Supereroi Il Mito n. 3: recensione Spider-Man Alla Grande

Pubblicato il 15 Gennaio 2014 alle 17:30

Il terzo volume della collana Supereroi Il Mito propone una delle saghe più acclamate di Spider-Man: Alla Grande! Scoprite in che modo cambia la vita di Peter Parker in una story-line di Dan Slott illustrata da Humberto Ramos!

SUPEREROI IL MITO 3 RECENSIONESupereroi Il Mito n. 3 – Spider-Man Alla Grande!

Autori: Dan Slott, Fred Van Lente (testi), Humberto Ramos, Neil Edwards, Stefano Caselli (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,99, 18 x 28, pp. 224, col.

Data di pubblicazione: 2013

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L’Uomo Ragno è uno degli eroi più amati non solo della Marvel ma del fumetto americano. L’immortale creazione dei leggendari Stan Lee e Steve Ditko è una vera e propria icona mediatica e la sua fama va al di là dell’ambito relativamente ristretto dei comics. Intere generazioni si sono lasciate conquistare dalle vicissitudini del signor Peter Parker, più che altro per l’umanità che contraddistingue il personaggio sin dai suoi esordi. Nel contesto eroico, l’Arrampicamuri è invincibile, anche se una parte consistente dell’opinione pubblica lo reputa una minaccia. Ma la vita privata non è esattamente idilliaca. Peter è un nerd con problemi economici e sentimentali e fu questo aspetto a instaurare un processo di identificazione tra lui e i lettori.

Ma, come sanno i fan, nel corso del tempo le cose sono cambiate e crescendo Peter ha sperimentato alti e bassi, alla stregua di qualsiasi individuo. I successi si sono alternati ai fallimenti e non sono mancate relazioni importanti con splendide ragazze, a cominciare dalla mai dimenticata Gwen fino alla top model Mary Jane che ha sposato per poi separarsi. Durante cinquant’anni di storie, gli autori che hanno proseguito la saga di Lee hanno inventato di tutto, spesso con intrecci da soap opera, firmando episodi memorabili e altri trascurabili; story-line che hanno estasiato molti (pensiamo, per esempio, a L’Ultima Caccia di Kraven) e altre che hanno suscitato discussioni accese come quelle della saga del clone o la più recente One More Day.

Tuttavia, forse nessun sceneggiatore di Spidey è mai stato al centro di diatribe quanto Dan Slott, attuale mente di Superior Spider-Man. Costui ha apportato parecchie novità e le sorprese sono lungi dall’essersi concluse. In ogni caso, questa recensione si concentra non sugli albi ragneschi attualmente in corso di pubblicazione ma sul terzo volume della collana Supereroi Il Mito che include i nn. 648-654 di Amazing Spider-Man che danno il via a una nuova era narrativa. Slott decide di modificare uno dei presupposti fondamentali di Peter Parker e cioè la sua quasi proverbiale sfortuna. Sin dalle prime pagine il nostro eroe si trova senza lavoro e non ha un posto in cui vivere. E la vita di diversi componenti storici del cast è cambiata: Zia May si è sposata; Mary Jane è single; l’iracondo Jameson, marito di Marla Madison, è diventato addirittura sindaco di New York; Robbie Robertson dirige un giornale dopo la chiusura del Daily Bugle mentre Flash Thompson e Betty Brant si sono messi insieme.

Peter, dal canto suo, ha una relazione stabile con Carlie Cooper, agente della scientifica di New York, e presto, grazie all’aiuto di Marla, ottiene un prestigioso impiego presso una compagnia gestita da un Premio Nobel che può usare in maniera proficua il talento scientifico del signor Parker. E non bisogna dimenticare che Spidey fa ormai parte dei Vendicatori e il gruppo di supereroi più potenti della terra lo tratta con rispetto. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi? Fino a un certo punto poiché Slott descrive un periodo felice dell’Uomo Ragno con l’obiettivo però di stravolgerlo in senso negativo (cosa che avverrà negli episodi successivi a questa sequenza). In ogni caso, la saga intitolata Alla Grande è divertente e godibile e non mancheranno i supercriminali.

Slott si sbizzarrisce utilizzando Kingpin, recuperando McGargan che riprende l’identità dello Scorpione dopo essere stato Venom e fa esordire un nuovo Hobgoblin che è una vecchia conoscenza dei lettori dell’Uomo Ragno. Ma ci sono pure villain classici come Montana, ex componente dei Duri, Electro e una nuova incarnazione dell’Ammazzaragni. E una vecchia fiamma di Spidey, l’affascinante Gatta Nera, farà la sua apparizione. Slott scrive testi efficaci e dialoghi incisivi non privi di humour. In realtà, pur modificando parecchi elementi delle storie del ragno, dimostra di conoscere a menadito la lunga e complessa saga dell’Arrampicamuri e i riferimenti a tanti avvenimenti del passato faranno la gioia dei Marvel zombie. In poche parole, l’innovazione di Slott va di pari passo con il rispetto nei confronti della tradizione.

La parte grafica è valida. Humberto Ramos, con il suo stile cartoon, grottesco e altamente espressivo, e con il lay-out di grande impatto visivo, svolge un ottimo lavoro ed è appropriato per le situazioni tipicamente supereroiche immaginate da Slott; ma anche Neil Edwards e il bravo Stefano Caselli che si occupano degli episodi relativi all’Ammazzaragni sono all’altezza di un mensile importante come Amazing Spider-Man. So bene che Slott non piace a tutti e, sinceramente, gli sviluppi che hanno dato poi vita a Superior  lasciano perplesso pure me; ma le storie di questo volume sono consigliabili e rappresentano un buon punto di partenza per coloro che magari si erano allontanati dall’Uomo Ragno e volessero ricominciare a leggerlo. Da provare.

Voto: 7

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