Thermae Romae 6, la recensione dell’ultimo numero del manga di Mari Yamazaki
Pubblicato il 25 Gennaio 2014 alle 13:30
Con il sesto volume, si conclude anche in Italia il manga storico di Mari Yamazaki.
Thermae Romae vol. 6
Autore: Mari Yamazaki
Casa editrice: Star Comics
Provenienza: Giappone
Target: Seinen
Genere: Storico, commedia
Prezzo: € 5,90, 13×18, 192 pp, b/n, sovraccoperta
Con il sesto volume terminano le avventure del severo e posato Lucio Modesto, professione costruttore di terme, antico romano con la strana capacità di viaggiare nello spazio e nel tempo per finire nelle calde acque termali del Giappone contemporaneo.
Al termine del quinto volume Lucio aveva lasciato suo malgrado il Giappone, e soprattutto la bella Satsuki, per ritornare nella sua epoca, dove le condizioni dell’imperatore Adriano, già molto malato, si erano ulteriormente aggravate. Ritroviamo Lucio e Diana a struggersi l’uno per l’altra, impegnati l’uno nel gravoso compito di costruire un grandioso complesso termale per rendere omaggio all’imperatore morente, l’altra a cercare nel suo tempo le tracce dell’uomo di cui è innamorata e che crede di aver perduto.
La conclusione che Mari Yamazaki sceglie per Thermae Romae, la cui serializzazione è cominciata in Giappone nel 2008 (in Italia, per Star Comics, nel 2011), ispirando due live action, una serie anime e facendo vincere alla sua autrice il premio Manga Taisho Awards nel 2010, non brilla certamente per originalità, ma non scontenterà comunque gli appassionati delle avventure di Lucio.
L’autrice conclude la serie con un finale commovente e romantico, degno di nota per la sua positività (e, in effetti, il tono brioso è uno fra le caratteristiche che più distinguono Thermae Romae nel panorama dei manga disponibili ai lettori italiani).
Non è comunque un epilogo privo di pecche, visto che deluderà chi avrebbe voluto un minimo di approfondimento sui viaggi nel tempo di Lucio (fino all’ultima pagina resteranno un mistero irrisolto) e, soprattutto, manca di quegli elementi che nel primo volume ci avevano fatto innamorare della serie.
Sarebbe stato auspicabile, infatti, che anche nell’ultimo volume sopravvivesse un minimo dello spassoso umorismo che ha caratterizzato la serie fino al quarto numero: se la scelta di dotare il manga di una trama portante si è rivelata vincente per mantenere alta l’attenzione di un lettore che avrebbe potuto, alla lunga, non apprezzare una struttura troppo frammentaria, resta tuttavia l’amaro in bocca per delle ultime pagine che trascurano totalmente l’elemento umoristico, scelta questa in parte (ma non del tutto) giustificata dagli avvenimenti che compongono un finale nel complesso un po’ frettoloso. Per quest’ultimo punto, avrebbe forse giovato gestire in un altro modo l’ampissimo spazio lasciato qui al nonno di Satsuki, Tetsuzo, digressione che forse non ha giovato all’economia del finale.
L’impressione generale è dunque quella di una serie di buonissimo livello che gode di una conclusione sì adeguata, ma non completamente soddisfacente, per i buchi nella trama che lascia e per alcuni difetti nella narrazione che, comunque, non pregiudicano un giudizio in sostanza più che positivo: Thermae Romae resta una lettura piacevolissima, degna di nota per il garbo, l’originalità e la simpatia che la caratterizza.