Peter Cannon Thunderbolt n. 1: Recensione 100% Panini Comics
Pubblicato il 17 Gennaio 2014 alle 15:30
Ritorna un glorioso supereroe della Charlton: Peter Cannon alias Thunderbolt! Scoprite le avventure moderne dell’uomo più intelligente del mondo in una nuova serie Dynamite scritta da Steve Darnall e Alex Ross e disegnata da Jonathan Lau!
Peter Cannon Thunderbolt n. 1
Autori: Steve Darnall, Alex Ross, Pete Morisi (testi), Jonathan Lau, Pete Morisi (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,00, 17 x 26, pp.144. col.
Data di pubblicazione: gennaio 2014
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Spesso ci si dimentica che nel fumetto americano non ci sono solo state la Marvel e la DC ma pure altre case editrici che hanno giocato un ruolo importante. Una di esse è la gloriosa Charlton che pubblicò comic-book con protagonisti supereroi di grande successo che spesso e volentieri non avevano nulla da invidiare a quelli delle due major sopraccitate. In seguito la DC ottenne i diritti di alcuni character Charlton come, per esempio, Blue Beetle, Nightshade o Question, inglobandoli nel suo universo. Uno dei più amati era Peter Cannon Thunderbolt. Creato nel 1966 da Pete Morisi, sotto la guida del leggendario Dick Giordano, era un avventuriero che combatteva il crimine, spesso confrontandosi con minacce di tipo mistico/esoterico.
Era infatti cresciuto in un monastero dell’Himalaya ed oltre ad aver appreso le arti marziali conosceva tecniche di concentrazione e di manipolazione mentale che gli erano di aiuto nella lotta contro il crimine. Per giunta, era considerato l’uomo più intelligente del mondo e l’opinione pubblica era al corrente della sua identità segreta poiché Peter era uno scrittore famoso dotato di uno spiccato senso del business. Era imprenditore e supereroe nello stesso tempo; un self-made man di notevole impatto mediatico. Se a qualcuno viene in mente Ozymandias non sbaglia. Quando Alan Moore pensò a Watchmen, in origine voleva usare i personaggi Charlton, compreso Peter Cannon. Il freddo e algido Adrian Veidt, quindi, fu modellato proprio su Thunderbolt.
Peter Cannon apparve negli albi DC ma per poco tempo. Si scoprì che i diritti non erano mai stati di proprietà della Charlton ma dello stesso Pete Morisi che pretese di avere voce in capitolo nella gestione dell’eroe. Morisi era un tipo particolare: per anni si era firmato PAM perché faceva il poliziotto e non intendeva far sapere ai colleghi di essere anche un autore di comics. In ogni caso, i rapporti tra Morisi e la DC non furono facili e presto Thunderbolt scomparve dal mercato. Dopo la morte del cartoonist, i diritti sono passati all’intraprendente Dynamite che ha deciso di varare una serie che lo ripropone in maniera immutata rispetto al passato ma con storie chiaramente più al passo con i tempi.
A scrivere le sceneggiature sono Steve Darnall e il mitico Alex Ross di Marvels. I due avevano già lavorato insieme su Uncle Sam della Vertigo e delineano una vicenda intrigante e coinvolgente, riflessiva nei toni e contrassegnata da un incedere lento che contribuisce a creare suspense. Peter Cannon è dunque Thunderbolt, eroe acclamato dalla popolazione americana nonché uomo più intelligente del mondo. Si fa consigliare dal fidato amico Tabu e preferisce meditare nell’isolamento di un monastero in Himalaya. Non ama il mondo occidentale. Detesta il consumismo e l’ansia di successo e di guadagno che ossessiona tanti individui. In un certo qual modo, rappresenta l’antitesi dell’American Way of Life e tale contrapposizione è una delle tematiche principali della trama.
Tuttavia, accade qualcosa di inaspettato. Un drago appare nei cieli dopo un test nucleare, seminando il panico. È la conseguenza dei vari esperimenti che scienziati dissennati hanno eseguito senza curarsi delle conseguenze? O è il segnale dell’Armageddon imminente? Sia come sia, settori deviati dell’esercito americano e tycoon mediatici privi di remore intendono sfruttare l’avvenimento. I primi perché l’esistenza di una minaccia, vera o presunta che sia, significa finanziamenti per l’apparato militare; e i secondi perché le tragedie implicano alti indici di ascolto e introiti pubblicitari (una delle battute più significative di un personaggio è: ‘Ci guadagniamo tutti. Le emergenze, per come la vedo io, sono il succo della tv via cavo’). Ma Peter Cannon, con il suo pacifismo e la tendenza a cercare di risolvere i problemi senza l’ausilio della violenza è un ostacolo e l’eroe diventa perciò vittima di un complotto. Tra donne infide, allucinazioni e tranelli, Darnall e Ross raccontano una storia appassionante, denunciando il cinismo della società contemporanea con il pretesto di un comic-book mainstream.
Alle matite c’è Jonathan Lau che ha abbandonato lo stile spigoloso utilizzato in Green Hornet per ricorrere a un tratto fluido, elegante, raffinato, fortemente realistico, che riesce a ben rappresentare il carisma di un superuomo come Thunderbolt. Bisogna poi prendere in considerazione il lay-out inventivo che specialmente nelle sequenze d’azione costituisce uno dei punti di forza della serie. Il tp inoltre contiene una chicca: una storia scritta e disegnata dal padre di Peter Cannon e cioè Pete Morisi. Originariamente concepita per un numero di Secret Origins, coordinata da Mark Waid e Dick Giordano, non fu mai pubblicata dalla DC per i contrasti con l’autore. Lo stile sia grafico sia narrativo è datato ma è un contributo che rievoca le atmosfere ingenue e gradevoli della Silver Age e della Charlton. Leggedola troverete quegli elementi che rendono Thunderbolt accattivante e che Darnall e Ross hanno conservato. In poche parole, questa proposta è da tenere d’occhio e se volete conoscere un eroe a suo tempo ingiustamente caduto nel dimenticatoio, il tp è ciò che fa per voi.