The Lego Movie – Recensione
Pubblicato il 24 Febbraio 2014 alle 23:52
Il perfido Lord Business s’impossessa della superarma chiamata Kragle con la quale instaurare il suo ordine nel mondo Lego. Il vecchio mago Vitruvius profetizza l’avvento di un individuo Speciale che troverà il Pezzo Forte e metterà fine alla tirannia. Otto anni e mezzo dopo, Emmet Brickowski, operaio edile della città di Bricksburg, s’imbatte nell’affascinante Wyldstyle e nel Pezzo Forte e si troverà suo malgrado coinvolto nella rivolta contro Business.
The Lego Movie
Titolo originale: The Lego Movie
Genere: Animazione
Regia: Phil Lord, Christopher Miller
Interpreti (doppiatori): Will Arnett, Elizabeth Banks, Alison Brie, Will Ferrell, Morgan Freeman, Jonah Hill, Liam Neeson, Channing Tatum
Provenienza: Australia, USA, Danimarca
Durata: 100 min.
Casa di produzione: Warner Bros., Village Roadshow Pictures, LEGO
Distribuzione (Italia): Warner Bros.
Data di uscita: 7 febbraio 2014 (USA), 20 febbraio 2014 (Italia)
I celebri mattoncini danesi Lego sono da ormai 65 anni simbolo e catalizzatori della creatività infantile e guai a chiunque cerchi di imporre le proprie regole o di limitare la fantasia dei bambini. E’ questo il concept attorno al quale ruota The Lego Movie, diretto da Phil Lord e Christopher Miller, già registi di Piovono Polpette e di 21 Jump Street.
A un bambino non interessa se i supereroi DC, i protagonisti di Star Wars e di mille altri franchise vivono in mondi separati. Date loro questi personaggi e li faranno interagire, li caratterizzeranno a modo loro e creeranno un proprio universo personale. Il perfido Lord Business è l’opposto di tutto questo, l’imposizione di un ordine sterile, che mantiene i mondi separati e fa uso di una terribile arma definitiva: la colla, negazione stessa del principio alla base dei Lego che possono essere assemblati e disassemblati per costruire quello che si vuole.
Eroe-antieroe della storia non poteva quindi che essere un operaio, un lavoratore che usa quei mattoncini per costruire edifici, un individuo qualunque nella società Lego, dove si assomigliano un po’ tutti con le loro faccine gialle, il sorriso nero e due puntini per occhi. Un po’ come il Neo di Matrix, Emmet si trova coinvolto nella ribellione contro un sistema atto ad epurare qualsiasi imperfezione.
Il gruppo di rivoltosi è chiaramente variopinto e sregolato, a partire dall’estroversa Wyldstyle passando per Batman e Superman, Gandalf de Il Signore degli Anelli, Han Solo e Chewbacca di Star Wars e tanti tanti altri. Il tutto venato da un’irresistibile ironia strampalata e demenziale su misura per i più piccoli. I Lego come strumento da usare in modo creativo contro Lord Business restano sempre al centro della narrazione e vengono sfruttati bene, al contrario di quanto succedeva nelle meno riuscite parodie Lego uscite finora in home-video.
Poteva trattarsi di una semplice operazione commerciale di promozione, ed inevitabilmente finisce per essere anche questo, ma è soprattutto un gioiello di metanarrativa, sostenuto da un ottimo spettacolo visivo, adatto a grandi e piccoli che sfocia in un finale perfetto e commovente. Un geniale inno alla fantasia.