Bolle & navicelle. La storia del topo Charlie, la recensione del volume Panini 9L
Pubblicato il 27 Gennaio 2014 alle 17:30
Arriva una graphic novel di area bd imperniata su un topo e su un uccellino azzurro che rappresenta… la sua solitudine!? Scoprite cosa succede in un delizioso volume targato Panini 9L scritto e disegnato dal bravo Renaud Dillies!
Bolle & Navicelle
La Storia del Topo Charlie
Autore: Renaud Dillies (testi e disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Umoristico
Provenienza: Francia
Prezzo: € 15,90, 21 x 28, pp. 80, col.
Data di pubblicazione: ottobre 2013
Da quando Panini Comics ha dato vita alla divisione editoriale 9L, i lettori hanno avuto modo di leggere interessante materiale di provenienza disparata. Ci sono state opere che potrebbero essere agevolmente definite underground; altre concepite in ambito indie; altre ancora che si inseriscono nella tipica voga del fumetto d’autore europeo. Ma questa graphic novel di Renaud Dillies è di ardua classificazione. Giusto per facilitarci la vita, potremmo considerarla umoristica poiché non mancano situazioni divertenti. Tuttavia, i testi sono riflessivi e la trama non è priva di momenti introspettivi. Ha comunque il pregio di poter essere apprezzata da un pubblico di tutte le età e ha una vivacità e una leggerezza, nel senso calviniano del termine, che la rendono originale.
Dillies è conosciuto per lavori come Betty Blues e Abelard, giusto per citarne un paio, e non ha un’ispirazione banale. Nel caso specifico di Bolle & Navicelle, si concentra sulla figura di un topo, Charlie. Come è quindi facile intuire, abbiamo a che fare con una vicenda di animali parlanti e un’attitudine cartoon. Charlie è a modo suo un sognatore. Vive da solo e si pone l’obiettivo di essere uno scrittore. Peccato però che non riesca a scrivere quasi nulla, più che altro perché spesso trascorre il tempo riflettendo su varie questioni. Tuttavia, è fiero della sua indipendenza e soprattutto della sua solitudine.
Ma poi accade qualcosa di inaspettato. Un giorno un uccellino azzurro gli appare all’improvviso, dichiarando di essere la sua solitudine, appunto. È un fatto reale o uno scherzo dell’immaginazione? E come può Charlie essere un solitario se è in compagnia di un uccellino? Questo paradosso lo confonde e compromette la sua intera esistenza. Tra incontri con altri animali parlanti, visite farsesche a casa dei suoi famigliari e varie peripezie, Dillies delinea una story-line deliziosa, lieve ed eterea, molto francese nell’attitudine. Facendo i debiti distinguo, mi ha fatto venire in mente certe pagine di Pérec. Con il pretesto di una storia basata su un topolino l’autore affronta tematiche importanti: per esempio, il conflitto tra realtà e fantasia o l’individualismo in un mondo che vorrebbe tutti conformisti.
E Charlie, forse al pari del suo creatore, è tutto tranne che conformista. Ciò che è lodevole nell’opera è il fatto che Dillies sia riuscito a narrare una storia di portata quasi filosofica senza risultare pedante e noioso. Il volume, infatti, si legge tutto d’un fiato e la trama ha un ritmo serrato. Per giunta, questa proposta è valida anche dal punto di vista grafico.
Dillies opta per uno stile non naturalistico e cartoonesco, di classe e raffinatezza notevoli. Charlie, l’uccellino azzurro e gli altri personaggi sono concepiti sulla base degli standard visivi di tanti cartoni animati. Gli sfondi sono accurati e prevale un tratto essenziale, fluido, quasi lezioso, che non può mancare di catturare l’attenzione del lettore, nonché di suscitarne l’ammirazione. Dillies alterna tavole costruite con una griglia rigida di piccole vignette ad altre composte da una sola, grande illustrazione, e tale scelta contribuisce a rendere imprevedibile la lettura. Bisogna altresì lodare i colori, tenui e crepuscolari, appropriati per l’atmosfera impalpabile e onirica del racconto.
Come nel caso di altre proposte della linea 9L, anche Bolle & Navicelle è un’opera da tenere d’occhio, ennesimo esempio della vivacità e della poliedricità della letteratura disegnata di area francofona. A chi potrà piacere, dunque? Agli amanti dei cartoon, sicuramente. Ai lettori che da un fumetto cercano intrattenimento ma pure la possibilità di riflettere. E a coloro che amano i comics, indipendentemente dai discorsi di genere e di nazionalità.