Top Ten Deluxe vol. 1, la recensione della serie di Alan Moore

Pubblicato il 20 Dicembre 2013 alle 11:45

Com’è la vita in una città popolata esclusivamente da superumani? La risposta ce la fornisce il maestro Alan Moore con Top Ten! Scoprite le avventure del dipartimento di polizia più strano della storia dei comics nel primo volume della serie ABC illustrata dal grande Gene Ha!

Top Ten Deluxe vol. 1

Autori: Alan Moore (testi), Gene Ha (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 32,95, 18,7 x 28,1, pp. 330, col.

Data di pubblicazione: ottobre 2013

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Alan Moore odia i supereroi. O così almeno dice, specialmente negli ultimi anni. Ciò non toglie che il Bardo di Northampton, nel corso della sua lunga carriera, ha spesso scritto storie imperniate sui giustizieri in calzamaglia. Che provasse comunque insofferenza nei confronti di un concetto narrativo a volte troppo idealizzato era evidente e basta leggere opere seminali come Miracleman o Watchmen per intuirlo. Ma forse il Magus non apprezza il buonismo alla base dell’idea del supereroe e la sua intrinseca falsità. O magari, più semplicemente, ama i supereroi ma afferma il contrario solo perché incazzato con la DC e in generale con il sistema delle major fumettistiche statunitensi. O può darsi che detesti, più che i supereroi, le serie dozzinali e banali incentrate su di loro.

Sia come sia, Top Ten non è banale e dozzinale. E ha a che fare con i supereroi, sebbene con un’ottica peculiare, come è lecito attendersi dal più importante autore di comics a livello mondiale. La serie faceva parte della linea America’s Best Comics che, secondo le intenzioni di Alan, avrebbe dovuto presentare storie di genere supereroico differenti da quelle dilaganti nel comicdom. RW-Lion ha deciso di proporre il serial in due volumi in formato deluxe e se qualcuno non lo conosce si accorgerà che si tratta di un prodotto anticonvenzionale.

Moore infatti mixa il genere supereroico con il poliziesco, concentrandosi sulle deliranti vicissitudini di un distretto di polizia, denominato Top Ten, appunto, che si trova nella città di Neopolis. La particolarità è data dal fatto che tutti gli abitanti di Neopolis hanno superpoteri. Se in Watchmen Alan si chiedeva cosa sarebbe successo se i supereroi fossero esistiti realmente, in Top Ten il quesito è: come sarebbe l’esistenza quotidiana di una cittadina in cui tutti sono Superman? Di sicuro caotica. Peraltro, non è consentito fare il vigilante e l’ordine è mantenuto dalle forze di polizia, ovviamente composte da individui dotati di straordinarie capacità. E va da sé che i crimini sono anch’essi di natura ‘super’.

Moore non opta per atmosfere e situazioni drammatiche e cupe ma sceglie un registro narrativo ironico, se non addirittura comico. Ne viene fuori una spietata presa in giro dei supereroi, filtrata da elementi fantascientifici new wave e cyberpunk. In questo primo volume che include i primi otto episodi del comic-book originale, quindi, Moore introduce character stravaganti come il burbero Smax,  la deliziosa Slinger, l’algida Peregrine, la lesbica Jack Phantom, la stranissima Girl 1, il farsesco Dust Devil, il canide Caesar e altri spassosi componenti del Top Ten agli ordini del capitano Steve Traynor, un tempo acclamato eroe conosciuto come Jetlad. E costoro dovranno vedersela con efferati omicidi, topi mutanti, schizofrenici, draghi giganti alcolizzati e mostruosi insettoidi pornostar. Moore si sbizzarrisce dunque con idee visionarie, delineando story-line veloci e divertenti.

In ogni episodio, comunque, non si esime dal prendere per i fondelli i cliché del genere supereroico nonché le stesse produzioni DC. Tra le righe si possono rilevare frasi sarcastiche nei confronti del Preacher di Garth Ennis, per esempio, o sberleffi su Astro City di Kurt Busiek o su Clark Kent. Con la Marvel poi ci va pesante, in particolare in un episodio in cui la Top Ten affronta alcune divinità asgardiane e in questo caso, utilizzando la mitologia nordica, sfotte il Thor della Casa delle Idee. Tuttavia, al di là degli intenti provocatori, Top Ten è una riflessione sui comics popolari e ciò è evidente nella stupenda graphic novel The 49ers, inclusa in questo volume.

Si tratta di un prologo di Top Ten che si colloca alla fine del Secondo Conflitto Mondiale. Moore descrive la nascita di Neopolis e le circostanze che hanno spinto i supereroi a trasferirsi lì. Protagonista è il giovane Steve Treynor che dopo aver lottato contro i nazisti si arruola, insieme ad altri eroi, in quello che sarà il primo nucleo del Top Ten. In questa storia, caratterizzata da toni malinconici, Moore fa un’analisi dei superuomini patriottici della Golden Age, appropriandosi delle critiche di Wertham. Alan infatti accetta (e rappresenta) la sessualità dei personaggi dei fumetti, le loro mancanze e devianze (cosa evidente nei riferimenti ai sidekick adolescenti e ai sospetti di pedofilia che i detrattori dei fumetti negli anni cinquanta espressero). E affronta apertamente il tema scottante degli scienziati nazisti che, con la complicità del governo americano, dopo la guerra lavorarono negli USA, sfruttando la metafora del vampirismo, o quello dell’omosessualità dei supereroi. Ne emerge una visione revisionista che già Alan aveva esplicitato in altri suoi esiti creativi.

Il libro va altresì segnalato per i disegni di Gene Ha. Gli otto episodi della serie regolare sono illustrati da lui con l’ausilio del valido Zander Cannon. Ha possiede un tratto realistico e raffigura in maniera efficace i vari personaggi, dimostrando un’attenzione estrema nei confronti degli sfondi, delle architetture futuribili di Neopolis e di tanti altri piccoli particolari. Nel caso di The 49ers, invece, sfoggia uno stile quasi pittorico di grande raffinatezza e bellezza formale, abbellito da effetti cromatici e suggestivi giochi d’ombra che conferiscono alla graphic novel un’allure retrò. E va ricordato che con The 49ers Ha vinse un meritatissimo Eisner Award. Insomma, Top Ten è un valido fumetto di supereroi firmato da un autore che afferma di odiarli. Ma se l’odio dà questi risultati, allora ben venga.

Voto: 8 ½

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