Tom Strong: recensione numeri 1-8 della serie spillata Lion
Pubblicato il 26 Gennaio 2014 alle 13:30
La nuova ondata “spillata” di RW Lion riscuote un nuovo e benvenuto successo. Dopo la ristampa di Watchmen e di tutta la serie prequel, Before Watchmen, arriva l’edizione economica di Tom Strong una collana supereroistica del maestro Alan Moore, inserita nel mondo dell’America’s Best Comics, (ABC).
Tom Strong dal n°1 al n°8
Autore: Alan Moore (Sceneggiatura), Chris Sprouse (Illustratore)
Casa Editrice: RW Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: U.S.A.
Prezzo: 2,50 €, 17×25, pp. 32, col.
Data di pubblicazione: Giugno 2013
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Uno dei più grandi sceneggiatori americani e di tutto il mondo torna sugli scaffali e sui nostri comodini in edizione economica spillata. Dopo la memorabile ristampa di Watchmen e del suo prequel, RW Lion porta in auge un personaggio supereroistico dell’universo ABC: Tom Strong. Assolutamente pregevole la scelta della casa editrice di riproporre vecchie edizioni in formato più accessibile anche se spillato, scelta presa anche per altri titoli come Ex Machina e Lobo, dando così la possibilità a tutti i neofiti di recuperare queste storie a prezzi modesti.
Alan Moore, uno dei migliori sceneggiatori americani e del mondo, ci presenta un personaggio completamente nuovo che affonda le proprie radici su di un terreno classico ma che spesso risulta invaso da fresca brezza di innovazione. Assistiamo così alla nascita di un supereroe che ha similitudini con Tarzan, con Dragon Ball e con Doc Savage, insomma un misto veramente vincente. Lo spirito che accompagna il nostro eroe è scanzonato e spesso si trova in situazioni improbabili e nei posti più disparati.
Nel primo albo ci viene presentato Timmy un ragazzino qualsiasi che in un fumetto, consegnato a domicilio, legge per la prima volta la genesi di Tom Strong, un supereroe che vive nella stessa Millennium City, città futuristica, in cui vive il ragazzo. Ma in città tutti conoscono il supereroe ormai da molto tempo vigilante della città insieme alla sua allegra e sgangherata compagnia costituita da sua moglie Dahlua, sua figlia Tesla, il gorilla Re Salomone (che ovviamente parla) e insieme all’eccellente maggiordomo robot Pneuman. Indubbiamente un quadretto singolare e ricco di spunti narrativi che non tarderanno ad arrivare, già nei volumi successivi infatti avremo a che fare con viaggi nel tempo, incursioni nel selvaggio west, una furibonda lite tutta al femminile, con le reduci del fascismo ancora amareggiate per la sconfitta e desiderose di vendetta. Una serie di storie che viene usata come pretesto per farci conoscere le personalità che caratterizzano i nostri eroi e tutti i comprimari.
Il lettore attento non potrà non notare i fiumi di citazioni letterarie e cinematografiche, nonché i rimandi ai classici del fumetto. Mano a mano che si procede nella lettura la struttura episodica lascia lo spazio ad una narrazione più virtuosa e costellata di molti personaggi aventi un ruolo fondamentale per la risoluzione all’enigma. Ritornerà dal regno dei morti un feroce assassino e con esso un piano diabolico che coinvolgerà i villains più assortiti che mai, la famiglia Strong come la conosciamo noi potrebbe non essere al completo.
Le illustrazioni di Sprouse sono in pieno stile americano, abbastanza impersonali, anche se riesce molto bene nel gioco di ombre. Notevole importanza assume lo stile utilizzato dall’autore per rappresentare la realtà di Timmy e quella raccontata nei fumetti originali di Tom Strong. La fermezza con cui illustra il mondo del ragazzino, molto povero e scevro di dettagli, confrontato con la realtà del mondo di Tom, invece, più realistico e ricco di particolari, evidenzia una maggiore importanza al mondo che sta dentro al fumetto e non a quello reale…forse una simbologia che ci fa capire che questa è la visione fanciullesca e frivola del modo in cui Timmy percepisce i due mondi. Da segnalare nel volume cinque le illustrazioni di Gary Gianni che rappresenta una stupefacente discesa negli inferi, privando le vignette del colore e giocando sia sulle linee morbide che sulle luci; e nel volume sette i disegni di Paul Chadwick, con le ottime prospettive e con un’esemplare cura dei particolari interessante e personale.