Invincible vol. 15: recensione. Il ritorno della serie Supereroistica per saldaPress

Pubblicato il 3 Febbraio 2014 alle 11:15

Arrivi, partenze, dinosauri ambientalisti e megadevastazioni!  Invincible ritorna alla grande con la prosecuzione della serie a cura di saldaPress

Invincible 15

Autori: Robert Kirkman, Ryan Ottley, Cliff Rathburn

Casa Editrice: saldaPress

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 14.90

Data di pubblicazione: gennaio 2014

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Lasciati alle spalle scontri familiari e guerre interplanetarie, per Mark è arrivato il momento di riprendere confidenza con la routine familiare-se di routine si può parlare- e di fare i conti con sé stesso. Insomma è tempo di ritorni e bilanci: Invincible torna a casa, i suoi genitori tornano insieme ma vanno nello spazio, perfino Eve sembra tornare lentamente in forma. E questo solo per iniziare: di ritorni, più o meno inaspettati, nel corso della storia ce ne saranno altri.

Ma questo quindicesimo volume sembra soprattutto concentrarsi su un’improvvisa maturazione del giovane Invincible, e in special modo dei suoi “metodi di lavoro”. Le scazzottate e i super-scontri, i continui interventi “muscolari” sulle crisi imminenti sono divertenti, ma tutto sommato sterili e inconcludenti: i nemici continuano a tornare ogni volta più forti, piccoli criminali malamente puniti si trasformano a lungo andare in grandi minacce; e nel frattempo risorse preziose vanno perdute o sprecate, mentre il mondo peggiora invece di migliorare.

Questo iniziale spunto di riflessione, molto sottile nella prima parte, tende ad acquistare consistenza durante tutto lo storyarc fino a deflagrare in un finale abbastanza shockante, e tuttavia perfettamente logico: estrema conseguenza di approccio del tutto rinnovato alla risoluzione delle (super)crisi.

In questo modo Kirkman introduce nel suo universo narrativo un vecchio ma sempre interessante filone della decostruzione del mito super-eroistico, quello che potremmo definire dello spreco di potenzialità: se i super sono così in gamba, come mai si limitano al pronto intervento senza mai tentare realmente di migliorare le cose? Perché in altri termini nelle loro storie ci si limita ad utilizzare la forza in modo repressivo, senza mai usare le risorse metaumane in modo alternativo e, soprattutto, costruttivo?

A queste domande squisitamente fumettistiche ( o che potrebbero sembrare tali…) il personaggio di Kirkman risponde con apparente leggerezza, ma forse in un modo assai più profondo e significativo di quanto potrebbe sembrare. Quella di Invincible è in fondo una scelta di campo ben precisa, e non solo all’interno del suo universo di carta.

Per concludere, fumetto denso di avvenimenti e godibile fino in fondo questo numero 15 di Invincible, che riconferma l’abilità del suo creatore sia nei dialoghi e nella sceneggiatura che nell’uso dello storytelling. Kirkman non sconfessa la sua ormai provata capacità di tratteggiare con naturalezza personalità complesse e credibili facendole interagire con dinamismo. Gustoso anche stavolta il continuo gioco di citazioni e rimaneggiamenti di elementi ormai classici del genere (ne riparliamo quando scoprirete il segreto di Dinosaurus!), che diverte senza minare la coerenza narrativa e sfociare nel surreale. Accattivante la parte grafica, grazie al tratto plastico e potente di Ottley, che usa per altro il dinamismo prospettico con molta confidenza.

Ancora una volta un numero che non lascerà scontenti i fan.

Voto: 8

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