Batman Il Cavaliere Oscuro n. 10, la recensione dell’antologico RW-Lion

Pubblicato il 24 Febbraio 2014 alle 15:31

Preparatevi a un piccolo salto nel passato, quando il povero Damian era ancora vivo, nel primo Annual della serie Batman & Robin ! Il nuovo Batwing dovrà vedersela con il mortale Lion-Mane in Africa, mentre in Birds of Prey assistiamo alla scontro tra i due Artigli pentiti della Corte dei Gufi: Strix e Calvin Rose !

batman_cavaliere_oscuro_10Batman Il Cavaliere Oscuro n.10

Autori: Peter Tomasi, Ardian Syaf, Ann Nocenti, Emanuela Lupacchino, Jimmy Palmiotti, Justin Gray, Eduardo Pansica, Christy Marx, Scott McDaniel, Romano Molenaar

Casa editrice: RWLion Comics

Provenienza: Stati Uniti

Genere: Supereroistico, 16,8×25,6, S. col., 96 pp.

Prezzo: 4,95 euro

Anno di pubblicazione in Italia: 2014

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Nel decimo numero di Batman Il Cavaliere Oscuro, il secondo antologico Lion dedicato all’Uomo Pipistrello, l’omonima serie americana ( Batman The Dark Knight ) si prende una pausa, per lasciare spazio al primo Annual di Batman & Robin, l’acclamata serie che analizza il complicato rapporto tra Bruce Wayne e suo figlio, nonché le drammatiche conseguenze della prematura scomparsa di quest’ultimo.

In occasione di questo numero speciale, lo scrittore regolare Peter Tomasi compie un piccolo salto nel passato, quando il compianto Damian era ancora vivo e si adoperava al massimo per guadagnarsi la stima e l’affetto del padre. Veniamo quindi a scoprire che l’intraprendente ragazzino era riuscito ad organizzare una sorta di “caccia al tesoro” in giro per il mondo, che aveva lo scopo di rivelare a Bruce alcuni particolari sul passato dei suoi genitori, di cui nemmeno lui era a conoscenza.

Dopo una certa riluttanza iniziale, Bruce decide di stare al gioco e lasciarsi trasportare dalle emozioni, rimanendo colpito dall’incredibile determinazione di Damian e dalle belle sensazioni che questo viaggio gli ha procurato. Nel frattempo il giovane rampollo approfitta della sua totale autonomia e realizza il sogno di diventare Batman almeno per qualche giorno, indossando la stessa uniforme vista nel famigerato Batman 666, dove un Damian ormai cresciuto era l’Uomo Pipistrello di un futuro distopico e violento.

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Quello storico numero, sicuramente uno dei più riusciti della recente gestione di Morrison sul personaggio, si fregiava delle matite di Andy Kubert, a cui si ispira palesemente anche l’artista di questo Annual, Ardian Syaf, che ricalca molto il tratteggio realistico e la dinamicità tipici del grande Kubert, con risultati pregevoli.

Tomasi ci svela un altro piccolo tassello dell’intenso rapporto che legava Bruce Wayne a suo figlio, strappato dalle sue braccia proprio quando iniziavano davvero a conoscersi e a fidarsi l’uno dell’altro. La scorza dura sotto cui si trincerava il giovane Robin, apparendo spesso arrogante e sicuro di sé, si stava pian piano sgretolando per lasciare spazio alla sua vera natura, sensibile e desiderosa d’affetto.

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Come sempre Tomasi riesce a tratteggiare alla perfezione ogni lato del carattere dei due protagonisti, con ironia e delicatezza, senza tralasciare un po’ d’azione e di sano intrattenimento supereroistico.

Dopo una trascurabile storia breve tratta da Young Romance 1, con protagonisti Batman e Catwoman, infilata giusto per pubblicare qualcosa a tema S.Valentino, passiamo a Batwing, che a partire dal numero scorso ha subito un vero e proprio cambio di rotta.

Per dare nuova linfa vitale e freschezza alla serie, infatti, si è deciso di cambiare sia look che protagonista, oltre al team artistico. E così l’ex poliziotto David Zavimbe viene sostituito nientemeno che dal figlio di Lucius Fox, Luke, a insaputa del padre, che tra l’altro è anche il creatore della nuova e super-accessoriata armatura dell’eroe.

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Da quanto apprendiamo Luke sarebbe stato da sempre la “prima scelta” di Batman per ricoprire il ruolo di Batwing e lo dimostra il fatto che il Cavaliere Oscuro decide ( forse un po’ avventatamente ) di affidargli subito una missione piuttosto rischiosa, proprio nel cuore dell’Africa, dove si troverà ad affrontare un esercito di terroristi corazzati simili a formiche rosse Marabunta e un ferocissimo incrocio tra un uomo e un leone, che si fa chiamare Lion-Mane !

L’intento è chiaramente quello di apportare un tocco più giovanile e spensierato alla serie, puntando molto su azione e intrattenimento puro, oltre alle classiche tematiche da teen drama, come il burrascoso rapporto tra il protagonista e i genitori e la difficoltà nel conciliare l’attività di supereroe con le relazioni affettive in generale.

Staremo a vedere come Jimmy Palmiotti e Justin Gray, attuali scrittori della serie, faranno evolvere questa nuova versione del Pipistrello Corazzato. Ai disegni Eduardo Pansica svolge un buon lavoro, anche se il suo tratto è piuttosto convenzionale e poco espressivo, ma nel complesso funzionale al racconto. Nulla da eccepire invece sul nuovo design dell’armatura, più dark e moderna, con un look decisamente più accattivante della precedente.

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Chiudiamo con le Birds of Prey, tuttora anello debole di questo antologico, nonostante l’arrivo della scrittrice Christy Marx. L’azione e il susseguirsi degli eventi prosegue piuttosto a rilento, con trame spesso inconcludenti e di poca sostanza.

Stavolta i riflettori sono puntati sullo scontro tra i due Artigli pentiti della Corte dei Gufi, ovvero Strix ( ultima arrivata nel gruppo ) e Calvin Rose ( protagonista della serie Artiglio ). Gli esiti sono quantomeno scontati, così come l’intera battaglia, che regala ben poche emozioni. In più, dopo l’ennesimo tradimento ( prima Poison Ivy, adesso Starling ) tocca sorbirsi anche un forzatissimo risvolto sentimentale all’interno del gruppo, buttato lì senza un minimo di logica….

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Per rinvigorire almeno la parte grafica, in questo numero il disegnatore regolare Romano Molenaar si lascia aiutare da Scott McDaniel, noto per il suo tratto energico e dinamico, a cui vengono affidati i layout delle tavole. Lo stile di Molenaar però è più statico e preciso, e non sempre riesce a sposarsi perfettamente con quello di McDaniel, dando origine a figure talvolta goffe e poco definite, dovute sostanzialmente alla diversità di approccio dei due artisti. Anche il disegno, insomma, si adegua alla pressappochezza generale che domina in questa serie.

Voto: 6/7

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