Batman Manbat, la recensione del volume di Jamie Delano

Pubblicato il 30 Gennaio 2014 alle 19:30

Ci sono stati molti scontri tra Batman e il mostruoso Manbat. Ma cosa succede quando a raccontarne uno è un autore storico di Hellblazer, il grande Jamie Delano? Succede che ci troviamo di fronte a un’opera anticonvenzionale valorizzata dai dipinti dell’eccezionale John Bolton!

batman_library_14_batman_manbatBatman Manbat

Autori: Jamie Delano (testi), John Bolton (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,6, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: agosto 2013

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Un personaggio come Batman è suscettibile di svariate interpretazioni e perciò i fan hanno avuto modo di leggere storie contrassegnate da una molteplicità di atmosfere. Ci sono stati episodi classicamente supereroici; altri imperniati su situazioni noir e hard-boiled; altri ancora ironici e kitsch; e non sono mancati quelli for mature readers in stile Vertigo (basti citare Arkham Asylum di Morrison e McKean). E la miniserie Manbat appartiene a quest’ultima tipologia.

Non c’è da sorprendersi, considerando che a scriverla è Jamie Delano, colui che tenne a battesimo Hellblazer e che ha realizzato interessanti story-line di Animal Man, miniserie del livello di The Horrorist o quel serial provocatorio conosciuto come Outlaw Nation, giusto per citare qualche sua opera. L’ispirazione di Delano è certamente eversiva e l’autore non disdegna di affrontare tematiche socio-politiche. In questo senso, Hellblazer è indicativo. Con il pretesto di storie horror, infatti, Delano denunciò le storture della Gran Bretagna thatcheriana.

Ma Jamie si è occupato pure di personaggi più popolari e Manbat lo dimostra. Va specificato che non sfigurerebbe nel catalogo Vertigo; d’altronde, è stato coordinato dalla leggendaria Karen Berger, mente della divisione editoriale adulta della DC, e da Shelly Bond, nome noto ai Vertigo fan. E anche in questo caso Delano affronta tematiche importanti, nello specifico l’ecologismo e la mancanza di scrupoli delle multinazionali e dell’apparato scientifico/militare statunitense, responsabili delle emergenze climatiche e ambientali del pianeta. E lo fa concentrandosi su un character fondamentale della bat-saga, il mostruoso Manbat, appunto.

Costui è Kirk Langstrom, scienziato divenuto un terrificante uomo pipistrello dopo aver ingerito un siero. Manbat è stato spesso uno spietato avversario del Cavaliere Oscuro; ma in linea di massima era vittima delle circostanze e non riusciva a pensare e ad agire razionalmente. Nella trama delineata da Delano, non è malvagio ma agisce seguendo un personale codice comportamentale che potrebbe compromettere il destino dell’umanità. La storia inizia con Marilyn Munro, attivista ecologista che si introduce illegalmente in un laboratorio di ricerca dove scienziati fanno esperimenti sugli animali e creano orribili ibridi per conto di un’azienda.

Qualcosa però va storto e la ragazza sottrae una sostanza che, se usata in maniera irresponsabile, rischia di distruggere l’intero ecosistema. Per una serie di vicissitudini, finisce in una caverna e scopre che vi dimora Manbat. Kirk, all’ultimo stadio della follia, ha trasformato anche la moglie in una creatura pipistrello, ha generato due figli simili a lui (e uno è un autentico psicopatico) e, dopo essere venuto a conoscenza dell’esistenza della sostanza, decide di usarla per porre fine alla razza umana. Come è facile intuire, toccherà a Batman recuperarla. Ma non sarà semplice.

Ciò che colpisce della storia di Delano è la peculiarità della prospettiva utilizzata. In un certo senso, Manbat non è il cattivo. I veri cattivi sono i responsabili della società di bioingegneria che non esitano a compiere azioni discutibili; i vertici del governo USA, interessati alla produzione di armi; e, in generale, l’intera razza umana. Sono gli uomini infatti ad aver compromesso l’equilibrio del pianeta; sono il consumismo, il materialismo e la mancanza di spiritualità ad aver portato il mondo sull’orlo della catastrofe. Tali concetti sono ribaditi a più riprese da Manbat che svolge il ruolo di accusatore degli homo sapiens. E l’accusa è espressa da Delano con testi lirici, visionari e crudi che in certi momenti fanno pensare a quelli della sua storica run di Hellblazer.

Anche Batman, a modo suo, è un cattivo. Anzi, Delano lo descrive come un vigilante ottuso, legato a una concezione poco elastica della legalità che va a scapito di ciò che è moralmente ed eticamente giusto. In parole povere, la ragione stavolta è dalla parte di Manbat e non del Cavaliere Oscuro che, suo malgrado, diventa galoppino dei poteri forti e sostenitore dell’ordine costituito. Ci sono poi interessanti riflessioni sui rapporti padri/figli, simboleggiati dai contrasti tra Manbat e la prole, e sulla sessualità. E qui Delano non rinuncia alle provocazioni, descrivendo un allucinante (e vomitevole) rapporto carnale tra Kirk e la moglie ed evidenziando gli impulsi erotici che tormentano il secondo figlio di Kirk, attratto dalla sensuale Marilyn.

Va da sé che una storia adulta e sofisticata, a tratti horror, come questa richiedeva un penciler all’altezza. E il fenomenale John Bolton è perfetto. Il sopraffino illustratore di Books of Magic, God Save The Queen e altri gioielli realizza tavole pittoriche di notevole bellezza formale. Le sfumature oscure, quasi gotiche, sono adattissime alle sequenze ambientate nei sotterranei, nelle caverne, nei desolati entroterra del sudest americano o in cupi bordelli, e l’artista rende in maniera convincente la delicata bellezza di Marilyn, il fascino perturbante del figlio di Kirk, la mostruosità repellente di Manbat e la rigidità farsesca di Batman. Insomma, questo è un volume graffiante e intenso che non lascia indifferenti. E merita un posto nella vostra libreria. Da non perdere.

Voto: 8

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