The Unwritten n. 7, la recensione

Pubblicato il 26 Febbraio 2014 alle 19:30

Ritorna Tom Taylor, protagonista di The Unwritten, il fumetto meta-letterario targato Vertigo realizzato dal magico duo di Lucifer, Mike Carey e Peter Gross? Cosa succederà ora che la Guerra delle Parole si è conclusa? Il povero Tom dovrà vedersela con una terribile setta!

The Unwritten n. 7

Autori: Mike Carey (testi), Peter Gross (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Fantasy

Provenienza: USA

Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,6, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: febbraio 2014

 Leggi l’anteprima

aggiungi al carrello

Tra gli sceneggiatori di area britannica Mike Carey è senza dubbio uno dei più poliedrici. È in grado infatti di realizzare fumetti contrassegnati da atmosfere adulte e visionarie, come nel caso del celebrato Lucifer della Vertigo, ma si trova pure a suo agio con pubblicazioni supereroiche e le sue esperienze con i mutanti X-Men lo confermano. Negli ultimi anni Carey si sta occupando, tra le altre cose, di un comic-book Vertigo, The Unwritten, senz’altro classificabile nell’ambito del fantasy. Ma è un fantasy peculiare poiché le tematiche affrontate hanno a che fare con la letteratura e, più in generale, la fiction in tutte le sue sfaccettature.

Protagonista del mensile è il giovane Tom Taylor, figlio di Winston, romanziere che ha ottenuto successo planetario con una serie di libri fantasy imperniati su una specie di Harry Potter, il mago Tommy Taylor. Il personaggio è ispirato al figlio di Winston o almeno queste erano le premesse all’inizio della story-line. La misteriosa scomparsa dello scrittore e vari dubbi sulla reale identità di Tom hanno reso infatti la sua vita complicata. Come se non bastasse, è stato accusato di omicidi che non ha commesso, alcuni lo reputano un impostore e altri invece sono convinti che sia la reincarnazione del mago Tommy. Inoltre, Tom ha dovuto vedersela con le macchinazioni della Cabala, organizzazione segreta che da secoli manipola gli scrittori per ragioni ancora non del tutto chiare.

the_unwritten_7_01

Il coinvolgimento dell’avvenente Lizzie Hexam e del giornalista vampiro Richie hanno ulteriormente aggravato la situazione e in questo settimo tp della serie che include i nn. 36-41 della testata originale la vita di Tom non è affatto tranquilla. La devastante Guerra delle Parole si è conclusa ma Lizzie, amata da Tom, è ufficialmente morta (sebbene non esistano certezze al riguardo), Richie ha fatto fortuna scrivendo un libro sulle sue esperienze intitolato ‘The Unwritten’ e persegue obiettivi tutti suoi e una setta denominata Chiesa di Tom sta facendo proseliti.

Il leader di tale setta, il tipico guru psicopatico e fanatico, crede che Tom sia il vero eroe dei libri e ha qualcosa da dimostrare. Ma le sue gesta rischiano di causare molte morti ed è qui che Carey spiazza il lettore concentrandosi non su Tom ma su altri character. Dopo un episodio iniziale con l’anziano supereroe Tinker e l’aggressivo coniglio Pauly, già apparso in precedenza (e l’autore ci darà spiegazioni sulla sua identità), alle prese con una terribile minaccia, l’Onda, che potrebbe sconvolgere il mondo della fiction, ci conduce nella dimensione reale e nella fattispecie in Australia. È qui che Carey introduce la detective aborigena Didge Patterson che sta indagando proprio sulla Chiesa di Tom.

the_unwritten_7_02

Le sue strade incrociano quelle di Danny Armitage, un ragazzo che per una serie di ragioni è anche lui sulle tracce della setta. Va da sé che per entrambi la faccenda si rivelerà rischiosa e non mancheranno le consuete invenzioni immaginifiche di Carey e tra unicorni, animali parlanti e armi dalle bizzarre proprietà l’autore imposta una trama che è un piacevole mix di fantasy, thriller e spy story di impronta cospiratoria. Ovviamente Tom non mancherà e faranno la loro apparizione Richie e l’inquietante Madame Rausch, una delle componenti più infide della Cabala. Carey svolge una splendida analisi della narrativa e dell’immaginazione, ribadendo l’importanza che le storie fantastiche assumono per l’inconscio collettivo. La fiction è un’esigenza umana, sembra volerci dire Carey, e soddisfa la voglia di evasione delle persone. I testi sono ben curati e i dialoghi incisivi e pure in questo tp si rilevano gli esperimenti meta-narrativi e linguistici con tanto di stilemi da chat e forum internettiani che hanno caratterizzato sin dal principio il comic-book.

Il penciler regolare Peter Gross fa un ottimo lavoro e il suo tratto è elegante specialmente nell’episodio d’apertura ambientato nel mondo narrativo, grazie alle rifiniture del lezioso Rufus Dayglo. I restanti capitoli sono di buon livello, sebbene a volte lo stile di Gross risulti troppo stilizzato con qualche incertezza anatomica; ma la costruzione inventiva della tavola contribuisce a rendere The Unwritten accettabile dal punto di vista grafico e visivo. Coloro che già seguono la serie apprezzeranno questa uscita; chi ancora non la conoscesse farebbe bene a tenerla d’occhio.

Voto: 8

Articoli Correlati

Il manga di Naruto ha festeggiato i suoi 25 anni dal debutto con un progetto manga speciale. Stiamo parlando del crossover con le...

23/11/2024 •

11:00

Solo Leveling è arrivato all’inizio di quest’anno e si è rapidamente affermato come uno dei più grandi nuovi...

23/11/2024 •

10:00

È stato presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024 in occasione della consegna della Palma d’oro onoraria allo Studio...

22/11/2024 •

19:45