Superior Spider-Man n. 4, la recensione Marvel
Pubblicato il 2 Gennaio 2014 alle 11:30
Il dott. Octopus vuole ottenere il controllo assoluto della mente di Peter Parker, ma per farlo dovrà affrontare un’ultima volta la sua nemesi !!! Il Ragno Rosso invece dovrà fare i conti con la sua natura “ragnesca” per sopravvivere e salvare la giovane Aracely da dei feroci lupi mannari !
Superior Spider-Man n.4
Autori: Dan Slott, Ryan Stegman, Chris Yost, Khoi Pham
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti
Genere: Supereroistico, 17×26, S., 80 pp., col.
Prezzo: 3,30 euro
Anno di pubblicazione in Italia: 2013
In questo quarto numero della testata Panini Superior Spider-Man assistiamo ad uno dei momenti più attesi dai fan: il faccia a faccia tra Peter Parker e il dott. Octopus, e quindi lo Spider-Man classico contro quello Superior, anche se tutto avviene solo nella loro mente…!
Sin dal primo numero della collana abbiamo scoperto che una parte di Peter era rimasta ancora nel suo cervello, insieme ai suoi ricordi, e fungeva in pratica da “grillo parlante” o voce della coscienza di Octopus, riuscendo persino a fermare o comunque ostacolare il perfido dottore quando stava per compiere le azioni più sconsiderate. Ovviamente non passa molto prima che il brillante intelletto di Octavius si accorga dello sgradito “inquilino” e decida quindi d’intervenire in maniera diretta per estirpare completamente la presenza di Parker dal suo cervello.
Ciò che ne scaturisce è un duello virtuale senza esclusione di colpi, in cui entrambi i contendenti rivendicheranno il loro diritto di essere Spider-Man e il frutto delle loro esperienze passate. Non si tratta tanto di uno scontro psicologico, ma piuttosto di un duro testa a testa per dimostrare chi dei due sia più motivato e determinato nel portare avanti la propria missione.
L’esito finale è piuttosto scontato, considerando che Superior viene tuttora pubblicato negli USA ( almeno per il momento… ), e come sostiene anche il buon Max Brighel nei redazionali, sarà un macigno nello stomaco per i fan più puristi del Tessiragnatele, forse persino peggiore di quello visto nell’ultimo numero di Amazing…!
Se analizziamo un po’ più a fondo questa serie ci rendiamo conto che si tratta sostanzialmente di un enorme paradosso, a cominciare dall’essenza stessa del personaggio ( Spider-Man viene soppiantato da uno dei suoi peggiori nemici ), per non parlare del fatto che alcune persone a lui care, come zia May o J.Jonah Jameson, sembrano apprezzarlo maggiormente adesso di quando era il vero Peter. Ma potremmo citare anche l’improbabile relazione sentimentale con una giovane ragazza affetta da nanismo, quando adesso il buon Ock potrebbe permettersi top model del calibro di Mary Jane.
Con queste premesse tutto può essere portato al limite e qualsiasi situazione potrebbe sfociare nelle derive più estreme. Proprio questa grande libertà di movimento che gli autori adesso possiedono è alla base del successo della serie, in quanto ora come non mai hanno la possibilità di sperimentare ed offrire ai lettori di Spider-Man qualcosa che altrimenti non avrebbero mai visto. E’ evidente, però, che una direzione tanto estrema non può avere durata illimitata, specialmente se riguarda un’icona assoluta come il Tessiragnatele, e nonostante quello che ci vogliono far credere alla Marvel si tratta solo di una parentesi particolare e sopra le righe, che andrà ad arricchire ulteriormente la mitologia del personaggio.
Dan Slott, ideatore della serie e suo scrittore regolare, ha avuto il coraggio di andare contro alle prevedibili minacce di tanti appassionati, dimostrando di saper mantenere viva l’attenzione e la curiosità sul personaggio, grazie a trame avvincenti, ben ritmate e con il giusto mix tra ironia, azione e dramma. In questo numero ritroviamo al suo fianco Ryan Stegman, disegnatore che si è fatto notare sulla testata del Ragno Rosso e che ha avuto l’onore d’inaugurare i primi numeri di Superior. Il suo tratto dinamico e stilizzato si dimostra efficace sia per le sequenze più allegre e movimentate che per quelle più oscure e drammatiche, caratterizzate da un sapiente uso delle ombre e delle campiture nere, con tavole che alternano soprattutto piani lunghi e piccoli riquadri di dettaglio.
Anche l’altra serie presente in questo mensile della Panini, ovvero quella dedicata a Kaine, il clone redento di Peter Parker, è giunta ad un momento cruciale. Lo scrittore regolare Chris Yost decide finalmente di fare chiarezza sulla “resurrezione” di Kaine avvenuta dopo La Tetra Caccia e sulla natura dei suoi poteri, riallacciandosi alla controversa saga L’altro ( Evolvi o Muori ), risalente alla gestione del Ragno di Straczynski, da molti autori volutamente “dimenticata”…
Yost invece dimostra di non voler rinnegare il passato, anzi, ne attinge a piene mani, mostrandoci di fatto cosa sarebbe potuto accadere se Peter Parker avesse preso delle decisioni diverse in quell’occasione, come nel più classico dei What if. Sappiamo bene infatti che Kaine ha un modo di ragionare molto diverso da quello di Peter e la sua voglia di riscatto potrebbe portarlo anche verso le direzioni più impensate….
Dopo aver attraversato un breve momento di stanca, con questo numero sembra che la serie del Ragno Rosso stia riprendendo quota e si conferma comunque un valido comprimario per la testata ammiraglia ragnesca. I disegni però sono affidati ad un Khoi Pham sempre più frettoloso e svogliato, che non caratterizza sufficientemente i personaggi e si limita a raffigurare il minimo sindacale, anche per quanto riguarda gli sfondi.
Probabilmente già allora si respirava aria di chiusura per la serie, ormai affossata da un Superior Spider-Man sempre più ingombrante e poco dissimile ( come caratteristiche e metodologie ) dal Ragno Rosso attuale. Peccato però, perché Kaine è un character che avrebbe sicuramente meritato più attenzione…