Speciale Case Editrici: MangaForever intervista Kleiner Flug
Pubblicato il 3 Febbraio 2014 alle 14:00
MangaForever ha intervistato la nuova casa editrice Kleiner Flug
Il panorama dell’editoria italiana in ambito fumettistico è una galassia di soggetti molto diversi (e spesso distanti) tra loro. C’è chi predilige prodotti esteri e mainstream e chi ha saputo ritagliarsi una nicchia di eccellenza del nostro paese, chi diversifica molto per ampliare la fascia di potenziali lettori e chi ha chiaro il proprio target e mira a soddisfarlo con pubblicazioni attagliate su di esso. Non molto spesso (ovvero non quanto mi piacerebbe) vedo un buon piano editoriale ed un gruppo che, fin dal principio, abbia la determinazione giusta e le carte in regola per affermarsi su un mercato complicato ed altalenante come quello italiano.
Conoscere i ragazzi di Kleiner Flug lo scorso Lucca Comics & Games è stata una piacevole sorpresa.
Bei volumi, ottime idee e già quattro collane: Viaggi fra le nuvole, Prodigi fra le nuvole, Teatro fra le nuvole e Narrativa fra le nuvole.
“Fra le nuvole” soltanto nell’accezione positiva del termine, questo team ben piantato propone un catalogo sufficientemente vario da poter soddisfare gusti diversi ma che di fatto propone opere aventi tutte un denominatore comune ed un comune obiettivo.
I volumi che ho avuto modo di leggere e sfogliare sono molto ben realizzati: da un lato idee interessanti (anche sotto il profilo della sperimentazione) e dall’altro lavori di pregio già pubblicati in altri paesi (prevalentemente in Francia). Si va da un tour di Venezia a fumetti alle trasposizioni di romanzi come Il giocatore di Dostoevskij a L’ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper passando per le opere teatrali di Giuseppe Verdi.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito a questo indirizzo.
Vi lascio, qui di seguito, alla mia chiacchierata con Filippo Rossi, che insieme a Francesco Frongia, Alessio D’Uva, Valentina De Luca, Marco Rastrelli ed Ettore Battaglia costituisce lo zoccolo duro di Kleiner Flug.
Armando Perna: Partiamo dalla fine invece che dall’inizio, ovvero con una visione del futuro: un obiettivo che volete raggiungere nel breve ed uno nel lungo periodo?
Filippo Rossi: Vorremmo riuscire a pubblicare tutto quello che abbiamo in cantiere e creare una realtà concreta nel panorama dell’editoria a fumetti, abbattendo in parte anche il ruolo di mero intrattenimento che in Italia troppo spesso viene legato al fumetto. E naturalmente vorremmo fare tutto questo celebrando e gratificando gli autori, pagandoli adeguatamente per il loro lavoro, cosa che, purtroppo, non è così comune.
Autori diversi, stili diversi; cosa vi unisce a parte la passione per il fumetto?
La passione per l’arte, per la letteratura, per il teatro, per la musica e il non volersi mai arrendere alla celebrazione della mediocrità.
Molto bello il concetto di uno “Sketch Tour” di Venezia. Avete in mente di proseguire con altre città?
Assolutamente sì. Quello di Venezia è stato un esperimento che, essendo legato ad un’audioguida, è risultato un po’ “ingessato”. Abbiamo in cantiere dei veri e propri carnet di viaggio, dove accanto alle riproduzioni in sketch dei luoghi visitati ci sia spazio anche per riflessioni ed esperienze personali degli autori.
Quello che appare chiaro è che volete proporvi anche come un editore che abbia un “profilo etico” (siete impegnati in progetti con le scuole, ad esempio). È vero? Quanto è importante questa componente nell’editoria (non solo fumettistica) oggi?
Purtroppo la componente etica e culturale sono messe un po’ da parte da molti. Il motivo, credo di poter dire, è che bisogna sempre fare i conti con leggi di mercato che non sempre vanno a braccetto con la qualità. Molti sono costretti a pubblicare anche quello che non vorrebbero pur di fare cassa. Però allo stesso tempo crediamo che la responsabilità dell’educazione alla lettura sia in mano agli stessi editori, i quali se avessero il coraggio di investire in prodotti più selezionati, ne avrebbero un sicuro riscontro presso il pubblico.
Secondo voi il fumetto è uno strumento utile anche per la didattica?
Pensiamo di sì, in virtù delle esperienze didattiche che abbiamo avuto: senza dover appesantire per forza con il comparto tecnico legato al fumetto, attraverso di questo si può tracciare un percorso di decodificazione delle immagini iconiche, tecnica molto usata dalle pubblicità a esempio, e che rischia, se non capita, di essere uno strumento di condizionamento involontario. Ma a fianco a questo c’è anche la più giocosa possibilità di creare storie e mondi e di renderli vivi attraverso il disegno e la scrittura. Con i bambini è facile perché sono molto ricettivi ma la stessa cosa vale anche per gli adolescenti, a cui consegnare un punto di vista meno compassato sull’arte o la letteratura.
