Grant Morrison Presenta Seaguy, Gli Schiavi di Mickey Eye: la recensione
Pubblicato il 17 Febbraio 2014 alle 11:52
Ritorna Seaguy, il bizzarro eroe creato dall’eccentrico Grant Morrison, con la sua seconda miniserie! Cosa succederà quando il protagonista dovrà vedersela con le strane manipolazioni dell’inquietante Mickey Eye? Scopritelo in questo tp illustrato dall’ottimo Cameron Stewart!
Grant Morrison Presenta
Seaguy – Gli Schiavi di Mickey Eye
Autori: Grant Morrison (testi), Cameron Stewart (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 10,95, 16,8 x 25,6, pp. 104, col.
Data di pubblicazione: ottobre 2013
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Tra le caratteristiche che rendono Grant Morrison un grande autore c’è la versatilità. È infatti capace di scrivere storie di supereroi così come opere adulte e sofisticate nei toni, dimostrandosi sempre inventivo e personale. È in grado di concepire trame spesso complicate che richiedono notevole impegno e attenzione da parte del lettore e altre più leggere e scorrevoli. L’eccentrico scrittore di Glasgow, quindi, ha proposto una serie impervia come The Invisibles e nello stesso tempo le miniserie dedicate a Seaguy che nella loro immediatezza possono comunque essere interpretate a più livelli.
Seaguy è un personaggio ideato da Grant per la Vertigo verso il periodo conclusivo di The Invisibles e le sue avventure, se paragonate a quelle di King Mob e compagni, sono più accessibili, nonché contrassegnate da atmosfere solari. Fu protagonista di una miniserie che suscitò curiosità tra i fan e in anni più recenti Grant ha ripreso il character con una seconda mini inclusa in questo tp. Seaguy è una specie di supereroe, sebbene peculiare. Indossa un costume, ha cercato in precedenza di creare una squadra di giustizieri e vive in una strampalata dimensione manipolata da un’entità denominata Mickey Eye.
Quest’ultima ha trasformato il mondo in un immenso luna park e le persone che ci vivono sono costrette ad essere felici e a sperimentare emozioni artificiose e fasulle, stimolate peraltro da un complesso sistema di controllo. I mezzi di comunicazione condizionano gli individui con spettacoli trash e messaggi subliminali; i cibi sono adulterati e le difese psichiche degli esseri umani vengono sottoposte a continui attacchi. In questo modo Mickey Eye è riuscito a imporre, grazie a sofisticate tecniche di marketing, la sua dittatura benevola e in precedenza solo Seaguy, coadiuvato da un pesce parlante, Pancho il tonno, e da una splendida guerriera, Barbabella, gli aveva dato filo da torcere.
Ma all’inizio di questa storia, Seaguy non se la passa bene. Pancho è morto; un pappagallo, Lucky, vorrebbe diventare il suo nuovo amico (ma non è detto che ci si possa fidare di lui); Barbabella si è allontanata ed è insidiata da un alleato di Mickey Eye e il mondo continua ad essere sotto il giogo dell’entità. Ma poi succede qualcosa. Seaguy crede di percepire Pancho. Forse è il suo fantasma. O forse è impazzito. Le autorità propendono per la seconda ipotesi, dal momento che i pochi dissidenti che si oppongono a Mickey Eye vengono automaticamente considerati pazzi e rinchiusi in una clinica. Ma se le cose fossero più complicate di così?
Partendo da tali presupposti, Morrison concepisce una trama che può essere considerata sia come una divertente presa in giro dei fumetti supereroici, con dosi di humour e acido sarcasmo tipiche dell’autore; oppure come una profonda metafora della società contemporanea. Morrison, infatti, evidenzia le storture del sistema informativo, inteso a suggestionare l’opinione pubblica con la manipolazione dell’informazione; quelle del consumismo sfrenato che riduce qualsiasi cosa a un prodotto da vendere a tutti i costi; e denuncia altresì la corruzione dello show business che ha trasformato qualsiasi cosa in un potenziale reality capace di rimbecillire le masse. È evidente nella sequenza di un’assurda corrida in cui i matador devono combattere i tori utilizzando un reggiseno e nei continui, insistiti riferimenti alla televisione, agli spot pubblicitari, alle canzoncine pop piene di messaggi nascosti. Non è da escludere che Morrison abbia voluto pure usare elementi della letteratura cospirazionista alla David Icke: l’occhio di Micky Eye, per esempio, è un riferimento agli Illuminati e c’è, per esempio, una farfalla senziente che influenza chi le sta intorno (e uno dei progetti di controllo mentale utilizzati dai servizi segreti occidentali si chiama Monarch, nome di una farfalla, appunto). Particolari di questo tipo abbondano nella miniserie è, conoscendo Morrison, si può affermare con un certo margine di sicurezza che non è un fatto casuale.
La denuncia è poi espressa con testi e dialoghi graffianti, non esenti da sperimentalismi linguistici alla Burgess, e con un’attitudine che rimanda agli autori della controcultura americana come Ken Kesey. E ci sono poi le consuete stravaganze dell’autore di The Invisibles: la morte che legge il futuro; Seaguy che crea tre repliche di se stesso; donne che di colpo si trovano al nono mese di gravidanza senza aver avuto rapporti sessuali e così via. Insomma, leggere quest’opera è come sperimentare un trip da lsd.
La sensazione è accentuata dai disegni di Cameron Stewart che ha già collaborato in numerose occasioni con Morrison. Il suo stile è un piacevole mix di stilemi cartoon, influssi pop art e suggestioni indie ed è dotato di fluidità e dinamicità, evidenti sia nelle tavole incentrate sull’azione che in quelle più tranquille e statiche. Di conseguenza, la miniserie è consigliabile e va tenuta d’occhio.