Hero Worship, la recensione del volume scritto da Zak Penn
Pubblicato il 16 Gennaio 2014 alle 11:30
Chi è Zenith, il più forte, nonché l’unico, supereroe della terra? E cosa si nasconde dietro la fondazione che porta il suo nome? Lo scoprirà il giovane Adam, protagonista di Hero Worship, comic-book Avatar scritto da Zak Penn e Scott Murphy e illustrato dall’iperrealista Michael Di Pascale.
100% Panini Comics – Hero Worship
Autori: Zak Penn, Scott Murphy (testi), Michael Di Pascale (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: dicembre 2013
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Anche se l’idea del supereroe è intrigante dal punto di vista narrativo è innegabile che sia intrinsecamente falsa. I giustizieri in calzamaglia senza macchia e senza paura, generosi e idealisti, rappresentano un modello irraggiungibile che magari andava bene nella Golden Age ma è improponibile al giorno d’oggi. Del resto, già Stan Lee negli anni sessanta aveva demistificato i superuomini inventando eroi imperfetti e la tendenza è andata avanti fino a giungere all’epoca del cosiddetto revisionismo che culminò nel capolavoro Watchmen. Alan Moore aveva compreso che se i supereroi esistessero realmente non assomiglierebbero a Superman. Nel migliore dei casi, agirebbero per il proprio tornaconto; e nel peggiore, sarebbero al soldo dei governi e delle corporation.
Dopo Watchmen niente fu più come prima e si potrebbe fare una lunga lista di fumetti con supereroi dalle caratteristiche discutibili: The Boys di Garth Ennis, per esempio, o X-Statix di Peter Milligan, tanto per citarne un paio. Hero Worship appartiene a questa categoria ed è l’ulteriore riflessione sull’illusorietà dei superuomini. Pubblicato dalla Avatar che negli ultimi anni sta proponendo interessante materiale firmato da Warren Ellis, Alan Moore e altri importanti autori, è scritto da Zak Penn e Scott Murphy. Entrambi provengono dal cinema e il primo si è fatto notare per gli script di X-Men 2, Elektra e The Avengers, tra le altre cose; mentre il secondo si è occupato di Star Wars. Quest’opera rappresenta il loro esordio in campo fumettistico.
Abbiamo dunque a che fare con un supereroe: Zenith. È l’unico superuomo esistente sulla Terra e impiega i suoi poteri per aiutare l’umanità. Una fondazione che porta il suo nome lo sostiene e la collettività lo stima e lo apprezza. Il giovane Adam, tipico adolescente problematico, è uno dei fan più esaltati di Zenith, frequenta gruppi di suoi estimatori, cerca di non perdersi nemmeno un’apparizione pubblica dell’eroe e persino le ragazze passano in secondo piano. In poche parole, vive in funzione del suo idolo.
Un giorno scopre di aver vinto un concorso che gli consente di visitare la Fondazione Zenith. Eccitato, spera di poter finalmente incontrare il suo mito ma le cose prendono una piega inaspettata. Accade qualcosa di strano e Adam, sconcertato, scopre di aver ottenuto incredibili superpoteri. È incapace di gestirli, però, e la Fondazione lo prende sotto la sua ala protettiva. Ed è qui che Adam conosce finalmente Zenith ma questi non è la persona buona e gentile che tutti credono. Inizia ad agire come sua spalla, per volere della Fondazione, ma tanti dettagli gli sfuggono. Quali sono gli obiettivi autentici degli uomini che la gestiscono? Perché Zenith, malgrado la sua potenza, obbedisce a tutti gli ordini che gli vengono dati? Man mano che la permanenza di Adam nella sede della Fondazione prosegue, si rende conto che tutto ciò in cui ha creduto è una menzogna.
Con Hero Worship Penn e Murphy delineano il ritratto di una società ossessionata dal successo, dal marketing, dalla pubblicità, dall’ansia di guadagno a tutti i costi, dalla mancanza di scrupoli del mercato e degli ambienti politici con innegabile incisività. E lo fanno con una storia dal ritmo veloce e frenetico, ricca di suspense e di suggestioni tipiche della fiction a tematica cospiratoria. Dato il background degli autori, i dialoghi sono di impostazione cinematografica e Hero Worship funzionerebbe sul grande schermo o in televisione. La parte grafica, appannaggio dell’iperrealista Michael Di Pascale, è ottima e il penciler con il suo stile elegante, fluido e raffinato, non privo di piacevoli contributi pittorici, è perfetto per la rappresentazione del carisma intimidente di Zenith, dell’ingenuo smarrimento di Adam e della natura infida dei collaboratori del più potente giustiziere terrestre. In poche parole, pur non essendo un fumetto rivoluzionario, e benché la riflessione disincantata sul supereroe non sia di per sé una novità, Hero Worship è valido e va tenuto d’occhio.