Hideout, la recensione dell’horror di Masasumi Kakizaki
Pubblicato il 17 Gennaio 2014 alle 12:00
Dall’autore di Rainbow, un capolavoro horror con tinte thriller alla Shining
Hideout
Storia e Disegni: Masasumi Kakizaki
Casa Editrice: Planet Manga
Provenienza: Giappone 2010 ( volume unico)
Target e Genere: Horror, Psicologico, Drammatico, Mistero
Prezzo: €7,50, 13×18, B., 224 pp., b/n e col., con sovraccoperta lavorata
Data di pubblicazione: Ottobre 2103
“La solitudine e il buio non ti derubano solo della ragione ma anche del senso del tempo… quanto sarà passato da quando sono rinchiuso qui dentro?”
La vita di Kirishima Seiichi è stata contraddistinta da alti e bassi, da frequenti delusioni sul lavoro, un pessimo rapporto con la moglie e macchiata dalla tragica morte del figlio. Con la presunta intenzione di superare la perdita del bambino e ricominciare una nuova vita, l’uomo porta così la moglie in vacanza su un’isola tranquilla. Tuttavia, dietro la facciata del marito un po’ svanito, il vero intento del suo voler ricominciare è ben diverso da quello che sembra e quando i suoi piani vanno all’aria, il progetto prende una piega inaspettata. Poi inizia l’incubo: da qualche parte, in profondità, all’interno di una grotta vive una bestia selvaggia alimentata dal desiderio di nutrirsi della carne di coloro che entrano nella sua tana senza avere la minima idea di ciò che li attende. Kirishima e la moglie ci arrivano dopo che lui ha tentato di ucciderla per riavere quella nuova vita che tanto anela. L’uomo finisce prigioniero di una bestia immonda e fa la conoscenza di un mondo di sospeso tra l’incubo e la realtà più bieca.
Hideout è davvero uno di quei manga che riesce a catturare l’attenzione del lettore già dalla prima pagina. L’inizio misterioso e un po’ inquietante fa subito presa e stimola la curiosità, invogliando a una lettura spasmodica che pagina dopo pagina fa aumentare il respiro e accelerare il battito, in una corsa a rotta di collo per raggiungere la luce fuori dalla caverna, la salvezza, l’ultima pagina.
Quella caverna in cui marito e moglie finiscono è governata da un essere mostruoso e abitata da quello che sembra un bambino ma ha le stesse sembianze ributtanti del mostro e da una donna incatenata che cerca suo figlio. Kirishima viene catturato e legato, Miki la spunta, svendendosi al mostro per avere salva la pelle. Kirishima però, mosso dall’ultima stilla di umanità che gli è rimasta in corpo e aguzzando l’ingegno, riesce a ribaltare la situazione completamente a suo favore, fino al finale dell’opera che nulla chiarisce in realtà, diventando altresì un nuovo inizio, una nuova corsa a precipizio tra i cunicoli misteriosi della caverna, con un altro mostro da sconfiggere e un’altra causa da difendere. Perché il mostro e la caverna non sono che le allegorie della paura e dell’abisso. Il ripetersi all’infinito della lotta tra il bene e il male, il trionfo ultimo della follia.
Hideout di Masasumi Kakizaki, lo stesso autore del sublime Rainbow, è un’opera brillante, illuminata dai toni scuri che arricchiscono l’orrore e il disagio evocati. L’intera storia è narrata dal punto di vista di Kirishima, il protagonista, ed è accompagnata da brevi flashback che spiegano il suo passato. Anche se è un volume unico composto di nove capitoli, la caratterizzazione dei personaggi è resa in modo impeccabile. Kirishima Seiichi sembra un uomo mite, un normale scrittore che aspira solo a una vita decente da trascorrere in pace e armonia con la sua famiglia; quando tutto precipita anche la sua mente segue i percorsi del male e sprofonda nel buio. Sua moglie Miki è una donna viziata che nulla fa per sollevarlo dai suoi problemi ma anzi aggiunge disperazione a quella che già lo grava rinfacciandogli che la morte del figlio è dipesa da lui. Rivela una natura ancora più gretta quando si dà al mostro pur di aver salva la vita. Poi c’è la bestia la cui esistenza ha come unico scopo quello di incutere terrore.
La claustrofobica rappresentazione di superfici labirintiche in cui i protagonisti perdono il senso del tempo e sono soggiogati e dominati dallo spazio, accosta l’opera a Shining, magistrale romanzo di Stephen King. Dal punto di vista artistico, ciascuna pagina e pannello sono finemente dettagliati: a ogni nuovo sguardo salta fuori un particolare in più. I disegni sono fantastici.
Per chi ha voglia di leggere un intrigante racconto horror Hideout è l’ideale: storia breve ma intensa, finale contorto e indecifrabile, arte sublime.