Batman Anno Due, la recensione
Pubblicato il 14 Febbraio 2014 alle 19:30
La continuazione di “Anno uno”, è un parente lontano del grande fumetto di Frank Miller. Fra valori sotterrati, ritmi bassi e trovate fumettistiche sballate, “Anno due”, si consacra come una delle peggior storie scritte sull’universo del Cavaliere Oscuro. Nel tentativo estremo di portare qualcosa di nuovo sulle origini di Batman, “Anno due”, capovolge completamente i capisaldi dell’universo batmaniano rendendo il tutto, completamente ridondante.
Batman: anno due
Autori: Mike W. Barr, Alan Davis
Casa editrice: Play Press
Provenienza: U.S.A
Genere: Supereroistico
Prezzo: 2.50 euro
Data di pubblicazione: 1996
Capita tante volte, che ci si aspetti qualcosa di eccezionale e poi invece, ci si ritrovi a fare i conti con una storia completamente sbagliata, priva di un vero senso e che porta fuori strada il lettore.
Anno due è una storia nata sotto il peso delle origini del Cavaliere Oscuro (Anno zero), una storia che ha visto la sua nascita proprio nel momento in cui la creatività di tanti autori sull’universo Batman, toccava picchi memorabili.
Anno due è un tentativo estremo di portare una continuazione fumettistica sulle origini del Cavaliere Oscuro, forzando la mano. Ma qui è tutto sbagliato.
Da un avversario che non entusiasma come il mietitore, ad una scelta di narrazione scellerata come l’accordo di Batman con i criminali che hanno tolto la vita ai suoi genitori, e in più, come se non bastasse, l’uso delle armi da fuoco da parte dello stesso Batman. Sacrilegio vero e proprio!!
Non esiste, in questo modo diventa tutto sballato. Si capovolgono con questa narrazione tutti i valori del Crociato incappucciato, si rende una storia unica come quella di Batman, a semplice storiella fumettistica dove l’eroe, pur di arrivare al suo obiettivo, usa ogni mezzo. Un po’ come a dire: “Il fine giustifica i mezzi”! Ma la grandezza di Batman sta proprio nel contrario!!
Questo non è un tentativo di raccontare qualcosa di nuovo, ma una sorta di sacrilega narrazione dove vengono sotterrati i valori “naturali” di Batman.
La storia in sé non riesce ad entusiasmare, a far salire il ritmo. Già dalle prime pagine si ha la netta sensazione di come vada a finire la storia. Non manca qualcosa, manca tutto in questo fumetto.
I disegni non sono male ma niente di chè, ordinaria amministrazione artistica potremmo dire. Certo, la copertina con la pistola in mano a Batman, è un insulto a Bob Kane!!
Una nota positiva?!? Forse nella bella frase finale di Batman: “E nel buio.. io trovo sempre la mia strada”!