Orfani n. 5: L’Uomo con il Fucile – Recensione in anteprima
Pubblicato il 4 Febbraio 2014 alle 10:45
Raul, l’Eremita. Infallibile cecchino italiano, solitario, spaventato dai legami. Un giovane assetato di vendetta, glaciale e spietato, destinato a diventare un duro dal cuore tenero. Raul si unisce agli Orfani dopo la morte di Felix e sarà il primo a nutrire sospetti sulla missione per annientare la minaccia aliena che ha devastato la Terra. E un nuovo misterioso nemico si profila all’orizzonte.
Orfani 5
Autori: Roberto Recchioni (soggetto e sceneggiatura), Luca Maresca (Disegni), Alessia Pastorello (colori), Massimo Carnevale (copertina)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: Fantascienza
Provenienza: Italia
Prezzo: 4,50 euro
Data di pubblicazione: 15 febbraio 2014
Si è detto e scritto molto sui primi quattro numeri di questa attesissima miniserie Bonelli, scritta da Roberto Recchioni e ideata graficamente da Emiliano Mammucari, che ha spaccato in due il pubblico. Le maggiori perplessità sembrano dovute all’esigua mole narrativa, dovuta anche alla suddivisione degli albi in due parti equamente distribuite che richiedono giocoforza allo sceneggiatore uno stile estremamente sintetico. Tutto ciò a fronte di una resa estetica di altissima qualità, esaltata da una colorazione di grande impatto visivo.
La sensazione era che Recchioni stesse utilizzando i primi cinque numeri della serie per presentare situazione e protagonisti prima di entrare nel vivo e qui ce ne dà conferma. Con l’introduzione dell’Eremita, infatti, la storia comincia a prendere delle svolte inaspettate presentando al lettore nuovi misteri insoluti. Forse per spirito di campanilismo, lo sceneggiatore romano ha riservato all’unico personaggio italiano della serie la caratterizzazione più affascinante.
Nella parte ambientata nel passato, vediamo Raul unirsi agli Orfani dopo la morte di uno dei compagni. Nakamura invia il gruppo in una missione d’addestramento nella quale saranno braccati da cinque condannati a morte che otterranno la grazia se riusciranno ad ucciderli. Un espediente narrativo d’indubbia efficacia che consente non solo di mettere in scena le consuete scene di combattimento ma di delineare il rapporto di Raul con i compagni.
La sanguinaria sete di vendetta dell’asociale e cinico Eremita va a contrapporsi all’etica di Jonas e alla diffidenza di Ringo ma sembra trovare un punto di contatto con la Mocciosa che si conferma come uno dei più potenti catalizzatori emotivi della serie. In tal senso, il finale del flashback e l’epilogo della parte ambientata nel presente costituiscono una riuscita dicotomia che può complicare ulteriormente il rapporto tra i personaggi.
Ritroviamo gli Orfani ormai adulti nel bel mezzo di una battaglia cruciale sul pianeta alieno. Il disegnatore Luca Maresca, già accanto a Recchioni su John Doe, dona concretezza a scene action di ampio respiro attraverso splash-page e vignettone paesaggistiche mozzafiato illuminate da scelte cromatiche altamente suggestive. Le strutture extraterrestri contraddistinte da sfumature che variano dal rosso al giallo come le fiamme si contrappongono allo scenario desertico di fredde tonalità blu incontrandosi nei riflessi viola sulle corazze e i veicoli degli Orfani.
Splendido il ritmo cinematografico conferito alla sequenza che vede l’Eremita appostato in veste di cecchino a bersagliare gli alieni. Quello che troviamo nel presente è un Raul dal carattere più smussato, desideroso di affrancarsi dalla propria solitudine ed inizia a fare quello che nessun soldato dovrebbe fare: si pone domande sulla propria missione. Per tutta risposta, emerge dall’oscurità un nuovo misterioso personaggio foriero di morte.
Non siamo neanche a metà della prima miniserie che compone l’opera e già abbiamo personaggi ben delineati e collegati da solide interrelazioni, l’infanzia violata dei protagonisti che si contrappone alla loro maturità e, sullo sfondo, una guerra che solleva dubbi e inquietudini. Si ha la sensazione che gli Orfani siano soli contro tutti. Contro gli alieni. Contro i propri superiori. E contro se stessi.