Sweet Tooth n. 3, la recensione della serie Vertigo di Jeff Lemire
Pubblicato il 4 Gennaio 2014 alle 12:30
Continuano le drammatiche vicissitudini di Gus, il bambino ibrido protagonista di Sweet Tooth, una delle più dirompenti serie Vertigo degli ultimi anni, scritta e disegnata dall’anticonvenzionale Jeff Lemire! Cosa succederà a Gus imprigionato in un campo militare? Scopritelo in questo tp!
Sweet Tooth n. 3
Autore: Jeff Lemire (testi e disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Fantascienza
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,6, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: dicembre 2013
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Che Jeff Lemire sia uno degli autori di punta della DC è ormai evidente, considerando la quantità di lavori che sta realizzando per la casa editrice di Superman e Batman. Il suo punto di forza è costituito dal fatto di essere capace di realizzare sia fumetti anti-convenzionali con un’attitudine indie (ambito dal quale Lemire proviene) sia altri più mainstream nell’impostazione, in maniera però sempre personale.
Lemire ha riportato in auge, per esempio, Animal Man e si sta pure occupando di Frankenstein Agente dello S.H.A.D.E; quindi è pienamente coinvolto nell’operazione New52. Ma non trascura la divisione Vertigo e Sweet Tooth lo dimostra. Il mensile non è banale ed è caratterizzato da un’atmosfera inquietante e perturbante che non può lasciare indifferente nessuno. Del resto, è imperniato sulla figura tragica di un bambino costretto ad affrontare situazioni sgradevoli ed è difficile non rimanere scossi dagli sviluppi narrativi.
Sweet Tooth si svolge in un’America sconvolta da una catastrofe. Forse un virus o comunque qualcosa di terribile ha quasi decimato la popolazione. Il governo federale è un lontano ricordo e in numerose aree degli Stati Uniti vige l’anarchia. Gang di strada, milizie e individui senza scrupoli cercano di sopravvivere sulla base della legge del più forte e il contesto è tipico della fantascienza apocalittica. Gus, personaggio principale di Sweet Tooth, ha perso il padre e per una serie di circostanze è finito sotto l’ala protettiva del misterioso Jepperd. Ma Gus non ha un aspetto umano. È un ibrido, una specie di incrocio tra un ragazzino e un cervo.
Ed esistono altri bambini ibridi nati dopo il cataclisma. Molti cercano di studiarli, sperando di comprendere l’origine delle mutazioni, non esitando a sezionarli. Nei tp precedenti, Gus era stato tradito da Jepperd e rinchiuso in una prigione militare, vivendo esperienze orribili. E in questo volume che include i nn. 12-17 del comic-book originale, la situazione non sembra migliorare. Uno scienziato infatti fa una scoperta che potrebbe modificare tutto ciò che finora si pensava sulle mutazioni. Gus è nato prima del cataclisma. E se fosse in qualche modo lui la causa di tutto? E che ruolo ha avuto il defunto padre di Gus? Lemire gioca con la suspense e, tra suggestioni sci-fi e riferimenti biblici, delinea un’ottima story-line, affrontando tematiche importanti come la mancanza di remore della ricerca scientifica e genetica, il potere, il militarismo e, last but not least, la violenza ai minori.
L’infanzia offesa è uno degli elementi ricorrenti di Sweet Tooth e nemmeno stavolta Lemire risparmia colpi allo stomaco dei lettori. Anche Jepperd gioca un ruolo importante e rivelerà ulteriori e imprevedibili aspetti della sua personalità che contribuiscono a fare della serie una continua sorpresa. A parte Gus, non esistono character buoni o cattivi; domina una perenne, spiazzante ambiguità morale, appropriata per una società allo sbando che ha perso il senso del limite. Non mancano inoltre idee inventive: fanatici religiosi che adorano strane divinità e famelici ibridi di forma canina e la struttura delle trame è ricca di flashback, piani alternati di narrazione, stralci di diario e così via.
I disegni di Lemire, aggressivi, grezzi e volutamente contorti, sono altamente espressivi e il penciler è abile nella rappresentazione delle intense emozioni che animano i protagonisti. In particolare, lo stupore, l’orrore, lo smarrimento di Gus sono visualizzati tramite la potenza dirompente dello sguardo. Molte tavole sono valorizzate da originali soluzioni grafiche (basta analizzare quelle sulla doppia sequenza del sogno di Gus e Jepperd per accorgersene) e perciò Sweet Tooth è valido pure per ciò che concerne l’aspetto grafico. Ultimamente, come molti sanno, la Vertigo è stata ridimensionata dalla DC; ben venga quindi un serial del livello di Sweet Tooth che contribuisce a mantenere elevati gli standard qualitativi della divisione editoriale for mature readers a suo tempo varata da Karen Berger. Da non perdere.