L’Angolino del Pos: sull’adattamento di The Five Star Stories

Pubblicato il 6 Settembre 2010 alle 08:00

A poco più di un mese dall’uscita nelle fumetterie italiane di The Five Star Stories, ritengo di spendere due righe sulle scelte compiute nell’adattamento testuale e grafico, in quanto molte rappresentano un’assoluta novità per noi, e ritengo probabile che alcune di esse faranno discutere e dibattere…

Vedremo. ^^

Innanzitutto, per rispettare il volere dell’autore, il suo nome verrà riportato seguendo l’ordine occidentale nome-cognome, e non rispettando l’ordine originale giapponese cognome-nome (come abbiamo sempre fatto dal mio insediamento a oggi). Questo cambiamento, inoltre, è destinato, con ogni probabilità, ad avere una lunga scia. È nostra intenzione, infatti, fare marcia indietro riguardo a questa consuetudine che ci distingueva da tutti gli altri editori italiani, adeguandoci all’uso comune. Questa scelta è stata ponderata perché abbiamo osservato che questa posizione così “filologicamente ortodossa” può dar luogo a fraintendimenti e incomprensioni anche con le nostre controparti giapponesi, dal momento che nei copyright ufficiali in caratteri latini, che ogni editore è tenuto a riportare scrupolosamente, loro stessi utilizzano l’ordine nome-cognome (nonostante i copyright giapponesi mantengano invece l’ordine cognome-nome). Questa novità, però, diverrà ufficiale solo dopo aver consultato direttamente gli editori giapponesi con cui lavoriamo, cosa che avverrà a breve. Ovviamente, questo cambiamento non verrà applicato alle serie in corso, ma solo alle novità.

In secondo luogo, sempre per volere dell’autore, le onomatopee non verranno adattate graficamente, rimanendo quindi in Giapponese. Abbiamo scartato soluzioni di ripiego come il tradurle in piccolo, cosa che a nostro avviso rovina graficamente la pagina, o pubblicarne la traduzione in appendice a fine volume, visto che la macchinosità della consultazione le renderebbe pressoché inutili. Sappiamo bene che questa nostra scelta di non adottare nessuna di queste due soluzioni alternative solleverà molti “scambi di vedute”, ma è una scelta che abbiamo fatto in piena consapevolezza e coerenza con le nostre idee.

Anche il lettering sarà totalmente diverso dagli standard. Avrà un diverso carattere, meno “fumettoso” e più da “romanzo”, e sarà in alto/basso, ovvero utilizzerà anche l’alfabeto minuscolo anziché essere completamente in maiuscolo. Questo perché, oltre a rafforzare quell’idea di “romanzo disegnato” che vorremmo venisse associata a FSS, l’iniziale maiuscola permette di rendere con immediatezza visiva l’importanza di certi termini e la loro altisonanza: gli ordini cavallereschi, le istituzioni, le cariche ufficiali; inoltre, l’uso dell’alto/basso permetterà di rendere meglio, quando sarà il caso, determinati giochi che l’autore fa sfruttando l’alternanza di kanji, kana e romaji. L’idea è stata proposta dal traduttore Yupa prendendo spunto dall’uso che Nagano stesso fece nell’edizione americana di FSS, intuizione assai felice. Inoltre, alcuni nomi e termini che nell’originale sono sempre enfatizzati in katakana, troveranno il corrispettivo italiano sempre in corsivo, in modo da cercare di riprodurre l’effetto presente nel testo originale.

Infine, alcune puntualizzazioni riguardo alle scelte di adattamento. Al riguardo, può rivelarsi utile e interessante consultare il blog di Yupa, il già citato nostro traduttore, che, tra le altre cose, parla anche del processo di traduzione e adattamento di questo fumetto, delle scelte fatte e dei motivi per cui sono state fatte.

Partiamo dall’adattamento dei nomi dei protagonisti, dei luoghi, dei mezzi. In questo caso, il traduttore ha deciso di prendere come unico referente sicuro e attendibile la loro scrittura giapponese in katakana. Eventuali trascrizioni ufficiali o ufficiose in caratteri latini per mano dello stesso autore, quando esistenti, vengono prese in considerazione solo come possibile materiale di confronto. Questo perché i giapponesi stessi hanno molte difficoltà (anche per loro stesso interesse, probabilmente) nella trascrizione dei loro nomi in caratteri latini. In ogni caso, i nomi già noti a livello internazionale come maggiormente distintivi del mondo di FSS non subiranno modifiche, se non in caso di particolari necessità: per cui i mortar headd si chiameranno mortar headd, gli headdliner si chiameranno headdliner e non in altro modo.

Per spiegare al meglio, mi permetto di citare un breve estratto preso dallo stesso blog di Yupa.

«Nei volumi originali, di solito nelle appendici, nelle schede sui personaggi, o in pagine d’illustrazione che introducono i diversi capitoli, o in volumi d’illustrazioni legate all’opera, si trovano sí trascrizioni in caratteri latini di nomi di personaggi e quant’altro, ma queste trascrizioni molto spesso hanno un fine meramente suggestivo e artistico, vago e approssimativo. Non vogliono dare né indicazioni di pronuncia né indicazioni su come i nomi andrebbero trascritti. Da questo punto di vista FSS è un caso esemplare, visto che poi, di volume in volume, e a volte nello stesso volume, le trascrizioni dei nomi cambiano, come se l’autore si divertisse a giocare provando diverse possibili combinazioni. Eclatante nel primo volume il caso della protagonista, che a seconda dei casi diventa  “Lachesis”, “Lachisis”, o “Rachesis”.»

E poi, e poi… ci sarebbero millemila cose da dire e da approfondire quando si ha tra le mani un’opera di tale portata e complessità, ma rischierei di dilungarmi troppo e di risultare prolisso & palloso. Spero comunque, con queste righe, di aver chiarito un po’ di cose riguardo all’edizione che vi troverete fra le mani, e, chissà!, di aver ringalluzzito un po’ la voglia di leggere al più presto questo straordinario capolavoro che avremo l’onore e l’onere di pubblicare.

Augh!

Il Pos

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