Saguaro, la recensione del numero 20
Pubblicato il 9 Gennaio 2014 alle 15:30
L’uomo di sabbia è che lui che vive una vita cercando di insabbiare ogni proprio movimento e ogni sua azione. Saguaro questa volta avrà a che fare con uno di loro e con chi vuole continuare a tenerlo nascosto.
Saguaro numero 20 – L’uomo di sabbia
Soggetto e sceneggiatura: Bruno Enna
Disegni: Fabio Valdambrini
Copertina: Davide Furnò
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 2,90 Euro.
Data di pubblicazione: Dicembre 2013
Indagine ad alto rischio quella in cui si trova coinvolto Saguaro in questo numero. Dopo la brutta avventura narrata nell’albo precedente Thorn, torna a casa e sembra poter vivere momenti sereni, almeno all’apparenza, con Kay, Miguel e il vecchio Howi al Buen Retiro.
La tranquillità viene però interrotta dalla richiesta di un giornalista locale di ritrovare un vecchio amico fotografo freelance, scomparso nel deserto di White Sands in New mexico pochi giorni prima. Viene chiesto a Saguaro e Kay d’indagare sull’accaduto e ritrovare il reporter.
Il malcapitato aveva avuto un brutto incontro con alcuni giovani nativi che lo avevano aggredito per spaventarlo visto che si era dimostrato troppo curioso. Thorn scaverà a fondo cercando di ripercorrere gli ultimi movimenti del fotografo e scoprirà l’esistenza di un ex criminale nazista in incognito che viene coperto da qualcuno molto in alto.
L’albo è estremamente avvincente con una buona dose di suspense soprattutto nella seconda parte.
Finalmente torna attivamente presente Kay, che svolge un ruolo molto importante e che dimostra di esser fondamentale per il protagonista Saguaro.
Le prime tavole in particolare ci regalano un dialogo tra i due molto profondo e appassionato, così come le ultime che ci fanno conoscere in modo più profondo l’animo del protagonista e il conflitto interno che lo attanaglia da oramai tanti anni. Innegabile che Saguaro sia diventato ultimamente un valido prodotto che purtroppo non tutti comprendono.