Brit vol. 1, recensione della serie a fumetti dall’autore di The Walking Dead
Pubblicato il 27 Gennaio 2014 alle 12:00
Botte da orbi, violenza, sesso, una discreta quantità di sentimenti e vagonate di mostri, alieni e altre stramberie nel primo volume di Brit, l’eroe più indistruttibile dell’Invincible Universe!
Brit 1 – Vecchio Soldato
Autori: Robert Kirkman, Tony Moore, Cliff Rathburn
Casa Editrice: saldaPress
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 15.90
Data di pubblicazione: gennaio 2014
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Lo dirò fin da subito e senza pudore: mi sono divertito come un bambino a leggere questo volume. Per farvi un’idea prendete il fascino del Wolverine più on the road, il background di Capitan America, la pellaccia dura di Luke Cage, frullate con un pizzico di Nick Fury e servite il tutto abbondantemente con genuino sense of wonder e scanzonata ironia. Eccolo Brit, la strana creatura di Robert Kirkman nata da una costola di Invincible.
Brit è un superuomo invulnerabile creato nei laboratori degli stati uniti ormai decenni fa. Non ha altri poteri oltre ad una assoluta, totale e infallibile indistruttibilità ed è piuttosto avanti con gli anni. Eppure continua ad essere l’arma segreta infallibile, l’ultima risorsa definitiva del governo quando le cose si mettono male o c’è un lavoro sporco da fare. E a Brit tutto questo sta più che bene, ma per quanto tempo potrà continuare…?
Kirkman proietta il lettore al centro dell’azione fin dalle prime pagine, descrivendogli un mondo narrativo ben congeniato e strutturato, solido ma in fondo da non prendere troppo sul serio, in cui ogni cosa può accadere, senza preavviso ma in perfetta coerenza con lo spirito della narrazione. Che è la voglia di stupire, di divertire senza troppe domande.
Molto buono il ritmo narrativo, grazie anche alla costruzione intelligente delle tavole e all’uso tecnicamente ineccepibile dei diversi tipi di vignetta. Anche i dialoghi contribuiscono non poco: sempre frizzanti, alternano ironia e dramma quasi senza soluzione di continuità. Perfettamente calibrati sui caratteri dei singoli personaggi, i testi danno solidità e credibilità all’intenso e ricco universo narrativo presentato nel volume, senza mai annoiare.
Vignetta dopo vignetta la lettura è quasi obbligata, trascinata dal ritmo serrato delle “trovate” narrative e degli sviluppi dei singoli episodi orizzontali che si intrecciano perfettamente con la trama verticale che percorre il volume.
A dare il colpo di grazia sono le matite di Tony Moore (nei primi due episodi) e di Cliff Rathburn (che ha disegnato il terzo e l’epilogo). Il loro stile, molto lineare eppure spettacolare ed espressivo, è estremamente godibile. I disegni sostanziano con chiarezza la lettura e appagano lo sguardo senza stancare o rallentare, ma anzi assecondando in maniera eccellente i tempi della narrazione.
L’ideale per un’oretta di lettura spensierata, appassionante e soprattutto divertente.