Su quale pubblico volete attagliare la vostra linea editoriale e perché?
Vorremmo poter dire che il pubblico a cui ci rivolgiamo non ha limiti. Vorremmo parlare a chi è appassionato delle arti maggiori, raccontandogli storie trasversali, raccontate da un punto di vista originale e al tempo stesso a chi è appassionato di fumetti, facendogli capire che le storie che valgono la pena di essere raccontate si trovano anche nel nostro passato e nella nostra cultura.
Fumetto ed opera lirica: un binomio originale. Perché queste due forme d’arte sono connesse, secondo voi?
L’opera lirica affianca ai testi la musica, che ha all’interno dello sviluppo narrativo un ruolo da protagonista. Nel fumetto, questo ruolo è affidato all’immagine. Alla base, in ogni caso, ci sono sempre storie, paradigmi esistenziali da cui trarre un senso di un’esperienza del tutto umana di vita e a noi interessa più di tutto raccontare.
La vostra prossima pubblicazione sarà la trasposizione a fumetti de “L’ultimo dei Mohicani”: come mai questa scelta? Come mai la scelta di opere letterarie ed autori (Jack London, James Fenimore Cooper) meno noti al grande pubblico?
La nostra speranza è che molti appassionati di fumetto possano partire da una lettura più leggera per approdare alla letteratura vera e propria e viceversa, ovvero che chi ama i classici possa poterli rileggere in una chiave diversa.
Nella vostra collana “Narrativa” ci sono opere pubblicate in Francia nella collana “Noctambule” dalla famosa casa editrice Soleil (che presumo sia titolare dei diritti degli stessi). Come avete fatto, da “esordienti” ad accaparrarvene i diritti per l’Italia?
Grazie alla collaborazione di Symmaceo Communications e più precisamente nelle persone di Andrea Plazzi e Mattia Di Bernardo, che sono riusciti a presentare la nostra piccola realtà in maniera perfetta agli editori d’oltremanica e hanno trattato i diritti per noi.
Com’è stata l’esperienza di Lucca? Come ha risposto il pubblico?
Fantastica. La risposta del pubblico è stata molto positiva, al di là di ogni più rosea aspettativa. Quello che ci ha colpito è che si fermavano persone molto diverse, dall’anziano signore che sfogliando Verdi si è messo a cantare “libiam ne’ lieti calici” alla bambina che voleva “Romeo e Giulietta” nonostante avesse solo pochi spiccioli. Ovviamente glielo abbiamo regalato! Oppure il ragazzo che, quando ci ha scorto nel lavorare sullo storyoard di Dante (uno dei progetti futuri della collana “prodigi fra le nuvole”, ha preso a citare la Divina Commedia ed è rimasto di sasso quando ha scoperto che il testo su cui ci siamo bastai era piuttosto “La Vita Nova”. O ancora chi stanco di vedere in giro fin troppi fumetti giapponesi o sugli zombie, ha visto in noi una boccata d’aria fresca.
Potete darci qualche anticipazione su progetti futuri?
É da poco uscito “L’ultimo dei Mohicani”, anche questo pubblicato in Francia da Soleil. Un albo molto particolare, distante dal fumetto classico, visto che si tratta di tavole di impatto pittorico, realizzate in acrilico. Per la stessa collana (Narrativa tra le nuvole) usciranno anche “il Giocatore”, dal romanzo di Dostojevski e “Il club dei suicidi” di Stevenson. Poi ci saranno molte uscite per la collana dei Prodìgi, tutte realizzate ex-novo da bravissimi e più o meno giovani autori italiani: Nicola Pisano, Donatello, Raffello, Dante, Petrarca, Boccaccio, Giovanni delle Bande Nere, Farinata degli Uberti e moltissimi altri. Sono in preparazione anche alcuni carnet di viaggio, che non ricalcheranno la struttura di “Venezia Sketchtour” ma non saranno da meno in quanto a qualità. Infine, per la collana sul teatro, “Enrico IV” (Pirandello) e “La locandiera” (Goldoni).
Oltre a mostre e presentazioni in giro per l’Italia, sta per partire un corso in una scuola superiore di Crema, in cui cercheremo di far adattare a fumetti “i Promessi Sposi”. L’idea è nata da una nostra collaboratrice, Valentina De Luca, a cui si sono drizzate le antenne quando accoglieva gli sfoghi e le frustrazioni delle sue colleghe perché i ragazzi non vogliono più leggere il romanzo. Chi meglio di noi potrebbe cercare di dimostrare che dietro a quelli che troppo spesso è una lettura forzata, si cela una grande storia d’amore e di avventura, in cui trovare anche le radici sociali e umane d’Italia.
Grazie di tutto e bon courage!