La Leggenda n. 3, la recensione della serie di Yves Swolfs
Pubblicato il 16 Dicembre 2013 alle 11:30
Si conclude il primo arco narrativo de La Leggenda, capolavoro fantasy del grande Yves Swolfs! Cosa accadrà a Tristan quando si confronterà con l’uomo che lo ha privato del suo regno? Scopritelo nell’albo finale di una delle pietre miliari del fumetto franco-belga!
La Leggenda n. 3
Cosmo Serie Verde n. 3
Autore: Yves Swolfs (testi e disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Fantasy
Provenienza: Francia
Prezzo: € 2,90, 16 x 21, pp. 96, b/n
Data di pubblicazione: novembre 2013
L’Editoriale Cosmo sta proponendo ottime produzioni fumettistiche di area BD, dando l’opportunità ai lettori di scoprire veri e propri gioielli a un prezzo contenuto (ricorrere al formato bonellide in bianco e nero aiuta). E la casa editrice va lodata soprattutto per aver tradotto un capolavoro assoluto, La Leggenda, scritto e disegnato dal maestro Yves Swolfs. L’opera può essere definita fantasy ma il termine va usato per comodità, considerando che si tratta di un’avventura intrigante e profonda che è limitativo inserire nella pur rispettabile categoria sword & sorcery. La Leggenda è ricca di azione, riflessione, pathos, violenza: elementi valorizzati da una trama articolata e complessa sempre però comprensibile e leggibile.
Come sanno coloro che hanno letto i numeri precedenti, la storia si concentra su Tristan, giovane che dovrebbe essere il duca di un regno ma è stato spodestato dal perfido Shaggan, uomo crudele e senza scrupoli dedito al culto di Moloch e alla magia nera. Per giunta costui intende mettere sul trono il perverso figlio Eol e tenta pure di eliminare la bella Ombeline dopo aver cercato inutilmente di farla sposare con la sua prole degenere; la ragazza è infatti sorella di Tristan e la sua esistenza rischia di compromettere le ambizioni di Shaggan. Ma in questo albo che conclude il primo arco narrativo de La Leggenda (il seguito sarà pubblicato nei prossimi mesi) i nodi vengono al pettine.
In passato non erano mancate battaglie ma ora la lotta tra Tristan e i suoi nemici si svolgerà senza esclusione di colpi e i morti abbonderanno. Senza spoilerare, specifico solo che l’elemento ‘magico’ assumerà un ruolo predominante nella story-line e ci saranno intrighi e macchinazioni legati a un misterioso grimorio che forse nasconde molti segreti. Shaggan raggiungerà livelli di crudeltà inaudita ma in ogni caso il male non prevarrà. Tuttavia, se le vicende del coraggioso Tristan saranno contrassegnate dal lieto fine, non significa che non esistano altri pericoli da affrontare.
Swolfs lo chiarisce nell’epilogo e le atmosfere esoteriche ed oniriche prenderanno il sopravvento. Tristan incontrerà il suo vecchio mentore, l’uomo che l’aveva cresciuto insieme ai lupi, e si confronterà con una minaccia proveniente dal mondo dei sogni. I lettori ricorderanno che all’inizio de La Leggenda di tanto in tanto alcune donne fatate, sensuali e ammalianti, tormentavano il ragazzo per ragioni enigmatiche. Ora una di esse riapparirà e coinvolgerà Tristan in un’avventura inquietante che non sarà priva di conseguenze per ciò che concerne la sua vita futura.
Ed è in tale sequenza che Swolfs, utilizzando stilemi fantasy, affronta una tematica scottante, quella della violenza ai minori, tramite una coppia agghiacciante di negromanti fautori delle violenze sessuali, delle perversioni e dei sacrifici umani. È come se l’autore avesse voluto alludere ai crimini orribili delle odierne sette sataniche con il pretesto di una storia d’evasione. I testi sono enfatici, quasi shakespeariani nell’impostazione, e risultano appropriati per le vicende a tinte forti immaginate dall’autore.
Ma naturalmente La Leggenda è una pietra miliare pure per l’aspetto grafico e bisogna ammettere che anche stavolta i disegni di Swolfs sono magnifici. I personaggi evocano le intense emozioni che li animano: Tristan esprime orgoglio ferito e ansia di giustizia; Ombeline delicatezza e sensibilità; Shaggan semplice cattiveria; e i due stregoni che intendono abusare dei ragazzini hanno il tipico sguardo dei pervertiti. Non bisogna poi trascurare la raffigurazione dei paesaggi, degli enormi castelli, dei boschi oscuri e intimidenti e va altresì lodato il dinamismo delle scene d’azione, enfatizzato da una costruzione inventiva e cinetica della tavola. Insomma, La Leggenda è un capolavoro che rappresenta quella particolare forma espressiva chiamata fumetto al meglio delle sue possibilità.