Lanterna verde 21, la recensione della serie di Geoff Johns
Pubblicato il 29 Gennaio 2014 alle 15:30
Continua l’ira della prima Lanterna: ce la faranno Sinestro e Hal Jordan a scappare dalla Zona Morta? Inoltre, tocca a John Stewart e Carol Ferris essere presi di mira dal temibile Volthoom!
Lanterna Verde 21
Autori: Geoff Johns, Szymon Kudranski, Peter J. Tomasi, ChrisCross, Tony Bedard; Henry Prasetyo, Jim Calafiore, Javier Pulido
Genere: Fantascienza, supereroistico. 16.8×25.6, Col., 72 pp.
Provenienza: U.S.A.
Casa editrice: Rw-Lion Comics
Data pubblicazione: Gennaio 2013
Prezzo: 3.95 euro
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Geoff Johns ci ha spiazzati tutti. Dopo aver passato vari numeri a costruire grandi attese per il terzo esercito, il corpo prescelto dai guardiani per rimpiazzare le attuali lanterne, e facendo presagire un’ epica battaglia tra i guardiani attuali e l’esercito di grigi, nel numero precedente tutto è stato stravolto.
Il terzo esercito si è rivelato inerme davanti al vero protagonista di questo primo cross-over DC dopo il reboot: Volthoom, la Prima Lanterna. Comincia quindi così “L’ira della Prima Lanterna”: questo nuovo personaggio sembra essere temutissimo dai guardiani dell’universo, ma pochissimo si conosce per ora di lui, tranne che nel numero precedente ha mostrato un volto del tutto e per tutto umano.Tra la prima cosa positiva di questa uscita mensile è sicuramente la presenza di Hal Jordan, che si riprende prepotentemente spazio all’interno della storia, e questo non può che essere apprezzato dal lettore, vista anche la capacità che Johns ha mostrato nel saper caratterizzare il personaggio.
Il numero è ricco di azione e di scintille: tra Sinestro e la nuova lanterna verde Simon Baz, come abbiamo potuto leggere, non è scoppiata una grande simpatia reciproca, e i conflitti tra i vari personaggi contribuiscono a dare un tono humor a un fumetto che rischiava di essere eccessivamente cupo, vista anche l’ambientazione.La nuova lanterna verde, salvo clamorose svolte, sembra essere entrata nei piani a lungo termine della DC, e sicuramente c’è grande curiosità su come il personaggio possa evolversi e come possa adattarsi all’enorme potere che si è trovato letteralmente in mano.
La storia non procede particolarmente, e forse rischia di diventare un po’ statica visto che ci si trova ormai da qualche numero in questa sorta di Zona Morta. Ma il comparto grafico d’altro canto è di altissimo livello: i disegni di Szymon Kudranski e i colori di Alex Sinclair sono davvero apprezzabili, e non è facile rendere su così tante tavole quando i colori che compaiono spaziano dal nero a qualche sfumatura di grigio scuro. La run di Johns si conferma di altro livello, sicuramente tra le migliori testate DC: speriamo che l’evolversi del cross-over sia all’altezza delle aspettative.
Gli altri due numeri nell’albo fungono da tie-in: la Prima Lanterna sta prendendo di mira i membri dei vari corpi delle lanterne, mettendoli davanti alle loro scelte più impegnative ed ai lori momenti più provanti. Abbiamo quindi delle strutture simili ai what-if Marvel, in cui assistiamo a come sarebbero potute andare le cose in caso di scelte o svolte diverse.
In Green Lantern Corps 18 sarà il turno di John Stewart di essere torturato dalla Prima Lanterna, dopo che nel numero precedente era toccato a Guy Gardner fare i conti con il proprio passato. Nonostante ci sia un pezzo grosso come Tomasi alla scrittura, il numero non decolla mai e non convince. Non si ha come nel numero precedente l’impressione di vedere davvero delle scelte che hanno cambiato la vita del protagonista, ma piuttosto di assistere a semplicemente degli episodi che hanno segnato drammaticamente la vita della lanterna. Certo, assistiamo a scene imponenti, quasi di portata cosmica, ma che non diventano mai davvero interessanti.Anche dal punto di vista grafico l’espressività dei personaggi risulta quasi eccessivamente marcata e comunque poco convincente in una storia che pretenderebbe di avere toni drammatici.
In Green Lantern New Guardians le cose sono più interessanti invece: siamo proiettati in una vera e propria realtà alternativa, il cui centro ruota intorno a Carol Ferris, lo Zaffiro stellare dalla tormentata relazione con Hal Jordan.
La situazione che si viene a creare è interessante, e assistiamo alla presentazione di vari personaggi in versione alternativa: addirittura un Larflezze lanterna blu! E’ proprio la parte che esplora il misterioso passato dell’agente arancione a risultare la miglior riuscita di questo numero: la panoramica su come lentamente l’avidità lo abbia lentamente divorato dall’interno lascia sperare a sviluppi futuri, visto anche il personaggio è una creazione dello stesso Johns. Il personaggio che però lascia qualche dubbio è purtroppo la Prima Lanterna, da cui si aspetterebbe forse qualcosa di più complesso e minaccioso che una semplice tortura psicologica.
In definitiva un buon numero per una testata che si conferma tra le più in forma tra quelle della line up Dc, in attesa di una svolta che renda memorabile (si spera) questo cross over.