Justice League Dark n. 3, la recensione

Pubblicato il 18 Dicembre 2013 alle 15:30

Continuano le avventure della Justice League Dark! Quali sono i reali scopi di Felix Faust e chi intende impossessarsi dei Libri della Magia? Torna l’universo magico della DC con il terzo tp dedicato alla squadra di John Constantine e soci!

justice_league_dark_03Justice League Dark n. 3

Autori: Jeff Lemire, Tony Bedard (testi), Mikel Janin, Scott McDaniel (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: novembre 2013

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Con il reboot la DC ha pensato di varare un serial su alcuni personaggi del sottobosco occulto dell’universo narrativo dell’etichetta statunitense. Non è una novità, dal momento che i character di tipo mistico/esoterico hanno sempre giocato un ruolo rilevante sia in ambito mainstream sia in quello Vertigo. Con l’operazione New52, i boss DC hanno riproposto Animal Man, Swamp Thing, lo Straniero Fantasma e così via; ma tra tutti i mensili di genere soprannaturale Justice League Dark è forse il più controverso.

Il comic-book è incentrato su una squadra di antieroi occupati a contrastare minacce di origine occulta e tra essi appaiono John Constantine, Shade e Madame Xanadu, a suo tempo titolari di comic-book inseriti nella divisione Vertigo. Il fatto che però costoro siano oggi stati reintegrati nel DCU tradizionale ha fatto storcere il naso a parecchi poiché, bisogna ammetterlo, risultano piuttosto edulcorati e lontani dall’impostazione for mature readers che piaceva a molti e ciò vale specialmente per Constantine.

Tutto sommato, però, la serie è di buon livello, leggibile e divertente e ha il pregio di aver ripescato personaggi come Black Orchid, il Dr. Mist e Deadman, in passato sovente trascurati. Dopo l’abbandono di Peter Milligan, il serial è passato a Jeff Lemire, uno degli autori di punta dell’odierna DC, che sta scrivendo story-line intriganti. Il team è stato messo insieme dalla veggente Madame Xanadu che cerca, a suo dire, di contrastare un futuro apocalittico legato a una spaventosa catastrofe. Dopo la sparizione di Shade, il team annovera tra i suoi ranghi Constantine, Zatanna, Deadman, il dr. Mist e Black Orchid, con Madame Xanadu che agisce dietro le quinte.

Nel precedente tp la JLA Dark aveva affrontato il terribile Felix Faust che intendeva impadronirsi dei Libri della Magia. E questo implicava il coinvolgimento del giovane Tim Hunter. In questi nuovi episodi, Lemire inserisce altri personaggi e concetti noti ai fan Vertigo: il Dr. Occult, per esempio; la Casa dei Segreti e la Casa del Mistero conosciute dai lettori di Sandman; il vampiro Andrew Bennett, Frankenstein e la principessa Amethyst di Gemworld. E la squadra dovrà subire le conseguenze dell’imprevedibile tradimento di Mist e scoprirà l’identità di colui che ha complottato sin dall’inizio, provocando la nascita del gruppo, e che cerca di entrare in possesso dei magici volumi. Senza spoilerare, specifico che si tratta di qualcuno che ha parecchi motivi per odiare John Constantine e Zatanna.

Lemire scrive testi efficaci e dialoghi ironici e anche se in effetti la serie è mainstream con un’ambientazione più strana di quella di altri mensili DC, nel complesso funziona. Se si cerca la profondità di un prodotto Vertigo, si rimane delusi ma, dal punto di vista dell’intrattenimento, le storie vanno bene. D’altronde, Lemire caratterizza efficacemente ogni componente del team e il dissidio tra Constantine e i suoi riluttanti alleati è descritto in maniera incisiva. Alle matite c’è poi Mikel Janin che con il suo stile naturalistico e la costruzione inventiva delle tavole rappresenta adeguatamente le visionarie situazioni immaginate da Lemire nonché gli spazi interdimensionali della Casa dei Misteri o le lande suggestive della mistica regione di Nanda Parbat.

Il tp include i nn. 12-13 della testata originale e il primo annual della serie che porta a conclusione la story-line, con un colpo di scena riguardante Tim Hunter che allude a un altro importante elemento narrativo del DCU che i lettori hard-core sicuramente comprenderanno. Inoltre c’è un breve estratto dal n. 0 di DC Universe Presents dedicato a Deadman. Tony Bedard rievoca le tragiche origini di Boston Brand, cercando di concentrarsi sul non facile rapporto intercorrente tra lui e la divinità Rama Kushna. Si tratta di un episodio di per sé non memorabile ma reso interessante dai disegni di Scott McDaniel. In definitiva, Justice League Dark non è rivoluzionario o innovativo ma è un prodotto godibile.

Voto: 7 ½

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