Cappuccio Rosso e I Fuorilegge n. 6, la recensione

Pubblicato il 2 Febbraio 2014 alle 12:16

Continuano le rocambolesche vicissitudini di Cappuccio Rosso e i Fuorilegge! Cosa succede al trio di antieroi dell’Universo DC ora che Jason Todd non ricorda più il suo passato? Ce lo spiega il nuovo sceneggiatore regolare della serie, James Tynion IV!

Cappuccio Rosso e I Fuorilegge n. 6

Autori: James Tynion IV (testi), Julius Gopez, Al Barrionuevo (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: gennaio 2014

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Tra le serie DC nate sulla scia del reboot, Red Hood & The Outlaws è stata una delle più interessanti, grazie ai vivaci ed esilaranti testi dell’esperto Scott Lobdell e ai disegni sopraffini del bravissimo Kenneth Rocafort. Il comic-book, imperniato su un trio di giustizieri individualisti non privi di problemi emotivi e psicologici, ha avvinto parecchi con un riuscito mix di azione e introspezione e trame ricche di intrighi. Il gruppo formato da Jason Todd, alias Cappuccio Rosso ed ex Robin; dall’aliena Starfire, vecchia fiamma di Dick Grayson, e da Arsenal, un tempo sidekick di Freccia Verde, è inserito nel bat-universe ma sin dal principio ha avuto percorsi propri e solo di recente, nell’ambito del crossover Morte in Famiglia, è stato direttamente implicato nelle vicende del Cavaliere Oscuro.

Nel corso della sua run, Lobdell ha giocato con enigmi riguardanti il passato dei tre character, svolgendo un buon lavoro di analisi psicologica. Al di là dell’atteggiamento aggressivo e sopra le righe, Jason è tormentato da un rapporto conflittuale mai del tutto risolto con Bruce Wayne; Starfire cerca di dimenticare terribili traumi subiti durante l’infanzia; e Roy, dal canto suo, oltre che essere alcolizzato, non ha una grande autostima. Tuttavia, il trio di vigilanti disfunzionali è riuscito ad instaurare una dinamica di gruppo e tra loro è nata una salda amicizia. Dopo la scioccante morte di Damian, comunque, e le sconcertanti rivelazioni del Joker le cose sono cambiate e Jason si reca in un rifugio in Himalaya chiedendo al mistico S’Aru di togliergli ogni ricordo. Ciò significa dimenticare non solo i dolori passati ma pure le sue esperienze con Roy e Starfire.

È a questo punto che si concludeva la gestione di Lobdell e iniziava quella del nuovo sceneggiatore regolare della testata, James Tynion IV. In questo tp che include i nn. 20-21 e il primo annual del comic-book originale, l’autore riprende le trame impostate dal predecessore inserendo molti cambiamenti. Jason, in effetti, perde la memoria e Arsenal e Starfire non faranno i salti di gioia per questo. Per giunta, l’equilibrio della squadra è più precario e non è detto che ci potrà ancora essere un team denominato i Fuorilegge. Tynion fa poi entrare in scena i Senza Titolo, entità dai grandi poteri già citati nei primi episodi; nonché una formazione della Lega degli Assassini che comprende, tra le altre, vecchie conoscenze come la letale Lady Shiva, l’infida Cheshire e l’aggressivo Tigre di Bronzo. Senza spoilerare, specifico solo che la Lega è interessata a Jason e il ruolo del giovane sarà a dir poco inaspettato.

Tynion inoltre inizia ad analizzare i trascorsi di Starfire e di Arsenal. Quest’ultimo, in particolare, prende la discutibile decisione di confidarsi con Hugo Strange, uno dei peggiori nemici di Batman, allo scopo di risolvere i suoi guai. E se Jason ha sempre avuto un rapporto difficile con il Crociato Incappucciato, Arsenal, dal canto suo, non ha un legame idilliaco con Freccia Verde. Oliver Queen apparirà nel tp e i due eroi avranno modo di discutere, perlomeno parzialmente, delle loro incomprensioni. Nel complesso Tynion è abile e riesce ad utilizzare le premesse impostate da Lobdell in maniera convincente. I testi sono però meno frizzanti e umoristici e lo stile più serioso. Di tanto in tanto, cerca di ideare qualche battuta divertente ma non raggiunge l’incisività di Lobdell. In ogni caso, Red Hood & The Outlaws si mantiene su un livello qualitativo elevato.

I due episodi del serial regolare sono illustrati da Julius Gopez che non può essere paragonato a Rocafort ma si rivela efficace tramite un tratto oscuro e realistico e un’ottima concezione del lay-out. L’annual è invece disegnato da Al Barrionuevo, meno suggestivo del primo, benché funzionale. Il tp, inoltre, presenta in appendice una rubrica denominata Channel 52, composta da brevi fumetti incentrati sugli avvenimenti più salienti accaduti nei recenti albi DC, con una presentatrice televisiva che li commenta in compagnia di vari character del DCU (in questa occasione ci sono Matrice Informativa, Calendar Man e Ambush Bug). A quanto mi è sembrato di capire, appariranno in coda a tutti i tp targati Lion. In definitiva, la serie di Jason e compagni continua ad essere intrigante e vale un tentativo.

Voto: 7

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