Hercules – La leggenda ha inizio: Recensione
Pubblicato il 3 Febbraio 2014 alle 23:04
Antica Grecia. Re Anfitrione stringe il paese in una morsa d’acciaio. La benevola moglie Alcmena, dopo avergli dato un figlio, il pavido Ificlo, viene sedotta dal dio Zeus e genera Hercules. Da adulto, il semidio s’innamora di Ebe, principessa di Creta, ma Anfitrione stabilisce che la ragazza debba sposare il suo primogenito. Dopo aver tentato invano la fuga con l’amata, Hercules viene inviato in guerra in Egitto.
Hercules – La leggenda ha inizo
Titolo originale: The Legend of Hercules
Genere: Azione, avventura
Regia: Renny Harlin
Interpreti: Kellan Lutz, Gaia Weiss, Scott Adkins, Roxanne McKee
Provenienza: USA
Durata: 99 min.
Casa di produzione: Millennium Films
Distribuzione (Italia): M2 Pictures
Data di uscita: 10 gennaio 2014 (USA); 30 gennaio 2014 (Italia)
Tra remake, reboot e sequel di ogni sorta, ad Hollywood si cerca di spremere ogni franchise possibile. Non fa eccezione il genere peplum di cui Hercules è sempre stato uno dei protagonisti assoluti e quest’anno lo ritroveremo interpretato da Dwayne Johnson nel cinecomic Hercules: The Thracian Wars. Per ora tocca a questa rilettura delle origini del mitico eroe greco diretta da Renny Harlin, regista di action movie quali 58 minuti per morire e Cliffhanger o horror quali Nightmare 4 e L’Esorcista – La Genesi.
Il primo punto debole del film è il cast di attori sconosciuti e privi di carisma, a cominciare dal protagonista Kellan Lutz, figlio, ahimé, della saga di Twilight e già nel mitologico e pessimo Immortals. Il film è strutturato come un videogame, con una trama irrisoria a tenere unite le consuete scene action al rallenty in stile 300, addobbate da effetti digitali al risparmio.
La storia non è altro che la versione povera de Il Gladiatore con l’eroe che viene venduto come schiavo e deve esibirsi in una serie di combattimenti nelle arene fino a tornare in patria per tentare di rovesciare il regime del padre. Non c’è nient’altro. I personaggi non sono approfonditi, le dinamiche trite e ritrite e tutta la componente mitologica si riduce all’attesa che Hercules sviluppi i superpoteri semidivini.
La struttura reboot del film lascerebbe intendere l’inizio di una nuova saga cinematografica ma l’inconsistenza dell’opera e la pessima accoglienza da parte di critica e pubblico sembrano scongiurare questo pericolo. La leggenda muore sul nascere. Pessimo.