componente ha un ruolo di primo piano nel mondo supereroico e, secondo Stark, gli Illuminati dovranno risolvere in segreto crisi che rischiano di compromettere i rapporti tra supereroi e opinione pubblica. La particolarità degli Illuminati è che agiranno senza mai rivelare niente a nessuno.

E qui Bendis dimostra la sua superficialità perché se è vero che nel corso degli anni Xavier ha nascosto molte cose ai suoi allievi X-Men e lo stesso ha fatto Iron Man con i Vendicatori e che Strange è riservato ed enigmatico, non si capisce come abbia fatto Reed Richards a non dire mai nulla alla moglie Sue, considerando la proverbiale solidità del loro rapporto. Ma tant’è. Il volume della linea Supereroi Il Mito include lo speciale New Avengers: Illuminati che ha introdotto il team e la miniserie di cinque numeri dallo stesso titolo. Lo speciale, illustrato dal tenebroso e crepuscolare Alex Maleev, ha un suo fascino e nel complesso Bendis scrive una buona sceneggiatura con dialoghi brillanti.

Ma la miniserie, disegnata dal bravo Jim Cheung, non è niente di che. Bendis, coadiuvato ai testi da Brian Reed, ambienta ogni episodio in vari momenti della storiografia Marvel con l’obiettivo di chiarire misteri e situazioni rimaste in sospeso, con il risultato però di stravolgere anni e anni di continuity senza rispettare, come ho già scritto, le psicologie. È il caso del rissoso Marvel Boy, personaggio creato da Morrison, che Bendis banalizza. E il massimo del ridicolo avviene con il potentissimo Arcano, il capriccioso dio delle Guerre Segrete, che secondo l’autore è un membro della razza degli Inumani dotato di fattore x! Insomma, un Inumano mutante! E c’è da chiedersi: se la verità sull’Arcano era questa, come mai gli Inumani all’epoca delle Guerre Segrete non informarono il resto della comunità supereroica? E perché il Professor X non si era accorto della cosa? Ma la coerenza non fa per Bendis e lo sappiamo. Il resto ha a che fare con rivelazioni sulle Gemme dell’Infinito e altre banalità ma nel complesso la mini è un prodotto dozzinale e trascurabile, perlomeno per ciò che concerne le storie.

Il volume include anche due classici: il n. 45 di Fantastic Four firmato dai leggendari Stan Lee e Jack Kirby in cui appaiono per la prima volta gli Inumani, con Johnny Storm che incontra l’avvenente Crystal dando via a una serie di eventi memorabili; e il n. 110 di Strange Tales, scritto dall’onnipresente Lee e disegnato dallo psichedelico Steve Ditko: in pratica l’esordio del Maestro delle Arti Mistiche, il Dr. Strange. Ed è per la presenza delle matite incantate del Re, inchiostrate da Joe Sinnott, e di Ditko che concedo comunque una sufficienza risicata a questa uscita.

Voto: 6

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