Injustice Gods Among Us: Recensione numeri 1-8

La recensione dei primi 8 numeri dello spillato di Injustice, il prequel dell’omonimo picchiaduro, erede spirituale di Mortal Kombat: siete pronti a vedere gli eroi DC uno contro l’altro???

Injustice dal n.1 al n.8

Autori: Tom Taylor, Mike S. Miller, Bruno Redondo, Jheremy Raapack, Kevin Maguire, Tom Derenick, Neil Googe,  David Yardin

Casa editrice: Rw Lion – Comics

Provenienza: U.S.A

Genere: Supereroistico, 16,5×25,2, S, 32 pp, col.

Prezzo: 2.50 euro

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Con Injustice: Gods among us , NetherRealm Studios e DC Comics hanno voluto realizzare un progetto ambizioso: un videogioco di lotta che entrasse subito tra i migliori del genere, ma che fornisse una giustificazione agli scontri tra supereroi. Se nel gioco la trama viene appena accennata per poi essere portata a conclusione, la DC ha deciso di affidare il background delle vicende a una serie a fumetti, pubblicata inizialmente in digitale.

All’inizio, devo ammettere, ero diffidente verso il prodotto. Mi sarei aspettato semplicemente qualcosa realizzato a tavolino, con scontri e tanto fanservice ma poca qualità: giusto un qualcosa per far conoscere maggiormente il videogioco anche ai lettori. Ma questi primi numeri di Injustice sono un prodotto che tiene testa alle migliori serie del nuovo corso New-52.
La scrittura di Tom Taylor è stata davvero una sorpresa: nonostante si ritrovi a gestire un grande numero di personaggi, messi in un contesto movimentato e spesso in contrasto tra loro, riesce a scrivere dialoghi convincenti e a far progredire la trama in maniera mai noiosa o approssimata.

Eccellente anche la divisione delle sequenze narrative: ogni personaggio riceve il giusto numero di vignette, ogni sottotrama viene gestita in maniera approfondita ma mai dilungata. Ogni personaggio ha le sue precise motivazioni per schierarsi con o contro un Superman che, dopo un evento drammatico e che lo ha colpito direttamente, ha deciso di passare alle maniere forti contro il crimine e in generale contro ogni tipo di guerra nel mondo. Un Superman quindi di certo diverso da quello del normale universo DC, ma è una premessa che dobbiamo accettare per goderci a pieno la serie.

E in generale, il fumetto è mediamente più violento rispetto ai soliti DC, anche se trovano spazio alcune battute a e alcuni momenti leggeri necessari per bilanciare il tono. Ricordiamoci che siamo fuori dalla continuity ufficiale: ogni personaggio può morire qui, nessuno è al sicuro, e questo rende sicuramente la lettura più divertente.
La serie non cede alla tentazione di semplificare: quando Superman decide di fermare ogni conflitto sul pianeta minacciando i capi di governo per costringerli alla pace, non tutto si risolve automaticamente: i problemi restano, facendoci capire come non bastino i superpoteri per eliminare le tensioni esistenti tra le varie nazioni.

Il numero 8 prova a cambiare tono alla serie, dando una svolta apocalittica ma più fumettistica agli eventi: anche in questo caso però non si arriva mai all’azione fine a se stessa, ma si prova a rielaborare situazioni magari già viste partendo da una premessa diversa: cosa succederebbe se Superman decidesse di non porsi un limite nel fermare le minacce alla terra?

Se la scrittura risulta di ottimo livello, lo stesso non si può dire per tutti i disegni: alle matite si alterna mediamente un autore ogni dieci pagine: andiamo dal tratto convincente di Mike Miller  a quello meno pulito e apprezzabile di Jheremy Raapack. La scelta di usare nel fumetto gli stessi costumi presentati in digitale nel videogioco deve aver creato non pochi problemi ai disegnatori probabilmente.

Injustice è in definitiva una serie da tenere d’occhio, che probabilmente per molti, come per me, si è rivelata sopra le aspettative.

Voto: 7