Superman: Godfall, la recensione del comics di Michael Turner
Pubblicato il 25 Febbraio 2014 alle 16:30
Un Superman senza memoria vive a Kandor, sposato con un’aliena in un mondo che non è il suo: cosa è successo a Clark? Scopritelo in questa storia inedita!!!
Autori: Michael Turner, Joe Kelly, Talent Caldwell, Jason Gorder
Provenienza: U.S.A
Editore: RW Lion – Comics
Formato: 16,8×25,6, C, col., 128 pp
Genere: Supereroistico
Prezzo: 15.95 euro
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Arriva raccolta la storia del 2000, scritta da Joe Kelly e Michael Turner e che vede Talent Caldwell ai disegni, dove possiamo leggere di un Superman che conduce una grigia vita su Kandor, la città in bottiglia, senza memoria della sua vita a Metropolis.
Clark, o meglio Kal-El, è il sottosegretario del consiglio kryptoniano, e vive schiacciato dalla responsabilità del suo ruolo ma soprattutto dalla figura e dal genio di suo padre, scienziato geniale la cui invenzione tiene in vita l’intero pianeta kryptoniano. E’ spostato con l’aliena Lyla, e i due sembrano condurre una vita tranquilla in questa realtà alternativa.
Ma la storia non è un what-if, e ci verrà spiegato più avanti in che relazione questo mondo stia con la Metropolis che tutti conosciamo. La prima parte di Godfall è forse la più interessante, tratteggiando un Kal-El senza poteri, almeno all’inizio, e una Kandor apparentemente utopica ma in realtà in bilico tra forze rivoluzionarie e terremoti che rischiano di dilaniarla da un momento all’altro. Forse sarebbe stato interessante scoprire qualcosa in più su questo mondo sconosciuto, che sembrerebbe aver molte cose interessanti da rivelare.
La storia ci mette poco a prendere piede, e sicuramente la scelta di mettere Superman fuori dal suo ambiente naturale è ben riuscita: permette di approfondire la personalità di Clark, davanti ad un avversario che gli ha tolto letteralmente tutto senza che se ne rendesse conto.
I dialoghi sono ben scritti anche se il personaggio di Lyla e quello di Preus, il capo della polizia di Krypton, appaiono talvolta abbozzati nella loro caratterizzazione e di fatto non riescono a rimanere per molto nella memoria del lettore.
C’è sempre da ricordare la difficoltà di scrivere una storia credibile e allo stesso tempo interessante sull’uomo d’acciaio, e Godfall è in definitiva uno story-arc riuscito, a conferma di ciò basti guardare come andò esaurito ai tempo dell’uscita in America.
I disegni meritano un discorso a parte: Caldwell ha un tratto imponente ma contemporaneamente morbido e definito, ed è davvero il caso di dire che alcune vignette parlano da sole. M ancor meglio sono probabilmente le copertine di Turner, raccolte a fine volume anche in versione a matita, e che forse valgono da sole il prezzo del volume.